È una telenovela quella dell’onorevole Antonio Tasso, eletto nel collegio uninominale Manfredonia-Cerignola. Lunedì il parlamentare aveva ufficializzato la notizia del suo reintegro nel M5S con tutto il meetup e con i portavoce al Comune del Golfo, ripresa da molte testate locali. Ma ieri sera un articolo di Repubblica firmato Annalisa Cuzzocrea rimette in dubbio questa possibilità, dal momento che sembra che il capo politico Luigi Di Maio non lo voglia nel gruppo.
A l’Immediato il deputato manfredoniano ripercorre tutti i vari step della sua vicenda.
“I fatti sono che il sottoscritto è in possesso di una delibera ufficiale del comitato di garanzia del M5S che è il massimo organo giudicante del Movimento, il quale in data 10 luglio ha disposto la sanzione di sospensione fino al 15 settembre 2018. A partire da quella data io rientro ufficialmente nel M5S. Altre cose ufficiali non ce ne sono o comunque non mi sono state comunicate. La mia ferma intenzione è quella di rientrare nel gruppo, in questi mesi ho lavorato per il M5S in maniera rispettosa, in silenzio, aspettando i termini. Anche dal gruppo misto ho sempre lavorato con il gruppo del M5S, ho sempre fatto attivismo per il mio territorio insieme al gruppo di Manfredonia”.
Dagli altri eletti al Parlamento Tasso non ha ricevuto molta solidarietà e neppure dagli altri meetup, ma lui è netto. “Gli altri facciano quello che vogliono, noi a Manfredonia abbiamo lavorato per il mio reintegro. Mantenevamo riservata la notizia per aspettare il 15 settembre, ma poi abbiamo saputo che stava uscendo su alcune testate nazionali e allora l’abbiamo divulgata per evitare che il collegio in cui sono stato eletto venisse a saperlo dalla stampa”.
Il reintegro si basa su un documento. E se non dovesse essere riammesso, Tasso darà battaglia. “Mi dovranno spiegare le motivazioni, ho eseguito in maniera diligente tutto quello che era previsto dal regolamento. Il 15 marzo mi hanno detto- sempre tutto documentato- di non iscrivermi al gruppo parlamentare in quanto ero sospeso. Io non mi sono iscritto a nessun gruppo e di default sono andato nel gruppo misto, nel contempo mi è stato detto che entro 5 giorni avrei potuto presentare una memoria difensiva e che entro 90 giorni il collegio dei provibiri si sarebbe espresso. Allo scadere il collegio aveva decretato la mia espulsione, dandomi altri 5 giorni per fare ricorso, cosa che io ho fatto, argomentando meglio le mie ragioni. Ho presentato il ricorso al Comitato di garanzia del Movimento 5 Stelle il 23 giugno e il 10 luglio mi è arrivata la comunicazione, che decretava la mia sospensione per 6 mesi valutando estrema tenuità dei fatti di cui mi si accusava, che riguardavano una questione precedente alla nascita del M5S e del codice etico. In più quello che mi si addebitava ossia l’aver omesso il fatto, veniva valutato in maniera favorevole. Quella decisione commutava la mia espulsione in sospensione. Qualora avessi desiderato tornare nel Movimento avrei potuto farlo dopo il 15 settembre ed io lo desidero ancora. Voglio essere nel Movimento 5 Stelle”.
Sul resto Tasso non sa cosa dire. La prossima settimana lui proverà a tornare tra i pentastellati, nel gruppo della Camera. “Cado dalle nuvole, la mia reazione è quella che avrebbe qualsiasi persona. Ma non credo che le decisioni del Comitato di garanzia possano essere oppugnate. Per me sarebbe un grande dispiacere, in questi mesi ho fatto tutto quello che andava fatto, sono stato relatore alla fiducia del Governo Conti, ho sempre votato a favore delle risoluzioni del Governo, l’ultima quella sul ponte Morandi, di interventi ne ho fatti diversi in questi mesi: la mia attività parlamentare è sempre stata in linea col Movimento, non mi viene nulla in mente per cui io debba restare fuori. Quale sarebbe la ratio?”