Il simbolo ‘Paolo Mongiello presidente’ è sulla sua bacheca facebook. Non si capisce bene se sia nato prima questo o la candidatura del consigliere provinciale uscente a Palazzo Dogana. Lui sembra motivato, contro ogni ostacolo. Da un collegio blindatissimo alle scorse elezioni nel 2008 (allora c’era il Pdl) alla riproposizione di una candidatura a presidente, il passo potrebbe sembrare breve.
Intanto bisogna cercare le firme, 120 su 771 consiglieri comunali, tolti quelli che non appartengono al centrodestra o alle civiche. C’è spazio per 3 o 4 candidati presidenti. In Forza Italia il nome di Franco Landella è l’unico ufficiale. Il capogruppo al Comune Raimondo Ursitti lo ribadisce a l’Immediato e aggiunge: “Fatte salve le personali aspirazioni di ciascuno, il nostro candidato è Franco Landella. Paolo è un ragazzo bravo e volenteroso, non so quali motivazioni l’abbiano spinto, ma non posso parlare di una cosa che non c’è”.
Invece Mongiello scende in campo. Il senatore Lucio Tarquinio, a cui per molti anni Mongiello è stato legato se non addirittura “abbinato”, pare non abbia condiviso granché questa scelta. Qualcuno dice che si siano incrinati i rapporti e che ci sia un asse tra il sindaco di Apricena Antonio Potenza – che potrebbe aspirare alla presidenza essendosi misurato in una competizione elettorale “difficile”- e quello di Serracapriola, Marco Camporeale. Uno di questi potrebbe alla fine ritirarsi a vantaggio di qualcun altro. Ma Camporeale è di stretta fede fittiana, dunque starebbe con Landella.
Il Pd ha un bel problema. Correndo da solo con un proprio candidato rischia di non avere i numeri, sia perché non ha un candidato di un comune di fascia “alta”, sia perché i consiglieri di centrodestra in provincia sono numericamente di più. Potrebbe stringere un accordo con il sindaco di San Severo Miglio. Traghettandolo nel Pd, dato che proviene da questa parte politica? Durante la campagna per le Comunali, che ha vinto, più volte i vertici del partito gli hanno ricordato questa condivisione ab origine. E’ chiaro che il sindaco di San Severo terrà ben stretto il suo successo di stampo “civico”, cui si aggiunge quello di Lucera con Antonio Tutolo, de ‘La Cicogna’ a Cerignola con Franco Metta e di Dino Tarantino a Orta Nova, vincente contro centrodestra e centrosinistra.
La sintesi di queste “nuove tendenze dell’elettorato” la fornisce Rosario Cusmai, coordinatore provinciale di ‘Scelta civica’: “Non appoggeremo Landella, questo è certo, abbiamo creato una mobilitazione di amministratori e ne faremo tesoro. In provincia di Foggia la gente ha dato grosso credito ai movimenti civici. Il Pd farà la sua lista, noi la nostra, ma si può trovare una convergenza”.
I coordinatori provinciali del Pd e di Fi, Raffaele Piemontese e Lucio Tarquinio chiedono al commissario straordinario di Palazzo Dogana Fabio Costantini di far slittare la data delle votazioni ad ottobre. Perché le ferie estive hanno “strozzato il dibattito” e perché il meccanismo “è complesso”. Piemontese parla di “funzioni istituzionali di assoluto rilievo per la Provincia”.
Si vota per fasce, contrassegnate nell’urna da colori in base ai comuni e al numero dei loro abitanti. Un solo consigliere comunale di Foggia ne vale 100 del Subappennino. Il “voto ponderato è un pasticcio”, così lo definisce Cusmai.