Non si placano le polemiche sul Pd uno e trino di Michele Emilano, composta la lista del partito più le due civiche “contenitore” di quel 40% che altrimenti “non poteva esprimerne tutta la complessità”. Se il dato regionale sembra far miracoli nell’accoglienza di esponenti con storie politiche disparate, non si scherza nemmeno alle Comunali che interesseranno ben 10 centri della provincia di Foggia.
I “cavalli di Troia” a Cerignola e i “convertiti” di Manfredonia
Nella città che fu di Giuseppe Di Vittorio, Marcello Moccia, consigliere centrista nell’amministrazione guidata da Antonio Giannatempo (ora candidato alle regionali con Raffaele Fitto) sfilava nella processione di Pasqua accanto al primo cittadino. Per la sua eventuale prossima rappresentanza da quegli scranni ha scelto Michele Emiliano. Idem per Franco Conte, delegato alla cultura, uno degli animatori del centro ExOpera, molto attivo in città. Parliamo di centristi che hanno contribuito solidamente a tenere in piedi il governo di centrodestra.
A San Paolo Civitate, piccolo comune con poco meno di 6000 abitanti, l’apertura del comitato Emiliano ha portato l’entusiasmo alle stelle, l’abbinamento comunali-regionali ha fatto il resto. Nonostante l’orientamento esclusivamente a sinistra della quaterna di sindaci (Vincenzo Berardi, Romeo Infanti, Francesco Gentile e Franco Marino), si è pensato bene di spalmare a piccole dosi il centrodestra in ogni schieramento: obiettivo, sconfiggere l’avversario.

A Manfredonia il circolo che era di Ncd passa a sostenere Riccardi, sindaco uscente di centrosinistra. Storici attivisti di destra come Michelangelo Basta sono andati a votarlo già alle primarie. Basta si candida con l’Udc di Angelo Cera e con lui passa dall’altra parte un nucleo storico di militanti e dirigenti di centrodestra. Anche il presidente del Parco del Gargano Stefano Pecorella, cinque anni fa rivale di Riccardi alle Amministrative, tacitamente dirà di sì a un eventuale bis dell’attuale primo cittadino di Manfredonia.
Elezioni regionali

Passiamo alle regionali. A imbarcare gente come un’arca è il partito del segretario regionale del Pd, potenziale vincitore della competizione. In ogni caso in ‘Noi con Salvini’ si palesa Roberto Fanelli di San Severo, in questi giorni il suo viso avanza su alcuni autobus dell’Ataf. Fanelli ha fatto la campagna elettorale per le comunali con il Pd alle ultime elezioni per il sindaco. Era maggio scorso. Alle spalle una storia democristiana.
Nicola Mendolicchio, l’ultimo segretario di An negli anni ‘90, riprende l’attività politica nella lista del Carroccio.
Mattia Azzarone, viestana, braccio destro del sindaco forzista Ersilia Nobile, è stata folgorata sulla via del Pd insieme a Paolo Mongiello (dal Pdl verso il centrosinistra dopo l’eclatante rottura con Landella alle provinciali e non candidato il 31 maggio). E’ nella “prima lista civica” del segretario, o diversamente piddina, che dir si voglia.
Pippo Liscio da Cerignola era in quota Roberto Ruocco (consigliere di Fi uscente) quando faceva il consigliere comunale di Alleanza Nazionale provenendo dalla Dc. La vicinanza di alcuni anni con Elena Gentile ha mutato i suoi orientamenti politici, oggi è uno dei pezzi da novanta nella lista “corazzata” di Emiliano.
Luigi Damone, figlio di Cecchino, passa da Scelta Civica a Mario Mauro al verbo di Emiliano. Considerando che anche l’ex ministro si è schierato con il candidato governatore, Damone junior l’ha preceduto. Si porta dietro molti voti di suo padre con l’obiettivo di superare il circuito sanseverese. Fondamentale l’apporto di Cecchino al governo Vendola dopo aver abbandonato la Puglia prima di tutto.
Costanzo Di Iorio, sindaco sfiduciato di Torremaggiore, molto vicino al deputato e primo cittadino di San Marco in Lamis, Angelo Cera, mette su un governo udiccino nel paese dell’Alto Tavoliere in pieno dissenso con il Pd. Infatti revoca l’incarico a Enzo Quaranta, vicesindaco e riferimento del partito. La sua amministrazione va a casa a un mese dalle regionali, la sua potenziale (e poi messa in atto) candidatura, contribuisce a scatenare la sfiducia. Fa i manifesti prima per ‘La Puglia con Emiliano’ poi passa ai Popolari nell’ultimo riordino in sede barese.
Luigi Buonarota arriva dai socialisti di Pino Lonigro (eletto con Sel nel 2010 e oggi candidato con Stefàno) da cui prende le distanze a livello comunale. Tenta il salto nella prima lista di Emiliano senza riuscirci e approda in quella dei centristi e popolari. Anche Luigi Miranda è un transfugo. Nel 2012 era passato dal Pdl all’Udc, corteggiato da Angelo Cera (ancora lui) prima di candidarsi a sindaco di Foggia con una civica nel 2014 e quest’anno alle Regionali con Forza Italia, il suo primo amore.