“E ora chi lo dirà ai tanti detrattori del Movimento 5 Stelle che Landella si è accorto dell’esistenza della pattuglia pentastellata nelle istituzioni?” Con questo interrogativo sarcastico dai meetup fanno circolare su WhatsApp la nota dei parlamentari sull’affaire Campi Diomedei, la cui autorizzazione è stata bloccata dalla Soprintendenza. Una macro ritrae il sindaco Franco Landella con l’appellativo “lestofante”.
Dalla ditta avevano anche annunciato di aver iniziato le attività archeologiche con il posizionamento topografico della “gridshell” rispetto al compound archeologico. “Inizieremo gli scavi veri e propri. Nel frattempo abbiamo completato la seconda duna, abbiamo iniziato, sotto l’alta sorveglianza della soprintendenza e Dauniarchè, a collocare le tubazioni per gli impianti, idrico ed elettrico, stiamo facendo le prove di portata dei pozzi, e procediamo con la ristrutturazione del torrino ed la modellazione dell’area parcheggio”, avevano comunicato appena 10 giorni fa. Ora lo stop.
LE REAZIONI
“Non accettiamo alcuna strumentalizzazione politica in merito alla decisione della Soprintendenza di Foggia di bloccare i lavori per il Parco dei Campi Diomedei. Un provvedimento che non dipende in alcun modo dal Movimento 5 Stelle, per questo pretendiamo le scuse del Sindaco per le sue gravi insinuazioni”. Lo dichiarano i parlamentari M5S di Foggia Rosa Menga, Marco Pellegrini e Giorgio Lovecchio con la consigliera regionale del M5S Rosa Barone rispondendo alle dichiarazioni del sindaco di Foggia Landella in seguito alla decisione della Soprintendenza di annullare in autotutela la concessione per realizzare il progetto del parco dei Campi Diomedei. “Ci siamo sempre battuti e continueremo a farlo per una crescita di Foggia compatibile con la tutela e la valorizzazione del patrimonio archeologico, ambientale e culturale della città, a differenza di quanto fatto finora dal sindaco Landella che per nascondere la propria incompetenza diffonde illazioni. Comprendiamo il nervosismo di un sindaco in evidente difficoltà e affanno politico e di consenso, che già si vedeva a tagliare il nastro del Parco a Maggio e quindi probabilmente a vendersi questa inaugurazione in campagna elettorale. Un sindaco che oggi può solo arrampicarsi sugli specchi per tentare di giustificare l’ennesimo fallimento della sua amministrazione”.
“In passato – continuano i pentastellati – avevamo chiesto chiarimenti legittimi al Comune, sia per quello che riguardava il progetto che la sua sostenibilità economica, dal momento che l’amministrazione non aveva presentato alcun piano, nè dichiarato come avrebbe fatto a occuparsi della manutenzione del Parco con le scarse risorse a disposizione. Come M5S – proseguono – avevamo chiesto anche un appuntamento al Sindaco per cercare di collaborare per il bene della città, ma non abbiamo ricevuto risposta. Purtroppo niente di nuovo da Landella che non è abituato ad ascoltare o dialogare. Noi, a differenza sua, crediamo nell’indipendenza e terzietà della Pubblica Amministrazione, in questo caso della Soprintendenza, e lasciamo a chi come lui vive di vecchia politica, l’idea che un ente terzo possa essere manovrato politicamente. Da lui che parla tanto di rispetto istituzionale ci aspettiamo delle scuse per queste illazioni completamente infondate contro il M5S”.
Sposa la posizione del sindaco Confartigianato, che teme un grave danno per le aziende del territorio.
“Le imprese foggiane non possono più sopportare i costi delle storture della burocrazia. L’errata interpretazione di una norma e le pastoie burocratiche che oggi hanno bloccato i lavori per la realizzazione del parco urbano di Foggia, rappresentano un danno per l’economia locale e per lo sviluppo complessivo del territorio incalcolabile”.
E’ quanto dichiara in una nota Vincenzo Simeone, presidente della Federazione PMI di Confartigianato Imprese Foggia, a proposito del provvedimento con cui la Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per le province di Barletta-Trani-Andria-Foggia ha disposto l’annullamento dell’autorizzazione ai lavori per i “Campi Diomedei” che aveva rilasciato il 25 gennaio 2018, intervento successivamente appaltato per 7 milioni di euro ed entrato nella fase realizzativa lo scorso mese di febbraio.
“Si tratta – commenta il presidente Simeone nella nota – di una frattura con la società civile ed economica senza precedenti, che avrà ricadute negative su imprese e occupazione. Il progetto vincitore del concorso, che intende recuperare un’immensa zona centrale della città quasi del tutto abbandonata da più di un ventennio, prevede la presenza di percorsi per lo sport, una kids area, un parco archeologico attrezzato e circa 4 ettari per le attività ippiche. Oggi, a procedure espletate e ad autorizzazioni concesse, si scopre che gli interventi modificherebbero la ‘percezione’ del complesso architettonico storico e delle aree circostanti, un tema peraltro già affrontato, discusso e superato dall’iter procedurale cui hanno preso parte tutte le Istituzioni competenti. Le conseguenze che tali decisioni, improvvide ed abnormi, avranno sull’economia reale – conclude Simeone – saranno drammatiche e a pagarne il prezzo saranno ancora una volta lavoratori e aziende, già provate dai mille ostacoli amministrativi e burocratici che ogni giorno ne rendono impraticabile l’attività e che, al contrario, andrebbero tutelate, poiché costituiscono la parte sana del tessuto produttivo locale”.