Nulla da fare per i quasi 200 immigrati che stamattina hanno protestato davanti all’ingresso della Prefettura di Foggia. Quattro di loro sono stati ricevuti dal prefetto e da alcuni rappresentanti delle forze dell’ordine. No secco al ritorno nel Ghetto di Rignano dove gli stranieri speravano di rientrare almeno per la stagione della raccolta del pomodoro. “Vogliamo restare almeno fino a fine estate”, avevano detto alcuni di loro a l’Immediato questa mattina. Ma il sequestro disposto dal giudice, derivante da un’operazione di sgombero voluta dalla DDA per presunte infiltrazioni criminali nel ghetto, non può essere annullato. I migranti reclamano posti letto ma al momento la Prefettura ne ha trovati 110. I primi 90 a Casa Sankara sulla Statale 16, gli altri 20 in un’ex azienda agricola di San Severo, “L’Arena”. Già nelle prossime ore saranno accolti coloro i quali hanno tutti i documenti in regola.
“Ci aspetta un’altra notte difficile – ci dice Alfa, uno degli stranieri raggiunto al telefono -. Siamo tornati a piedi nei pressi del ghetto e dormiremo qui vicino. Accenderemo un fuoco oppure dormiremo in macchina”. Una situazione che interessa i circa 200 manifestanti di stamattina più molti altri che proprio in queste settimane stanno affollando le campagne tra San Severo e Rignano in occasione della raccolta del pomodoro.