La vecchia sede della Black Security
Adesso parla Roberto Annarelli, ex amministratore della Black Security, istituto di vigilanza foggiano finito nel mirino della trasmissione “Presa diretta” su Rai 3. Il servizio, registrato mesi fa, andrà in onda domenica prossima con un’intervista proprio ad Annarelli. L’imprenditore, accusato di non aver pagato alcune mensilità ai suoi ex lavoratori, dice la sua a l’Immediato: “Ho subìto un vero e proprio “agguato” con le telecamere ma mi auguro che il giornalista (Federico Ruffo, ndr) non tagli nulla della registrazione e venga fuori tutto quello che ho dichiarato. Anche perché sono sereno e non ho nulla da nascondere”. In attesa della trasmissione di domenica prossima, Annarelli fa il punto sullo stato attuale della Black Security, in attesa di ricevere novità dall’amministratore giudiziario. Ad oggi, l’istituto di vigilanza vanta crediti verso clienti, maturati e non riscossi, pari a 1.819.498,61 euro. Denaro che Annarelli spera di recuperare il prima possibile, così da sistemare le pendenze con i lavoratori (ballano circa 500mila euro verso una quarantina di dipendenti). Ma non è tutto. La Black Security vanta ulteriori 1,2 milioni di euro da altre aziende attualmente soggette a procedure concorsuali o giudiziarie. Soldi che difficilmente sarà possibile far rientrare nelle casse. “Nel frattempo – spiega Annarelli – ho saputo solo in queste ore che alcuni dipendenti che vantavano crediti verso la società, hanno recuperato somme importanti, tra i 5 e gli 8mila euro, addirittura a maggio 2015. Vuol dire che c’è denaro nelle casse dell’istituto”.
Per le somme restanti, Annarelli chiede solo di pazientare, anche se non è facile. “Ora è in corso un concordato preventivo, credo che entro fine gennaio o inizio febbraio possano esserci novità. A chi ancora attende soldi dalla Black Security chiedo di aspettare con fiducia. Ognuno avrà quanto gli spetta. E se così non fosse ci penserà il fondo di garanzia dell’Inps. Quindi non capisco tutto questo astio nei miei confronti. L’azienda – aggiunge ancora l’imprenditore – ha subìto danni importanti proprio perchè alcuni soggetti l’hanno infangata a mezzo stampa, facendo “scappare” i clienti. Come nel caso di Alenia che per questi motivi ha preferito cancellare un contratto da 35mila euro mensili. Eppure io non ho mai licenziato nessuno. Anzi, il fitto di ramo d’azienda con Protect è servito proprio a salvaguardare i posti di lavoro. E ritengo Giandolfi (amministratore Protect, ndr) un’ottima persona, capace di risollevare le sorti dell’istituto nonostante le difficoltà attuali e la congiuntura economica sfavorevole”.