9 dicembre al Teatro del Fuoco alle ore 19 e il 6 e 7 dicembre 2018 alle ore 10 per due matinée rivolte a giovani delle scuole superiori. I 40 anni di Emmaus saranno celebrati con uno spettacolo musicale dal titolo “E sarà domani”.
Una pièce e un cd. La prima è ambientata in una stazione, luogo simbolico di viaggio, di incontro, di attese, i personaggi sentiranno e vivranno i rumori, suoni e luci di quel contesto. Claudio, un avvocato, Lucia e Giovanni sono i protagonisti principali della storia. Claudio è diretto a Milano dove deve incontrare una ragazza scappata da una comunità per minori; Gianni è un educatore e con Robert, un amico iracheno, devono raggiungere Milano per presentare uno spot sull’integrazione. Anche Lucia è diretta a Milano, per raggiungere la figlia. Attraverso il loro incontro e grazie al ritardo del treno, sarà possibile ripercorre storie di giovani incrociati in questi anni di vita dell’Associazione.
Si incontrerà Andrea, un ragazzo che da diversi anni vive come clochard con la mamma, la storia del fratello di Claudio, più piccolo, con un passato di tossicodipendenza. E ancora di Micaela la ragazza fuggita da una comunità.
Lo spettacolo vuole regalare uno spaccato su storie di riscatto, protagonisti i giovani, su valori e stili di vita che ancora oggi sono attuali. Sarà l’occasione per affrontare tante problematiche: dalla solitudine alle dipendenze, dall’immigrazione alla fragilità delle famiglie.
L’opera teatrale è scritta da Mario Pierrotti, attore e responsabile per molti anni dell’Oda Teatro e Cerchio di Gesso che ne cura la regia e da Domenico la Marca, autore anche dei brani musicali, la storia sarà interpretata da Sante Bertarelli, Rocco Capuano, Michele D’Errico, Gennaro De Marino, Lino di Giorgio, Graziano Di Paolo,Giovanni Forte, Angela Tullo. Il gruppo folk Terramia di Pietramontecorvino ha curato l’arrangiamento dei brani musicali contenuti nel CD “E sarà Domani- un buongiorno per ricominciare”, che sarà venduto per contribuire alle spese di realizzazione dello spettacolo.
Tradizionali della cultura musicale popolare petraiola i ragazzi dei Terramia si sono formati inizialmente nelle notti delle tipiche feste popolari fatte di amichevole compagnia e della voglia di mantenere viva la tradizione musicale popolare della zona. Tra questi suoni si sono successivamente uniti i componenti del gruppo, con la comune consapevolezza di sentire propria l’eredità della musica popolare, appresa direttamente nelle proprie case e con la grande passione di suonarla, tramandarla e divulgarla. componenti: batteria Peppe Mammollino, percussioni: Domenico Palumbo, basso Luis Ledonne, tastiera, Paolo De Luca, voce, Filomena Di Nucci, chitarra e voce Claudio Guerrieri, chitarra Teo Tosques, Fisarmonica-Sax Giovanni Colesanto, voce e tamburello Nico Ippolito .
“Abbiamo incrociato questo gruppo con i Fratelli della Stazione quando si è fatta la raccolta di fondi per il dormitorio Sant’Alfonso- racconta a l’Immediato La Marca- li abbiamo incrociati al Villaggio don Bosco quando sono venuti ad animare una serata e poi è nata questa collaborazione personale, perché con loro abbiamo avuto la possibilità di raccontare nelle piazze alcune storie. Spesso vengono ad Emmaus a suonare, hanno dato una mano importante”.
I brani raccolti nel Cd “E sarà domani” nascono dall’esperienza “di campo”, del lavoro di anni nel sociale con il progetto Emmuas.
“Mi piace raccontarmi e raccontare storie incontrate, perché, se dietro ognuna di queste storie, ci sono situazioni davvero difficili, chi di noi lavora nel sociale ha assistito a veri e propri miracoli. Ricominciare quando tutto sembrava perso è possibile, attraverso percorsi di accompagnamento, attraverso la fiducia e riconquista della propria dignità”.
Dieci i brani, che raccontano di sociale. E di Andrea, di Micaela, di Antonio, di Tobarak, di Kashef e di tanti altri.
” Ho visto la speranza danzare, colorare di vita le piazze, Ho visto riaffacciarsi il sole e tornare a sorridere. E sarà domani un buon giorno per ricominciare sarò accanto sarò vicino come vicino è il cielo al mare, E sarà domani il tuo giorno meraviglioso a braccia aperte per volare apro le braccia per lasciarti andare”, canta La Marca.
Spiega ancora l’operatore sociale e cantautore: “Bisogna sognare perché capita alle volte che i sogni si avverano. È quello che mi è accaduto e che ci sta accadendo nel senso che il 9 dicembre in occasione dello spettacolo sarà possibile acquistare il cd: raccoglie 10 brani di cui 7 sono quelli utilizzati e intorno ai quali si è costruito lo spettacolo musicale insieme a Mario Pierrotti. 10 brani inediti che ho scritto in questi anni e che racchiudono il messaggio dello spettacolo musicale. Il brano “Avrò cura di te”, parla del sentire il cuore dell’altro che batte nel nostro cuore. Il lavoro sociale è prendersi cura dell’altro, vuol dire farsi carico delle storie. C’è la storia di Andrea un ragazzo che è giunto al Villaggio don Bosco, perché era stato incontrato dalla Polfer in una stazione: a 15 anni viveva già da tre anni come clochard insieme alla mamma e aveva il vizio di andare in stazione a vedere i treni che partivano. Grazie a questo vizio è stato trovato dalla Polizia, per lui e per suo fratello c’era un decreto del Tribunale dei Minori di immediata collocazione nella comunità educativa. C’è la storia dei minori stranieri non accompagnati che in qualche modo hanno incrociato il lavoro del Villaggio don Bosco degli stranieri che hanno attraversato un mare per inseguire un sogno. Il brano su Milano è questo, raggiungere Milano è il sogno, perché si vive bene, si parla bene, ti pagano bene. Alla fine scopriranno che anche a Milano c’è ancora un mare di attraversare. C’è la storia di un’altra ragazza e di un ragazzo, della fragilità di chi si è ritrovato ad Emmaus con la voglia di poter ricominciare. Sentendo le storie di tanti ragazzi tossicodipendenti, dicono che hanno toccato il fondo. Il lavoro che si fa con gli accompagnatori sociali è accompagnarli per aiutare a far riprendere loro a sognare. “Un sorriso che abbraccia il mondo”, è ispirato al testamento di don Michele de Paolis, che parla di una Chiesa diversa, attenta ai poveri, la stessa che vuole realizzata Papa Francesco. “Sarà domani” invita tutti a guardare avanti e a non fermarsi, possiamo aver commesso qualsiasi errore, ma se vieni aiutato hai. Tutto questo è stato possibile grazie al gruppo folk Terramia che ha curato l’arrangiamento dei brani e che ha sostenuto la produzione dello spettacolo musicale”.