Landella al primo consiglio comunale: “Basta retorica, questo sarà il luogo del fare”. Miranda presidente, Di Gioia “calamita” dell’opposizione

Primo consiglio comunale per Landella. Sono passati solo alcuni punti, quelli di rito: convalida degli eletti, conferma dei componenti della giunta, giuramento del sindaco. Circa la costituzione delle commissioni consiliari e la “nomina, designazione e revoca dei rappresentanti comunali presso enti esterni”, Augusto Marasco ha presentato delle pregiudiziali. Miranda presidente mentre Leo Di Gioia fa da “calamita” per l’opposizione.

Dite Miranda, così è più chiaro”. “Miranda, Luigi Miranda, Gigi Miranda” e così via per tutta la maggioranza che l’ha nominato presidente del consiglio comunale senza remore. L’esortazione iniziale è di Sergio Clemente (Pd) che ha guidato i lavori dell’aula fino alla nomina, appunto, del designato, come da accordi in campagna elettorale. Il capogruppo di Forza Italia Raimondo Ursitti ha fugato ogni dubbio sul malumore del suo partito circa questa operazione. Dunque maggioranza compatta e minoranza che ha spiegato la sua “naturale” astensione.

Le pregiudiziali (accolte) di Augusto Marasco

Il consiglio è aggiornato a venerdì prossimo. Sono passati solo alcuni punti, quelli di rito: convalida degli eletti, conferma dei componenti della giunta, giuramento del sindaco. Circa la costituzione delle commissioni consiliari e la “nomina, designazione e revoca dei rappresentanti comunali presso enti esterni”, Augusto Marasco ha presentato delle pregiudiziali chiedendo prima l’aggiornamento e poi la sospensione della seduta. La pausa è durata un’ora. Contestazioni sulla procedura, cioè: serve costituire prima di tutto una “commissione regolamenti” e “di vigilanza e garanzia” (di prerogativa della minoranza come da Tuel) tra l’altro fortemente caldeggiate- e poi formate- dai membri di quella IMG_1203che fu l’ex opposizione. L’aggiornamento è stato accordato con la seguente spiegazione del sindaco: “L’approvazione del bilancio consuntivo passa dai revisori dei conti e dalla commissione bilancio. Dato che si avvicina agosto e qualche consigliere comunale potrebbe assentarsi, abbiamo accelerato i tempi. Accolgo anche le richieste della minoranza per quanto riguarda i tempi sull’individuazione dei capigruppo e dei componenti delle commissioni”.

Leo di Gioia “calamita” dell’opposizione

IMG_1210Augusto Marasco, Sergio Clemente e Alfonso De Pellegrino (tutti del Pd), in ogni caso hanno lasciato l’aula durante la pausa. E’ rimasto del gruppo solo Pasquale Russo, non rispondendo all’appello di Marasco che, dopo la lettura delle pregiudiziali e l’ennesimo riferimento al suo ricorso, aveva preannunciato che almeno in sette sarebbero andati via. Una mossa un po’ azzardata visto che l’hanno seguito solo in due. A “presidiare” l’opposizione, circondato da coloro che son rimasti, Leo Di Gioia. In questa prima seduta la minoranza è sembrata guidata dall’ex candidato sindaco di ‘Un’altra storia per Foggia’, oltre che assessore della giunta Vendola.

Alcuni appunti mossi alla “molteplicità di incarichi” per il segretario generale Guadagno, che non possono essere “sine die”, com’è stato deliberato, sono stati accolti da sindaco. Inoltre, è stato votato all’unanimità un ordine del giorno sull’aeroporto, sempre su proposta di Di Gioia. Si tratta di sollecitare la Regione a contattare il ministero dopo che il viceministro dei trasporti, Nencini, ha reinserito il Gino Lisa di Foggia tra gli scali aeroportuali di “importanza nazionale”.

Il “futuristico” giuramento del sindaco

IMG_1196Landella ha giurato con solennità del momento e con qualche accenno di commozione ed emozione nel rappresentare la città in “cui vivo e in cui vive la mia famiglia”. Per 15 anni ha parlato all’aula, ma non certo dalla postazione attuale. “Ho vissuto tanti anni all’opposizione e perciò conosco le varie anime, le varie passioni ed entusiasmi. Non mi è piaciuta l’idea di rottamare perché i suggerimenti dei più “anziani” in quest’aula sono la bussola, c’è un mix di esperienza e gioventù”. Ha ricordato l’astensione, le emergenze della città, la crisi che imperversa. Un passaggio futuristico: “Saremo l’avanguardia di una nuova stagione politica e amministrativa, questo sarà il luogo del fare, prosciugheremo coi fatti la palude della retorica”. E poi ha giurato.

Amici e avversari

Era affollata di pubblico, la sala. Gli auguri al sindaco e a questa maggioranza sono venuti da tutti, Marasco compreso. Chi ha promesso un’opposizione senza sconti come Russo, chi ha dichiarato il diritto-dovere di governare questa città come Rizzi (5 stelle), chi ha detto “questo è un bel Consiglio”, come Alfonso de Pellegrino. C’è un nocciolo di giovani nell’aula, da Mainiero (Fdi) a Cangelli e Moffa (assessori) a De Pellegrino stesso, che si è formato nell’Università di Foggia. “Buon lavoro, dunque, ma saremo vigili e per Miranda, ci asterremo come buon segno”. Parola di PIMG_1189asquale Russo, ex assessore all’ambiente.

Bruno Longo ha totalizzato almeno cinque o sei interventi. Seduto nei banchi della maggioranza ha detto: “Piena fiducia, sindaco, ma questa amministrazione deve raggiungere i risultati e portare in aula le linee programmatiche, cosa mai fatta dal centrosinistra”.

Ilaria Mari (Ncd) ha lasciato le polemiche sui ruoli da parte e ha preso per la prima volta la parola in aula. Insieme a Gabriella Grilli, costituisce il volto rosa della maggioranza. Senza donne la minoranza, quattro nell’esecutivo. Giovanissima, 26 anni, ha espresso massima condivisione sulla scelta di Miranda: “Oggi votiamo non solo per lui ma per i tanti cittadini che l’hanno eletto”. 

LE FACCE DEL CONSIGLIO COMUNALE