Dopo la visita di Matteo Renzi a Melfi, la FISMIC fa sapere, attraverso una nota, di sottoscrivere in pieno quanto dichiarato dal presidente del Consiglio: “Il lavoro non si crea andando ai talk-show e facendo grandi slogan ideologici” e oggi non si parlerebbe di Melfi se non ci fossero stati sindacati come la FISMIC a sottoscrivere gli accordi, a partire da quello di Pomigliano, e a recepire il modello vincente del cosiddetto ‘Piano Marchionne’.
“I lavoratori di Melfi – dichiara il segretario generale FISMIC Basilicata Antonio Zenga – non solo hanno dimostrato di reggere bene i 20 turni e sostenere la qualità delle auto, ma sono anche pronti ad accettare la sfida lanciata oggi dall’ad Marchionne di superare quota 400 mila vetture”.
Una giornata, quella di oggi, definita “di festa” dal Presidente della Regione Basilicata Marcello Pittella, a cui però fa eco la FISMIC: “Non sappiamo se Pittella sia giunto a San Nicola di Melfi in elicottero come il presidente del Consiglio ma, se fosse arrivato in auto, come fanno tutti i giorni i lavoratori dello stabilimento, si sarebbe accorto dello stato pietoso in cui versano le strade”, questo il commento di Zenga che insiste sulle carenze infrastrutturali dell’area industriale di Melfi.
“A Melfi si producono le Jeep e le 500 X per il mercato globale e da qui l’industria automobilistica italiana sta diventando una delle più forti del mondo, come ha detto il premier. Ma questo non basta – sottolinea Zenga –. Non si può costringere l’industria a insediarsi o a non abbandonare il nostro territorio se non ci sono le strade, la ferrovia, l’aeroporto”.
“Il fatto che una grande multinazionale decida di investire in Basilicata – conclude il sindacalista – e che più di diecimila lavoratori al giorno si spostino verso Melfi, anche da altre regioni, dovrebbe indurre le classi dirigenti a ragionare su come creare le condizioni migliori di contesto per favorire nuovi investimenti che rendano il territorio efficiente e competitivo”.