

Acquisiscono una masseria all’asta fallimentare e diventano bersaglio di atti di intimidazione. Brutta esperienza per alcuni liberi professionisti della provincia di Foggia presi di mira dai fratelli Ruggiero e Celestino Lobozzo, rispettivamente di 62 e 64 anni e dal loro genero Giuseppe Loporchio, 36 anni, tutti di Ascoli Satriano. I Lobozzo già noti alle forze dell’ordine, Loporchio incensurato. La masseria con annessi terreni in località Posta Gambero di Ascoli Satriano era precedentemente di proprietà dei fratelli Lobozzo, titolari di un’azienda agricola. A seguito di asta fallimentare, la proprietà era passata ai professionisti del Foggiano e, dopo diverse vicissitudini giudiziarie, nel dicembre 2015 era cominciato lo sfratto esecutivo. A quel punto si è scatenata la furia dei Lobozzo. Gli arrestati, a bordo di una moto, hanno affiancato l’auto nella quale viaggiavano i nuovi proprietari della masseria esplodendo alcuni colpi di pistola verso il veicolo per poi fuggire tra le campagne di Ascoli.
A gennaio 2016 altro atto intimidatorio, stavolta in piena notte quando con una bottiglia molotov hanno causato l’incendio e la totale distruzione dell’autovettura delle vittime. Infine, a marzo scorso, minacce telefoniche volte a costringere i professionisti a desistere dall’intento di entrare in possesso della masseria e quindi restituirla ai Lobozzo. L’attività di indagine da parte dei carabinieri di Cerignola e Ascoli Satriano, focalizzata fin da subito sui vecchi proprietari, ha portato all’arresto dei tre soggetti, accusati di tentata estorsione, porto e detenzione illegale di armi e danneggiamento. Fondamentale, ai fini dell’indagine, la collaborazione da parte delle vittime.