“Chi conosce la differenza tra popolo ed élite non può non vedere che da noi a Foggia in testa c’era il popolo mentre lì l’Ancien Regime di chi vuole continuare a contare”. Con queste parole l’oppositore della Giunta Landella, Giuseppe Mainiero alla ricerca di alleati tra i pentastellati per un contratto di governo in salsa dauna a l’Immediato ha bollato l’iniziativa di Manifesto per Foggia dei vari Sario Masi, Gianni Buccarella ed Enrico Santaniello.
“Pare che nei prossimi giorni si definirà una vicenda che ha riguardato diversi milioni di euro di contribuenti foggiani e non solo. Sarà mia cura nei prossimi giorni seguire la vicenda con estremo interesse. Pare, ma è scritto, che si potrebbero evidenziare altri profili di responsabilità, diversi da quelli di competenza del Tribunale di Bari-Sezione Specializzata di Impresa. Su richiesta apro il primo sarcofago”, ha scritto sui social in tono di sfida, riferendosi al commercialista Gianni Buccarella che seguì la vicenda Gema del patron Lanfranco Tavasci.
Non si sono fatte attendere sempre su facebook le repliche del segretario cittadino della Lega, Gianfranco Fariello e di Enrico Santaniello che sul sito di Manifesto per ha scritto una lettera aperta, ripercorrendo i veleni della campagna elettorale del 2009, condita da sms denigratori sulla sua persona. “Qualcuno ha avuto paura. Oggi, a distanza di quasi dieci anni, il mio impegno civico, per una città sofferente, estrinsecatosi in termini di partecipazione alla costruzione di idee per un rinascimento della nostra città, provoca una violenta reazione sulla mia persona e su alcuni amici, fatte di accuse infelici biasimevoli e profondamente ingiuste. Ancora paura? Mi sono convinto che “faccio paura”. E pensare che la mia/nostra iniziativa è nata proprio per superare la distanza tra politica e città, superare gli egoismi e i personalismi di cui oggi i partiti sono caratterizzati. Una guerra”, ha evidenziato invitando tutti a “sconfiggere la povertà d’animo e i retropensieri di cui parte della città è afflitta”.
Al suo fianco si schiera anche l’amico di sempre, Enrico Tarolla, che parla di “scossa elettrica dell’Enri Santa”. “Quei vermi che ne spezzarono l’illusione, quando sulle ali dell’entusiasmo eri a pochi metri dalla consacrazione, or ora vagano nella penombra, sugli orli dei baratri, alla ricerca tumultuosa di un barlume di luce che giammai più si ripresenterà sul loro campo visivo. Se ne stanno andando a morire lasciando per reliquia la vastità di comportamenti abominevoli con cui hanno devastato la nostra città inquinandola con azioni spregevoli”, ha osservato.
Insomma è tutto molto animato nel centrodestra che cerca un’alternativa a Franco Landella. I 5 stelle non disdegnano troppo l’idea di un patto con il commercialista dal berretto, anche perché molti professionisti della società civile sondati in queste settimane paiono poco convinti dal correre con il MoVimento. L’ingegner Pippo Cavaliere, presidente della Fondazione Antiusura Buon Samaritano, secondo i rumors, contattato dall’ala vicina al deputato Giorgio Lovecchio, non se la sente di legare la sua storia riformista al capo politico in balcone Luigi Di Maio. “Ad oggi le nostre regole non ci consentono di fare dei contratti di governo a livello locale – osservano alcuni pentastellati sulla proposta di Mainiero – poi non sappiamo. Neanche un anno fa avremmo mai immaginato di governare con la Lega, ma le cose cambiano. Il nostro regolamento oggi impedisce queste operazioni”.
Tutto più o meno tace invece nel centrosinistra. L’assessore regionale Leo Di Gioia potrebbe ormai decidere di non essere più della partita comunale. Per lui si abbozza un patto con una delle prossime civiche di Michele Emiliano, tra Puglia Popolare e il movimento di Alfonso Pisicchio, che ha scelto di organizzare un suo contenitore per non entrare in competizione con l’assessore Gianni Stea. Di Gioia potrebbe essere uno degli uomini forti in Capitanata di una di queste due liste, con l’elezione quindi assicurata in Via Capruzzi, qualunque sia il risultato del Gladiatore.
Per la Capitanata Puglia Popolare come si sa è guidata da Rino De Martino, mentre la civica di Pisicchio sarà presto affidata al manager sanseverese Salvatore Malerba, pronto a comporre una lista anche nella sua città per le prossime amministrative al fianco di Miglio.