All’inizio fu la revoca dell’affidamento in concessione dell’impianto di depurazione Asi di Foggia Incoronata e del relativo servizio, laddove si appurò il perdurare dello scarico con livelli di inquinanti che avrebbero potuto configurare grave e irreversibile pregiudizio al Torrente Cervaro e alle aree protette limitrofe. L’atto del CdA asi arrivò in seguito sequestro preventivo con facoltà di uso dell’impianto del Comando Carabinieri per la Tutela dell’Ambiente – N.O.E. di Bari.
Sulle acque reflue, come si sa, il Comune di Foggia ha un impianto non funzionante al Tratturo Castiglione, nonostante la Regione Puglia abbia messo a bilancio circa 250 milioni di euro per il finanziamento di impianti di convogliamento delle acque reflue, oltre ai 300 milioni di euro destinati alla depurazione gestita da Acquedotto Pugliese. Domani l’assessore regionale Giovanni Giannini effettuerà una visita al depuratore Bari Ovest, presso la zona Industriale. A quando una ispezione anche i depuratori della provincia di Foggia?
Il caso manfredoniano e sipontino ha aperto molti dissidi, con il Comune del Golfo pronto a dare battaglia all’Aqp, società interamente partecipata dalla Regione Puglia. Sabato sera in maniera inusuale allo Sporting Club di Siponto alle ore 19 sarà promossa una conferenza ambientale con Fareambiente Puglia e con la partecipazione del Comune e della Capitaneria di Porto di Manfredoni. Interverranno insieme al presidente del clunb Antonio Di Stasio, il geologo Francesco Bacchelli e Silvio del Casale comandante della Capitaneria. In quella sede si capiranno meglio le informazioni in possesso delle forze dell’ordine sulla foce del Candelaro, il cui inquinamento ha causato il fenomeno dell’eutrofizzazione, così tanto sgradevole e puzzolente.
Con la convenzione stipulata tra Arpa e Provincia di Foggia i controlli delle acque e i loro campionamenti dovrebbero essere molto più serrati.
Il capogruppo foggiano di Forza Italia, Consalvo Di Pasqua ha visto la battigia inquinata molto da vicino, dal Lido del Sole a Siponto. “Ho vissuto il disagio dei giorni di divieto di balneazione, tutti i lidi hanno perso affluenza balneare e anche la ristorazione ha perso terreno – spiega a l’Immediato -. Gli afflussi di gente a Siponto sono diminuiti sensibilmente. Serve un’unione tra tutti gli operatori turistici del villaggio balneare. Chi deve fare i controlli? L’Aqp? E quale ruolo hanno i Comuni? È impossibile che non esista un calendario dei controlli, non sappiamo se sono sistematici o episodici. È stato un caso che si siano riscontrati valori batteriologici sopra la soglia? Il mare potrebbe essere stato inquinato per tutta l’estate”
Tutte domande quelle di Di Pasqua che restano inevase. “Anche il sindaco di Foggia deve farsi carico di questa vicenda”, aggiunge e lancia un allarme. “Anche i ricchi piangono. Il valore degli immobili a Siponto si è dimezzato. Prima un metro quadrato si aggirava intorno ai 3mila metri quadrati, ora le case valgono poco più di 1500 euro a metro quadrato. I lidi chiedono a tanti se ritorneranno il prossimo anno. Non possiamo far morire questa località”.