“L’amministrazione Miglio predica bene e razzola male. A che serve un consulente finanziario per cui sono stati impegnati 22 mila euro, nonostante la presenza in comune di un assessore al ramo, di un funzionario con ultradecennale esperienza e l’imminente arrivo di un nuovo dirigente vincitore di concorso?”. Primiano Calvo, ex assessore al comune di San Severo, attacca il governo in carica e la scelta di una competenza esterna per un settore che ha visto, di recente, l’espletamento di un concorso. Il primo ottobre verrà assunto De Maio a dirigente dell’area finanziaria. In tutto l’amministrazione ha 4 dirigenti, il concorso è avvenuto ai tempi di Savino. Inoltre in organico ci sono ben 14 tecnici. “A breve è previsto anche l’ affidamento di sei prestazioni professionali per espletamento di servizi tecnici connessi all’ingegneria ed architettura”. Riassumendo, la tecnostruttura di palazzo Celestini è composta da 4 dirigenti, 14 tecnici, 1 consulente in arrivo, 6 probabili nuovi tecnici e un quinto dirigente in mobilità. Poi ci sono i funzionari.
Dopo il bando di affidamento per l’incarico di consulente finanziario rispetto al quale si è fatto marcia indietro, un decreto del sindaco – passato a determina dirigenziale con lo stanziamento della spesa (n.13 del 15/9/2014) – ha fatto ricadere la scelta su Danilo Lolatte, commercialista foggiano. Non proprio uno qualsiasi. Consulente del piano sociale di zona ai tempi del sindaco Mongelli (ben 30mila euro), nel collegio dei revisori dei conti in Provincia quando governava Carmine Stallone (dal 2005 al 2009), da sempre vicino agli ambienti vendoliani. Più precisamente, al segretario provinciale di SeL Domenico Rizzi, che ai tempi della sua esperienza da sindaco a Zapponeta se lo è portato con sé come responsabile del settore finanziario. Negli anni di palazzo Dogana la sua designazione fu in quota Rifondazione Comunista, prima ancora che nascesse SeL e prima del boom di Vendola. Da allora non si è più fermato: consulenze a gogo all’Asl di Foggia, nomina nel Consiglio di amministrazione del Gal Gargano, fino al Collegio dei revisori dell’Autorità idrica pugliese ai tempi di Fabiano Amati. Poi la fase della “trasversalità”. A Foggia anche le sue amicizie con i centristi sono note. Ora approda in un’amministrazione guidata da una civica che, nel suo dna, oltre alla vittoria di ex pidino che tanto scalpore ha suscitato nell’area di centrosinistra, vanta una ferrea alleanza con Cecchino Damone, consigliere regionale in asse con Nichi Vendola, da ex Pdl, un iter più o meno simile a quello dell’assessore barese Leo Di Gioia.
Il contratto di Lolatte dura sei mesi con 18 ore a disposizione dell’amministrazione comunale, circa 5mila euro al mese. Calvo si chiede: “Come mai la consulenza viene data pochi giorni prima che arrivi il dirigente al ramo? Cosa si teme? Perché non si è atteso che fosse il dirigente a richiedere questa ulteriore figura professionale?”. La designazione, che appare con tutta evidenza “politica” oltre che sollecitata dalla professionalità del commercialista, fa rientrare Lolatte nella più ampia definizione “staff del sindaco”. “Una short list era stata compilata dal Comune per scegliere i professionisti dalla graduatoria, ma si preferiscono altre strade, quelle degli amici”, commenta un ex assessore della giunta Savino. In fibrillazione tutta l’opposizione che, nel frattempo, denuncia anche “irregolarità nelle gestione della mensa scolastica per la sospensione della gara di affidamento” e clamorosi atti nei prossimi giorni. A giugno a San Severo è arrivato da Bari l’assessore alla legalità Emiliano che l’opposizione continua a definire “sceriffo”, polemicamente. “La città sprofonda nel degrado ambientale e sociale, in attesa della sicurezza garantita dall’assessore e dei 3.000 posti di lavoro promessi da Miglio e Damone. L’aliquota della Tasi è al massimo, l’incarico di Emiliano, che doveva essere a costo zero, ci costa 4mila euro di contributi previdenziali”, dice Calvo. Facendo i conti in tasca ai governi di ieri e di oggi, un esponente di Forza Italia si chiede: “Noi abbiamo speso 135 mila euro per i vertici della burocrazia, e il sindaco Miglio quanto spenderà?”. Per ora, oltre agli assunti come dirigenti, anche un consulente.