TeleVisti n. 13 – vintage

Tra moglie e marito, uno spettacolo. È andato in onda dal 1989 al 1994, quando la tv italiana sperimentava e non era ancora completamente schiava del mercato del format.

Tra moglie e marito, uno spettacolo. È andato in onda dal 1989 al 1994, quando la tv italiana sperimentava e non era ancora completamente schiava del mercato del format. “C’eravamo tanto amati” condotto da Luca Barbareschi era al tempo stesso un affresco della società italiana che si affacciava in tv per la prima volta e un prodotto televisivo di grande successo. Picchi di oltre due milioni di telespettatori e share che arrivava anche al 25%. Numeri impossibili oggi ma non solo per la diversità dell’offerta televisiva. C’erano meno canali e meno pubblico e quello che c’era si concentrava su meno pochi programmi. Le reti Fininvest stavano attraversando il periodo migliore e Rete4 – la rete che ha trasmesso il programma – non era ancora diventata quella sorta di “discarica” in cui le reti del biscione l’hanno trasformata. Il programma era un format italiano di Tullio Ortolani e andava in onda nello stesso periodo in cui cresceva il fenomeno di Marta Flavi (antesignana, sotto vari aspetti, di quello che ancora oggi è il “regno” di Maria De Filippi). Era un programma semplicissimo, che praticamente aveva solo il costo della produzione in studio, i personaggi e il conduttore.

I personaggi, appunto. Uno degli argomenti più caldi su cui si concentrarono le critiche a “C’eravamo tanto amati” era la questione degli ospiti. Insomma, mariti e mogli che si sbranavano in tv sotto la direzione eccellente di Luca Barbareschi all’epoca davvero in stato di grazia, erano finti oppure no? Certo che erano finti e lo sapevano tutti, probabilmente anche i telespettatori. Ma era troppo bello provare a credere il contrario e provare a immaginarsi in quello studio per il classico momento di notorietà. In realtà, va precisato, non si trattava di attori. Spesso erano anche persone “vere” ma non necessariamente marito e moglie. Celebre quella coppia che andò avanti per tre puntate a litigare furiosamente appassionando il pubblico e che, poi, si rivelarono essere cognati!

barbareschiIl format vanta un primato assoluto: è stato il primo programma italiano a essere venduto in America, col titolo “That’s Amore”, col quale lo stesso Barbareschi tentò la fortuna sperimentandolo in prima persona conducendo oltre 100 puntate oltre oceano. Per il poliedrico Barbareschi – attore, produttore, regista, autore fino a diventare parlamentare – fu proprio quello il periodo in cui ha cavalcato il successo ponendo le basi per tutta quella che è stata successivamente la straordinaria carriera che ha avuto, e che lo ha portato – tuttora – anche a importanti collaborazioni con il cinema americano (come in “The International” con Clive Owen, 2009). A differenza di un altro programma di successo – più o meno contemporaneo e nato da un format Usa – ovvero “Il gioco delle coppie” (che ha visto il passaggio, tra gli altri, di Simona Ventura e Maria Grazia Cucinotta), i personaggi di “C’eravamo tanto amati” non hanno sfondato né in tv né altrove.

Curiosamente, lo schema di questo programma – ovvero due contendenti e altrettanti testimoni che mettono in scena una querelle di tipo matrimoniale – va ancora in onda attraverso il programma di stampo giuridico “Forum”, che peraltro è nato nell’85, quattro anni prima del programma che ha fatto la fortuna di Barbareschi. L’impianto è praticamente lo stesso, cambiava soltanto la materia. Che l’idea sia nata lì? Rete4, “C’eravamo tanto amati”.