Ieri erano circa in 100 al D-Campus per il primo incontro col segretario regionale della Lega Andrea Caroppo. Oggi all’Hotel degli Atleti c’era un gruppo più ristretto di dirigenti della Capitanata. Presenti Daniele Cusmai e anche il fratello dirigente Coldiretti Guido, tutto il gruppo foggiano capitanato da Alfonso Fiore e Gianfranco Fariello, Anto Pontonio, Patrizia Melchiorre, Silvano Contini con Roberta Apicella, il gruppo giovani, lo storico militante Rocco Petrillo claudicante e peggiorato dopo la caduta, Enzo Smacchia, Franco Merafina, Raimondo Ursitti, Macosda Salvatori, Alessandra Saponaro, Mimmo Foglietta, Marco Trombetta e moltissimi altri. Assente oggi in prima battuta il vice coordinatore regionale Joseph Splendido, impegnato a Roma per lavoro, così come l’ideologo pugliese della Fondazione Tatarella, Fabrizio Tatarella.
La crisi interna alla Lega, fatta di destituzioni e commissariamenti, sembra apparentemente rientrata. Oggi le uniche cariche ancora in piedi sono quelle in seno alle istituzioni, i capigruppo, con il ruolo più importante del foggiano Antonio Vigiano, tutti gli eletti nei vari comuni e il sindaco Antonio Potenza, tra i pochi a non aver firmato il documento in sostegno di Daniele Cusmai. “Io firmo solo delibere di giunta e ordinanze”, scherza il primo cittadino di Apricena. Atmosfera distesa questa sera dopo le tensioni di ieri al quartier generale di Paky Russo e Sario Masi e quello che qualcuno ha definito “l’applausometro”, che ha decretato la vittoria dell’uomo di Matteo Salvini, il consigliere regionale Andrea Caroppo, nonostante la sua distanza da Lesina e dal buen retiro di Massimo Casanova, l’amico del Papete e di Bosco Isola. Prima di cominciare la riunione il segretario ha esplicitato alcuni concetti.
“Quello che accade al Comune di Foggia non è secondario – ha sottolineato il giovane politico salentino che punta alle Europee e alla candidatura alla presidenza della Regione -. Matteo Salvini è stato puntualmente messo a corrente, ma questo già dalle proposte di assessorato che ci furono. La Lega ha sempre rifiutato perché non si è mai messa in vendita per poltrone o assessorati così come le valutazioni di attuare una astensione, che non significa approvazione di quello che l’amministrazione comunale fa, ma un senso di responsabilità, perché il centrodestra deve andare unito il 26 maggio 2019. È questa la linea del partito nazionale. Alle regioni si voterà nei prossimi mesi in Abruzzo, in Basilicata, in Sardegna e in Piemonte e il centrodestra va unito. Forza Italia, Lega, Fratelli d’Italia e le altre aree civiche di centrodestra. Anche in Puglia, questa è l’indicazione nazionale e regionale, il centrodestra andrà unito insieme”.
Ma cosa è rimasto del centrodestra extra Lega, se tanto ceto politico è ormai stato sottratto da Michele Emiliano? Caroppo è netto alla nostra testata. “La Lega è così in salute e così crescente che non possono farci paure le strategie di Emiliano. Se Emiliano prende qualche poltronista e qualcuno che cerca interessi personali, se li può prendere tutti, a noi non interessa. Il centrodestra è competitivo, crescente e forte, lasciamo ad Emiliano quelli che si battono solo per interessi e poltrone”.
Avete oggi un nome leghista unificante da proporre alle Primarie o al tavolo del centrodestra a Foggia? “Non è questo il compito in queste ore, nelle ore immediatamente successive ci porremo l’obiettivo di sintetizzare una posizione e una proposta”.
Il nuovo partito di cui si parla, che dovrebbe sostituire il vecchio logo con Alberto da Giussano e la sigla Lega-Salvini Premier, arriverà. “È bene sottolinearlo e chiarirlo: la Lega è storicamente il partito degli eletti attraverso i congressi – ha rimarcato Caroppo -. Segretari cittadini, provinciali e regionali e il segretario federale. Tutte queste cariche della Lega storica sono eletti dagli iscritti e tra gli iscritti militanti. La Lega al Sud è così giovane che vige ancora una organizzazione che è di carattere di nomina, fin quando non ci saranno le nuove regole ci muoviamo sulla base del buon senso, nel rapporto costante con i vari livelli”.
Ha chiesto delle dimissioni formali da parte del suo vice Joseph Splendido? “No, non c’è da fare repulisti, vengono fatte delle scelte. La mia scelta sul provinciale l’ho comunicata, noi dobbiamo lavorare per il bene della provincia di Foggia e faremo le scelte migliori insieme a tutti gli iscritti”.