Luigi De Stefano, detto “Sciarabball”, era considerato dagli inquirenti persona appartenente alla Società foggiana, organizzazione criminale divisa in batterie. De Stefano, ucciso ieri in via Mangano, a pochi passi dal Carmine Vecchio, era collocato nella “squadra” dei Tolonese-Mansueto-Trisciuoglio, con il compito di “curare – si legge nell’ordinanza Corona – il settore estorsioni”. Un incarico importante per “Sciarabball”, destinato a gestire uno dei business più fiorenti della criminalità locale. Un pezzo importante, dunque, nello scacchiere malavitoso della città capoluogo. “Sciarabball” era una sorta di “caporegime”, al soldo di gente come Federico Trisciuoglio e Michele Mansueto, quest’ultimo deceduto.
Ma la vita di Luigi “Sciarabball” De Stefano è finita in un pomeriggio di metà novembre, sotto una pioggia di piombo che lo ha colpito a schiena, gambe e testa. 7 i bossoli recuperati sul marciapiede di una calibro 9 x 21. Il 51enne è morto nello stesso quartiere (quella volta in via Intonti) dove nell’aprile del 2010 il suo vicino aveva provato a ucciderlo colpendo a morte la moglie, Giovanna Ferrandino di 36 anni. De Stefano se la cavò con qualche ferita.
E secondo gli inquirenti, anche l’episodio di ieri che stavolta ha portato alla morte dell’uomo, avrebbe a che fare con la sfera privata di “Sciarabball”, noto per il suo carattere fumantino. I carabinieri che indagano sull’accaduto, al momento tendono ad escludere la pista della criminalità organizzata, nonostante gli episodi delle ultime settimane (gli agguati a Mario Piscopia e a Vito Bruno Lanza, entrambi vicini ai Moretti-Pellegrino). Insomma, prevale l’idea che possa trattarsi di dissidi di natura privata, sfociati nell’agguato di ieri.
Gli inquirenti hanno ascoltato amici e parenti di “Sciarabball”, soprattutto figlio e nipote ma non sono emerse particolari novità. I carabinieri hanno effettuato anche alcune perquisizioni domiciliari ma nessun esame stub, quello utile a rilevare se qualcuno ha sparato nelle ultime ore. L’uomo non era armato e, secondo i conoscenti, svolgeva una vita piuttosto regolare. Come per molti altri casi di cronaca potrebbe rivelarsi fondamentale l’ausilio della videosorveglianza.