Tamarri, volgari e di successo: boom di ascolti per la puntata porno di Pio e Amedeo

“Un successo”, così viene definito l’esordio di Pio e Amedeo per la seconda stagione di Emigratis. In una recensione de Il Fatto Quotidiano a firma Domenico Naso, si esalta il trash del duo comico foggiano, solo all’apparenza volgare e da tv spazzatura ma che, in realtà, evidenzia i difetti tipici degli italiani all’estero. A tratti imbarazzanti, sboccati, irrispettosi ma incredibilmente efficaci tanto da tenere incollati allo schermo oltre un milione di telespettatori, share del 15,82%, per una trasmissione iniziata alle 00.20 su Italia 1. Numerosi i riferimenti a Foggia, soprattutto quando “costringono” i vip a pubblicizzare alcune attività locali. La pornostar pugliese Malena invitata a girare uno spot per Michele Iadarola, titolare di un caseificio in via Gioberti e l’ex pornodiva Eva Henger convinta a sponsorizzare un negozio di ottica con sedi a San Severo, Apricena, Termoli e Vasto. Nel cuore del duo comico c’è, però, sempre il Foggia Calcio: Amedeo, infatti, si lascia riprendere mentre dorme con addosso la maglia rossonera.

“La comicità eccessiva, politicamente scorretta e sboccata del duo foggiano – si legge su Il Fatto – non è più una sorpresa. Dagli esordi a TeleNorba, passando per Le Iene e l’esperienza cinematografica, Pio e Amedeo sono ormai una certezza, un fenomeno cult soprattutto tra il pubblico più giovane e che, tuttavia, fa storcere il naso a qualcuno”.

I due “esasperano i cliché a modo loro, scandalizzano i benpensanti ma colgono nel segno, perché la rappresentazione che ne viene fuori è una riuscitissima presa per i fondelli”.

La prima puntata di questa seconda stagione (stasera andrà in onda un nuovo episodio alle 23.30 su Italia1 con Alvaro Vitali) è stata dedicata al porno, con i due comici foggiani in trasferta a Budapest alla corte di Re Rocco Siffredi. Tra le riprese di un film hard con Malena e un incontro alle terme con Eva Henger, Pio e Amedeo hanno raccontato a modo loro l’universo della pornografia.

Non hanno peli sulla lingua, non hanno rispetto per nessuno, sfottono chiunque anche in modo decisamente indelicato (ieri sera hanno più volte ricordato a Davide Lanzafame, giocatore dell’Honved Budapest, la recente squalifica per il calcioscommesse). Sono tamarri e volgari e per un pubblico facilmente scandalizzabile rappresentano il peggio del peggio. Eppure la volgarità di Pio e Amedeo è intelligentissimo sfottò. I due si trasformano nel peggio dell’italianità per prendersi e prenderci in giro. E in un panorama comico sin troppo pettinato come quello italiano, i loro eccessi verbali sono una boccata d’aria fresca, la prova che persino da noi si può far ridere con clamorose volgarità senza, paradossalmente, essere più volgari di tanti altri.

Piacciono moltissimo ai più giovani – scrive ancora Il Fatto – semplicemente perché utilizzano il linguaggio dei più giovani, trasformandolo in qualcosa di positivo, in un esercizio lessicale di volgarità sfottente e strafottente. È il ritratto sapido di una italianità che esiste e che esportiamo in ogni angolo del mondo. Scandalizzarsi per le battute di Pio e Amedeo è sin troppo facile. Cercare di analizzare attentamente il loro linguaggio e il loro ‘messaggio’, invece, è esercizio più articolato ma necessario per capire che la loro volgarità è molto meno volgare di tanta altra tv pettinata”.