“Le dichiarazioni dell’assessore regionale Leonardo Di Gioia circa la possibilità per lo scalo aereo dauno di rientrare, entro l’anno, nel piano degli aeroporti nazionali, celano, in realtà, lo spudorato fallimento della sua gestione e tentano maldestramente di adombrare l’unica vera notizia di giornata, cioè che il Gino Lisa è fuori dal piano nazionale aeroporti”. Ad affermarlo è Savino Santarella, ex assessore provinciale. Santarella si definisce “sbigottito” dal tweet del Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Maurizio Lupi che, introducendo il piano nazionale sugli aeroporti, scrive: “L’Italia finalmente non è più il paese dei 90 aeroporti che generano perdite, sprechi e inefficienze”, passaggio con cui “si segna l’esclusione dello scalo foggiano dal piano nazionale”. Dentro Brindisi e Taranto.
“Inconsistenza dei politici dauni”
“L’ennesimo sintomo dell’inconsistenza politica dei rappresentanti dauni. Sia a destra che nella sinistra capeggiata dall’assessore regionale foggiano Leonardo Di Gioia – dichiarò nel corso delle amministrative foggiane con certezza assoluta che lo scalo foggiano sarebbe rientrato nel piano nazionale degli aeroporti – è disceso un assordante silenzio. Maggioranza e opposizione al governo regionale avrebbero dovuto manifestare un’unione di intenti in difesa della sopravvivenza del turismo di Capitanata e di un più ampio impulso economico della Daunia. Non lo hanno fatto per l’ennesima volta. Paradossalmente, non sono riusciti a esprimere un pensiero comune in favore della Capitanata”. Lamenta quello di cui si è sempre parlato, cioè che l’aeroporto Gino Lisa sarebbe dovuto essere “il volano dell’economia del nostro territorio”.
Il sacrificio della Capitanata
E aggiunge il dato della città di Vieste che, da sola, totalizza ben 4 milioni di presenze turistiche all’anno. “Il silenzio sceso sulla sorte dell’aeroporto non può che essere interpretato come il silenzio dei colpevoli, di coloro i quali, magari per individualistici accordi di nessun conto avvenuti su tavoli baresi, hanno sacrificato la Capitanata e il territorio che in termini geoeconomici dovrebbe avere il maggior appeal per i trasporti e la logistica”.
Accusa la politica “filo-barese” a cui incredibilmente “la minoranza pare allinearsi” e se la prende anche con quello che, finora almeno, è il suo partito di appartenenza: “Non esente da colpe il Nuovo centrodestra che non ha inteso far valere il proprio peso sulla vicenda del Gino Lisa, al contrario, ha manifestato di non essere in grado di tutelare, difendere e valorizzare le infrastrutture della Capitanata”.