Ancora poche ore, per quanti sono rimasti in città per il Ferragosto e non sono vegan, per approvvigionarsi del tradizionale “galluccio” nelle varie macellerie e supermercati.
Sono ormai pochissimi i cittadini che tramandano l’uso dell’acquisto del gallo vivo, anche i venditori sono del tutto scomparsi nelle diverse postazioni dove li si poteva trovare nei giorni antecedenti al 15. Candelaro, Via Lucera, Via Manzoni, Via Cappuccini, solo per rimanere nel cuore della città vecchia. Gli ambulanti, ormai troppo anziani, con i loro animali, si sono ritirati dalla piazza. Sopravvive la tradizione al Mercato Rosati, dove un gallo “nostrano” vico costa appena 10 euro, pulito e spennato 15 euro. Ieri il figlio di Gino Bruno detto Cacato ne aveva venduti una decina. In campagna ne allevano circa 250. Ha la licenza? “No”, ha ammesso candidamente.
È stata allestita ieri in piazza Cavour, al costo inscritto in un capitolo di bilancio pari a 5mila euro, nell’area del Palazzo degli uffici statali, la tradizionale “Fiera di Ferragosto 2018”, laboratorio locale delle tipicità artigianali ed enogastronomiche che, secondo i dati posseduti dall’Assessorato alle Attività economiche del Comune di Foggia “ha registrato una notevole presenza di cittadini e turisti”.
26 i posteggi, aventi ciascuno una superficie di 12(4×3) metri quadrati concessi agli operatori commerciali che, in base ai criteri stabiliti dalla legge che disciplina la materia e dal relativo regolamento di esecuzione, sono risultati assegnatari. Venderanno solo prodotti alimentari tipici di provenienza pugliese; pasticceria e dolciumi; bevande e prodotti dell’artigianato tipico pugliese.