66.716 iscritti persi in due anni. Quanto una città di medie dimensioni. Da 758.221 tesserati del 2015 a 691.507 nel 2017. È questa l’istantanea della fuga dai sindacati in Puglia, scorporando il dato fornito dall’indagine di Demoskopika.
Secondo il rapporto, in Italia le tre sigle sindacali, Cgil, Cisl e Uil, con la Uil però in netta controtendenza, avrebbero perso 447.00 iscritti. È la Cgil, a detta di Demoskopica, ad aver perduto in maniera più massiccia con ben 285mila tesserati in meno con un -5,2% rispetto al dato di due anni prima, contro i 188mila in meno della Cisl con un -4,5% rispetto al 2015.
Cresce invece la Uil con +26mila iscritti nel 2017 rispetto al 2015 ed un tasso di crescita del +1,4%. Il dato più rilevante è quello meridionale, dove si sono oltre 276mila iscritti al sindacato, pari al 62% del totale complessivo italiano.
Dalla Puglia però sia Cisl sia Cgil contestano i dati di Demoskopica. La Cgil sottolinea di aver chiuso il 2017 con 5.518.774 iscritti a livello nazionale (+1,04% rispetto al 2016 e +0,66% rispetto al 2015), cui corrispondono altrettante deleghe sottoscritte. La flessione del 5,2% non risulta agli atti al sindacato. “Il dato reale è di sostanziale tenuta del tesseramento alla Cgil con un’apprezzabile crescita tra i lavoratori attivi ed una leggera flessione tra i pensionati che si spiega con il forte rallentamento della dinamica pensionistica per effetto della Legge Fornero”, si legge in una nota.
È errata e parziale l’indagine Demoskopica anche per la Cisl, che conta 10mila iscritti in più a livello nazionale. “Vale per tutta l’Italia, ma noi non abbiamo avuto emorragie importanti se non in alcuni settori”, conferma a l’Immediato la segretaria provinciale della Cisl Carla Costantino, reduce oggi dalla giornata dell’Rsu. “C’è stato un piccolo calo, per il perdurare della crisi in alcuni segmenti, in particolare nell’edilizia, che ha mantenuto una situazione stabile, ma che presenta un settore in crisi profonda a Foggia. A livello nazionale c’è una lieve ripresa, ma noi effetti positivi non ne abbiamo ancora visti in provincia. Ci stiamo lavorando, contavamo molto sul Patto per la Puglia per far partire i cantieri. C’è oggi la notizia positiva della cittadella della salute.Ci auguriamo che possa essere un punto importante per la ripartenza dei lavori dell’edilizia. Qualche lieve flessione c’è stata per quanto riguarda i pensionati, a causa della Legge Fornero. Ma nel terziario, nei servizi e nella scuola, nell’agroalimentare i numeri sono più alti, anzi, abbiamo dati in crescita. Sono convinta che i dati di Demoskopica siano illazioni contro il sindacato. Non so dove abbiano preso quei numeri, noi abbiamo i dati certificati, abbiamo operato una correttissima azione di controllo sul territorio sui tesserati. Credo che mai come oggi la figura del sindacato, sia fondamentale per la piena espressione della democrazia e della rappresentatività. I corpi intermedi rispetto ad un panorama molto in confusione, garantiscono stabilità, noi come sindacati abbiamo il polso della situazione, i cittadini volontariamente ci affidano le loro deleghe. Noi non siamo partiti, non abbiamo finanziamenti pubblici, abbiamo la responsabilità di rappresentare la società, i lavoratori i pensionati”.
Dallo staff di Gianni Ricci, segretario provinciale della Uil, sono soddisfatti. “Nella Uil non ci sono categorie che arrancano- spiegano- La Uil è in crescita in Italia e a Foggia. L’anno scorso la Uil Foggia ha incrementato i propri iscritti di 5mila unità, complessivamente siamo intorno a quota 25mila. La Uila (lavoratori comparto agricolo) è prima in Italia per numero di iscritti (circa 7mila). La FenealUil è seconda in Puglia. Non ci sono categorie deboli perché sono tutte in crescita. Complessivamente la Uil è l’unico sindacato in controtendenza perché cresce”.