“Abbiamo vissuto in trepidante attesa la conferma di questa vittoria e la convocazione per la sottoscrizione dell’atto unilaterale d’obbligo che, finalmente, ci permetterà di procedere all’esecuzione dei lavori di Villa Rossana”. L’assessore alle Politiche sociali della Città di Manfredonia, Noemi Frattarolo, commenta così il progetto risultato aggiudicatario del finanziamento di 437.025 euro, per il bando regionale triennale ‘Cantieri innovativi di antimafia sociale: educazione alla cittadinanza e miglioramento del tessuto urbano’.
‘Un’impresa per A.M.I.C.A.’, il nome del progetto, ha visto coinvolti una quarantina di soggetti del territorio, tra enti ed associazioni, uniti nell’ATS ‘Daunia è Puglia’: i Comuni di Manfredonia, Mattinata, Zapponeta, Foggia, Stornara, Stornarella, Orta Nova, il team di Coworking Smart Lab, Mac Academy, associazione Solidarietà e Sorriso di Zapponeta, Fare ambiente di Foggia, Dauniatur, il Circolo ARCI ‘Travel’ di Stornara, l’ENAC Puglia e l’associazione Angeli.
Il progetto vedrà il coinvolgimento di tutto il tessuto socio-economico locale, al fine di diffondere iniziative di sensibilizzazione e di educazione all’antimafia sociale, ponendo l’accento su temi fondamentali quali la legalità e lo sviluppo sostenibile di tutto il territorio.
“Una risposta concreta al bisogno sociale ed educativo della Capitanata: terra che, purtroppo, continua a pagare a caro prezzo l’imperversare di mentalità ed atteggiamenti criminosi”, ha detto il sindaco Angelo Riccardi. “Villa Rossana diventerà anche un laboratorio di formazione alla cittadinanza attiva per tutti quanti noi. È un risultato importante, ottenuto per il prezioso lavoro svolto dal settore delle Politiche sociali del nostro Comune, guidato dall’assessore Noemi Frattarolo, alla quale va il mio più sincero ringraziamento per l’impegno profuso”.
Villa Rossana è una villa bifamiliare a uso residenziale, con annessa area di pertinenza, sita a Siponto, che era stata sottoposta a confisca con un decreto emesso dal Tribunale di Foggia il 17 ottobre 2003, confermato poi dalla Corte d’Appello di Bari nel 2006 e divenuto irrevocabile il 15 maggio 2007, “perché appartenente a un clan potente come i Trisciuoglio (gruppo criminale di Foggia, ndr)”, spiegò l’allora procuratore nazionale antimafia, Pietro Grasso. Il 15 giugno 2011, il procuratore della Repubblica, Antonio Laudati, rivolse istanza al sindaco di Manfredonia affinché il bene fosse concesso in uso alla Direzione Distrettuale Antimafia. “La villa bifamiliare, infatti, dopo le necessarie opere di ristrutturazione e adeguamento alle esigenze di un ufficio giudiziario, può rappresentare la giusta soluzione per istituire una sede distaccata della DDA di Bari, che ha competenza anche sul territorio foggiano. E ciò al fine di contrastare con maggiore incisività il grave fenomeno di stampo mafioso che datempo affligge questa terra”, disse Laudati. Passò del tempo e, invece, giunse una comunicazione delle forze dell’ordine: la villa non offriva la necessaria sicurezza e, pertanto, non vi erano le condizioni per l’insediamento della Direzione Distrettuale Antimafia.
‘Un’impresa per A.M.I.C.A.’ sarà presentato, nei dettagli, nei prossimi giorni.