Stretta di mano tra il sindaco di Foggia Franco Landella e il CdA di Amgas presieduto dal professionista Pier Luca Fontana. “Avete fatto miracolo, a nome della città grazie”, è stata la ratifica del primo cittadino.
L’Amgas è stata ripulita dei suoi debiti, è libera dal piano di rientro stipulato dalle vecchie amministrazioni e ha oggi secondo il presidente un valore di circa 6 milioni di euro. Un valore che sarà decisivo sul mercato delle gare d’ambito.
“Penso che voi rientrate di diritto nella storia positiva di Foggia, rispetto a coloro che si sono messi la medaglia dei debiti – ha arringato alla sua maniera Landella -. Dopo un vero e proprio saccheggio fatto in Amgas, un’azienda che doveva portare utili, ci siamo ritrovati con operazioni impossibili e un Piano di rientro con una serie di creditori. Venne qui nella mia stanza sia il presidente Cardinale sia Infelice a pregarmi e supplicarmi di dare delle somme perchè il piano rischiava di saltare. Pianificammo con la collaborazione di esperti di concedere 3 milioni per chiudere e far tornare in bonis l’azienda. Oggi quel piano è chiuso. Non è stato facile e chiunque denigra l’azienda parlando di consulenze si deve sciacquare la bocca: è falso falso, falso. La Corte dei Conti ci avrebbe fatto subito un ammonimento, la vigilanza è sulle cose più banali. Era un piano discutibile ma lo stiamo onorando.
La variazione di bilancio sarà importantissima e prevederà delle somme proprio per Ataf.
I sacrifici li stiamo facendo, oggi consegniamo l’azienda gioiello, che qualcuno ha distrutto, alla città. Abbiamo cancellato le brutte pagine della vecchia politica”.
Il presidente Fontana insieme ai consiglieri Mariolina Santovito e Antonio Cristiantelli e agli eletti Gino Fusco, Antonio Viggiano e Lucio Ventura ha presentato i risultati del suo CdA.
I 3 milioni servivano ad affrontare le proiezioni finanziarie dell’azienda. 1,5 milioni son serviti a questa funzione, la restante parte per anticipare le scadenze successive ed incamerare 2,4 milioni di falcidia. Il piano aveva una scadenza al 2036, con l’immissione di liquidità il termine si è accorciato, rimodulato al 2020.
“Noi abbiamo traguardato un obiettivo più ambizioso, vendendo Amgas blu per 4 milioni di euro. Abbiamo chiuso le anticipazioni di tutti gli impegni finanziari alla data del 31 ottobre 2018”.
L’8 novembre è stata firmata la risoluzione del piano, con un fattivo dialogo tra Edison e Amgas e una trattativa bancaria.
“Non era scontato che le banche accettassero. La difficoltà è stata quella di accettare una somma intera di tutta la debitoria pendente”. Il rischio perché ha apposto la firma è sempre la possibile revocatoria.
“Siamo riusciti nell’intento grazie ad una oculata gestione dal 2015 oggi, la vendita di Amgas blu e la liquidità rimanente di 3 milioni. Abbiamo dimostrato la nostra credibilità davanti agli istituti bancari, se noi oggi volessimo fotografare la situazione, abbiamo un utile pre imposte senza scritture di assestamento pari a 3 milioni di euro”.
Ritorno in bonis e risparmio netto anche sulle spese per gli esperti del tribunale, che si aggiravano attorno ai 60mila euro l’anno. “Il piano imponeva una serie di limiti alla governance che ora sono stati eliminati. Chiudendo anticipatamente abbiamo eliminato l’esperto nominato e tutti i limiti alla gestione ordinaria. Di sicuro oggi l’azienda può fare operazioni ordinarie e straordinarie. L’azienda deve essere pronta alle gare già scadute, dovrebbe essere pronta per un traguardo che è già scaduto”.
Le polemiche politiche non sono state innocue, secondo Fontana. “Sono state uno svantaggio per la collettività, con un bando abbiamo portato il nome di Amgas fuori dai confini territoriali. Una politica che mira a screditare crea dei danni alla città e all’azienda sui mercati europei. Si è creato un procurato allarme”, ha specificato Fontana annunciando l’interesse di diversi player meridionali per la creazione di un soggetto di reti maggiore. “La pseudo incertezza non ha giovato”.
Tutta l’operazione di stralcio porta anche la firma del consulente e procacciatore d’affari Lucio Fares, che ora però non ha nuovi incarichi sul mercato del gas.