Violenze sconcertanti su bimbi di 2 e 3 anni. Violenze assurde e di una brutalità che gli uomini della Squadra Mobile e dell’Ufficio Minori di Foggia fanno fatica a spiegare. Stavolta la vicenda è davvero orribile, squallida. L’arrestato, S.B., classe ’85, tunisino, scatenava la sua furia sui figli della compagna. Il tutto avveniva alla presenza di altri due bimbi (di 2 e 4 anni) figli naturali del tunisino. “Un leone contro due agnellini” ha commentato il capo della Mobile Annichiarico. In casa vivevano S.B., la compagna, la cognata di quest’ultima e, appunto, i quattro bambini. S.B., finito dentro di recente per droga, era da poco tornato in libertà con l’intento di continuare a scatenare ogni sua frustrazione sui poveri malcapitati. Le lesioni sono terribili: al maschietto braccio spezzato, labbro tagliato, molteplici ematomi sul viso, bruciature fatte con un accendino e altre lesioni che, non curate, sarebbero potute diventare infettive in poco tempo. Il bimbo era persino costretto a giocare con i panetti di hashish che S.B. portava a casa.
Alla bimba di 3 anni stesso trattamento: vasti ematomi a torace, dorso e gambe ma anche bruciature e fratture. I bimbi venivano colpiti con alcune cinture di pelle e metallo mostrate stamattina alla stampa dagli uomini della Polizia. Le vittime avevano persino i capelli rasati. I figli naturali di S.B. invece, subivano violenze psicologiche. Tra gli episodi più inquietanti, quello nel quale l’uomo uccide una pecora davanti agli occhi dei bambini.
Oggi lui è finalmente in carcere mentre per i bambini è prevista una prognosi di 40 giorni.
In questa storiaccia c’è una nota positiva rappresentata dal cugino della madre dei piccoli. Il ragazzo, 21 anni, in passato vittima di violenze da parte del padre, ha convinto la cugina a denunciare S.B.. Senza di lui la Mobile non avrebbe mai scoperto le violenze e, col tempo, le conseguenze per i piccoli sarebbero potute essere ancora più gravi.