“Il Pd sta avanti alle altre liste scongiurando i gufi che tiravano i piedi. Piemontese ha operato una non rottamazione creando armonia fra tutta la classe dirigente”. Tommaso Pasqua, responsabile enti locali del partito, è al settimo cielo per i risultati ottenuti: “Portiamo a Bari il più giovane consigliere regionale. Cinque anni fa su 70 il Pd ne aveva tre, ora su 50 ne ha due”.
Con oltre 11mila voti, è il primo per numero di preferenze sulla schede del 31 maggio in provincia di Foggia. La “guerra” che si è combattuta con le liste “affini”, quelle di Emiliano, porta un consigliere in più (Paolo Campo, secondo). La serrata di scudi fra la segreteria del partito e l’apporto di Elena Gentile ha fruttato e i comizi all’insegna delle civiche “che nascono e si perdono” (appello di Michele Bordo) restano come monito per le imprese successive. Il segretario cittadino Mariano Rauseo parla di “lavoro ben organizzato, di voto diffuso e di sinergia con l’eurodeputata”.
Da segretario provinciale a consigliere regionale

Trentaquattro anni, consigliere comunale nell’amministrazione Ciliberti, presidente del Consiglio con Mongelli, segretario del Pd eletto con primarie nel 2013. Un work in progress niente male fino all’elezione del 31 maggio. I voti del Pd per lui sono almeno 8-9mila acquisiti. A Foggia (oltre 3mila), a Monte Sant’Angelo (1400), Troia (300), Ascoli Satriano (200), Orta Nova (400), Sannicandro (400) e diffusi in tutta la Capitanata. Il resto viene dal mondo delle professioni, del no profit, del welfare (anche con il supporto di Elena Gentile), e voto di opinione. Se si può indicare un passaggio a vuoto, quello è di sicuro rappresentato dalle Amministrative 2014 a Foggia, quando Piemontese venne indicato tra i maggiori responsabili della sconfitta di Augusto Marasco.
Paolo De Vito, ex consigliere comunale con Mongelli – allora molto critico verso l’amministrazione in carica e dunque un po’ scettico nei confronti di questo giovane che esordiva nell’arena politica – dice che col tempo “ha acquisito tenacia e concretezza”, insomma lo ha convinto ad organizzare una squadra di lavoro che per tre mesi ha lavorato al risultato.
Piemontese: “Vivi e vegeti contro i denigratori”
Ieri in conferenza stampa, i vertici del partito e gli eletti alle regionali hanno commentato il responso delle urne, vista anche la bufera che scatenò la lista compilata dalla direzione regionale (“non inclusiva, debole, non rappresentativa”, queste le critiche più diffuse) e il tentativo di “Opa” – così lo definisce la Gentile – delle altre componenti della coalizione sul partito.
“Il Pd foggiano ha ottenuto una percentuale superiore alla media regionale e ha offerto il maggior contributo all’elezione di Emiliano a presidente della Regione. Basta questo a definire il successo elettorale che spazza le polemiche pretestuose e le critiche da social network”, queste le parole di Raffaele Piemontese. “Abbiamo dimostrato di essere vivi e vegeti, pronti ad accettare la sfida del governo a cui siamo arrivati grazie alla fiducia dei cittadini. Abbiamo vinto queste elezioni grazie anche alla nostra capacità di allargare l’area del consenso Pd a dispetto di quanti hanno criticato la lista”.
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