Si lavora alacremente per provare a ricostruire l’omicidio di Pasquale Maiellaro, giovane operatore ecologico morto ammazzato ieri mattina a Torremaggiore. Chi voleva la sua morte? E perché? I carabinieri cercano risposte già dai filmati della videosorveglianza presente nella zona dell’agguato. Maiellaro è rimasto ucciso in via Aldo Moro, mentre era impegnato nella raccolta dei rifiuti. Trapela l’ipotesi che possano aver agito in due, a bordo di una moto. Cinque i colpi andati a segno con una calibro 7,65. Un’esecuzione. A dare l’allarme un collega di lavoro di Maiellaro che, uditi gli spari, era riuscito a trovare riparo ma senza riuscire a vedere nulla di utile alle indagini.
Le piste battute dagli inquirenti
I carabinieri scavano nel passato della vittima che nel 2002 uccise Nazario Protano per uno sguardo di troppo. Per Maiellaro anche alcuni piccoli precedenti legati alla droga ma nulla di così rilevante da collocarlo all’interno della criminalità organizzata di San Severo e Torremaggiore. Dopo gli anni di carcere, il giovane aveva iniziato a lavorare per l’azienda di igiene urbana e sembrava essersi allontanato dagli ambienti illeciti. Sembrava. Eh già, perché ieri mattina qualcuno lo ha eliminato a bruciapelo. Forse per vendicare la morte di Protano? O c’è dell’altro? L’omicidio di Maiellaro potrebbe avere un legame anche con la scomparsa di Matteo Masullo, 30enne di Torremaggiore del quale non si hanno più notizie dal 7 febbraio scorso, poche ore dopo l’uccisione di Giuseppe Anastasio (detto u’ iatton), caduto in un agguato a San Severo. I carabinieri, per la morte di Maiellaro, hanno sentito parenti e amici ed eseguito l’esame dello stub su alcuni sospettati.