Buone notizie per i lavoratori delle Sanitaservice pugliesi. Lo sciopero del 15 aprile ha avuto un seguito con l’incontro tra il sindacato Usb e l’assessore regionale alla Sanità Elena Gentile, i manager delle Asl, le tecnostrutture e gli amministratori delle società in house. “La discussione si è incentrata sulle modifiche delle Linee Guida regionali approvate il 3 Dicembre 2013 senza le quali le società in house pugliesi sono a rischio chiusura per degli ‘orpelli’ normativi”, spiega il coordinatore Santo Mangia.
“L’Assessore e la tecno-struttura dell’assessorato – spiegano dal sindacato -, preso atto che quanto denunciato dalla Usb era veritiero, per accelerare i tempi, si sono impegnati, da subito, ad emanare disposizione ai direttori generali e agli amministratori unici delle società in house con la quale dichiarano la cancellazione di quelle norme in quanto superate da norme nazionali”. La richiesta, dunque, è stata chiara: bisogna riscrivere le Linee Guida in modo da non mettere in pericolo il futuro occupazionale dei lavoratori.
“Durante l’incontro – continua Mangia – si è anche discusso della prosecuzione dell’internalizzazione dei servizi ed i direttori generali hanno fatto il punto della situazione indicando dei tempi certi sull’internalizzazione di alcuni servizi, come le Udt (Unità di degenza territoriale) foggiane, che saranno internalizzate a partire dall’1 giugno prossimo; il servizio farmacia del Policlinico di Bari (sempre da giugno), così come il servizio di pulizie di Brindisi e Taranto e altri servizi (Cup e trasporto dializzati ) che a breve entreranno nelle società in house.”
Infine, l’Assessore ha comunicato che a partire dal 12 maggio si aprirà il confronto con le organizzazioni sindacali per l’internalizzazione del servizio 118 regionale attualmente gestito da associazioni di volontariato. “Una notizia – affermano dall’Usb – che era (ed è) attesa da centinaia di lavoratori che continuano ad essere sfruttati e, sinora, senza una vera prospettiva di migliorare la propria condizione di vita e di lavoro a fronte di un servizio svolto con abnegazione e professionalità”. “La Usb – concludono in una nota – prende atto di tutto quanto sopra nella convinzione che solo la caparbietà e la volontà dei lavoratori potrà determinare una svolta definitiva alla precarietà (quando non la schiavitù) e solo la loro caparbietà e capacità di sopportazione delle sofferenze subite potranno mettere alla porta del servizio pubblico quanti, sinora, si sono arricchiti alle loro spalle e sulle tasche dei cittadini pugliesi”.