Presso il dipartimento di Giurisprudenza dell’Università di Foggia, da qualche mese la cattedra di Diritto amministrativo – attraverso il prezioso e complesso lavoro svolto dai professori Enrico Follieri, Vera Fanti, Michele Trimarchi, Graziana Urbano, Rosalba Russo, Anna Lucia Di Stefano, Costanza Boscia e Federica Forte – sta tenendo un corso sperimentale finalizzato allo studio della recente riforma della pubblica amministrazione approvata con la Legge n. 124 del 7 agosto 2015 (entrata in vigore il 28 agosto 2015). Per intendersi si tratta della legge che contiene, tra le molte altre cose, la cosiddetta stretta sui dirigenti pubblici (carriera e retribuzione saranno valutate in base al merito) e la scomparsa della figura dei segretari comunali; della legge che annulla la barriera del voto minimo di laurea per la partecipazione ai concorsi della pubblica amministrazione; della legge che prescrive un riordino dell’assetto delle forze dell’ordine, quindi del trasferimento di funzioni, mezzi e risorse dal Corpo forestale dello Stato in un’altra forza di polizia (probabilmente quella dei Carabinieri); ed ancora della legge che disciplina il riordino delle società partecipate da parte delle pubbliche amministrazioni, quindi della previsione del termine di 90 giorni entro cui le amministrazioni che si occupano di tutela ambientale, paesaggistico-territoriale e beni culturali devono rispondere prima che scatti il cosiddetto “silenzio- assenso”.
La task force giuridico-scientifica istituita presso il Dipartimento di Giurisprudenza, in particolare, sta lavorando alla redazione di un articolato attuativo delle deleghe previste dalla Legge n. 124 del 7 agosto 2015. Un’intensa attività svolta anche insieme agli studenti, i quali stanno predisponendo le (possibili) norme attuative che potrebbero comporre i decreti legislativi, accompagnandole da una sintetica relazione che spiega le ragioni delle soluzioni adottate. Un’esperienza diretta sul campo, quella degli studenti dell’Università di Foggia, che non ha uguali: sia per il livello scientifico e giuridico in discussione, sia per la grande opportunità che viene offerta loro mentre sono ancora alle prese con il completamento del loro percorso didattico.
A conclusione del corso – la data verrà prontamente comunicata – presso il Dipartimento di Giurisprudenza dell’Università di Foggia sarà ospite il professor Bernardo Giorgio Mattarella (Capo dell’ufficio legislativo del Ministero per la semplificazione e della pubblica amministrazione) che durante un incontro discuterà con docenti e studenti le norme proposte, con la possibilità del concreto inserimento – di qualcuna di esse – nella stesura definitiva dei decreti legislativi. “Un’opportunità straordinaria – spiega Enrico Follieri, ordinario di Diritto amministrativo all’Università di Foggia – per questi studenti, ai quali si prospetta la possibilità di entrare a far parte della storia recente della legislazione italiana attraverso la scrittura dei decreti legislativi che diventeranno il cuore pulsante della riforma della pubblica amministrazione. Per questo lo chiamiamo cantiere, perché siamo davvero nella fase in cui la costruzione dei decreti attuativi della legge rappresenta ancora un meccanismo tutto da mettere a punto. E siamo davvero orgogliosi del fatto che l’Università di Foggia si occupi di un aspetto così delicato, così complesso e così nobile della nuova riforma”. Un elemento di orgoglio, tuttavia non una sorpresa: visto che il Dipartimento di Giurisprudenza dell’Università di Foggia – nell’ambito della graduatoria redatta dall’ANVUR circa la Valutazione della qualità della ricerca scientifica per il periodo 2004/10 – è risultato il sesto in assoluto tra tutte le Università del Paese.
Al momento, il corso ha quasi completato lo studio e la ricerca sul Capo I, ovvero sulle “Semplificazioni amministrative” della legge delega, esaminando gli istituti del silenzio-assenso, della S.C.I.A., della conferenza di servizi, dell’autotutela amministrativa e dell’amministrazione digitale. “L’Università di Foggia – conclude Follieri – con l’apertura di quello che io chiamo il cantiere della riforma della pubblica amministrazione intende fornire un concreto contributo all’ammodernamento e all’efficienza della pubblica amministrazione, seguendo le innovative dinamiche fissate dal legislatore”.