Si è chiusa col Ministro degli Interni Matteo Salvini, abbracciato dalla folla per strada, la lunga giornata del Governo in visita a Foggia dopo le 16 vittime straniere, morte in due incidenti stradali, assiepati dai caporali in furgoncini di fortuna, con i tavoli in Prefettura con le forze dell’ordine, i sindacati e alcune associazioni di braccianti migranti.
Il premier Giuseppe Conte e il Ministro degli Interni Salvini hanno preso diversi impegni.
“Sedici lavoratori sfruttati e umiliati dalle condizioni di lavoro e di vita a cui erano costretti sono morti. Questa non è dignità. A distanza di decenni sembrano ancora attuali le lotte condotte da Giuseppe Di Vittorio nato a pochi km di distanza da qui. La bussola di questo governo – anche nell’approccio che abbiamo avuto nei confronti dell’immigrazione – è quella di garantire la dignità della vita e la dignità del lavoro. Per quanto riguarda il fenomeno del caporalato dobbiamo rafforzare gli strumenti di controllo e prevenzione e introdurre misure di sostegno al lavoro agricolo di qualità”, ha detto subito dopo il vertice.
Il leader leghista in conferenza stampa, dove aver sentito le ragioni dei migranti di Ghetto out, che “vogliono lavorare regolarmente e non essere degli schiavi, non vogliono elemosina, vogliono essere regolarmente pagati come i ragazzi italiani”, ha ribadito, ha elencato davanti al Prefetto Massimo Mariani, la Prefetta all’immigrazione Iolanda Rolli, il Questore Della Cioppa, il comandante dei berretti verdi Francesco Gazzani e il comandante del Carabinieri Marco Aquilio la sua ricetta per sconfiggere definitivamente il caporalato.
“La lotta alla mafia, al caporalato e allo sfruttamento è una priorità mia e del nostro governo. L’obiettivo è svuotare progressivamente tutti i ghetti, non è possibile che in un Paese evoluto come il nostor vi siano ancora i ghetti. Ci sono milioni di euro destinati a superare l’emergenza, vanno aggrediti i patrimoni dei mafiosi che campano di caporalato e di immigrazione clandestina. Parlerò con i responsabili delle organizzazioni agricole per avere totale collaborazione per avere una trasparenza dell’attività che oggi non c’è. Se l’agricoltura italiana non fosse costretta ad inseguire la concorrenza sleale di altri produttori probabilmente avremmo fenomeni ridotti di criminalità”.
Salvini intende costringere alla legalità dei trasporti, che immagina essenzialmente pubblici. “300 mezzi sono stati sequestrati nell’ultimo periodo, furgoncini con targhe bulgare e senza assicurazione. C’è anche una importazione di schiavi dai paesi comunitari, Bulgaria e Romania: mi preoccuperò di scrivere ai colleghi ministri per avere attenzione e controllo. Lavoreremo anche sulla evasione fiscale e contributiva che gira attorno al caporalato. Ho fatto sapere ai ragazzi sfruttati che vogliono aderire ad un percorso di legalità che il Ministro dell’Interno è al loro fianco: la comunione di intenti è totale. Cercheremo nei fatti di aumentare l’organico sia della Procura sia delle forze dell’ordine. Ricordo che da qui a febbraio ci saranno 1500 uomini della Polizia di Stato che entreranno in servizio in tutta Italia. Rivaluteremo il ruolo di alcune Questure e posso già dirvi che la Questura di Foggia salirà di importanza e di organico. Non prometto miracoli, ma attenzione ad una provincia che negli anni non è stata valorizzata e tutelata e difesa come avrebbe dovuto. Soldi, uomini, mezzi, attenzioni, indagini e fermezza su chi viene beccato. C’è una legge sul caporalato che può e deve essere aggiornata per permettere agli agricoltori perbene di poter lavorare regolarmente. Non permetto che l’agricoltura foggiana e italiana venga etichettata come fuorilegge perché pochi usano mezzi mafiosi per arricchirsi”.
Parole nette sul come si caratterizza il fenomeno del lavoro nei campi. “Questo è un problema di mafia, usiamo le parole che si devono usare: non è un problema di manodopera in nero, di caporalato, di furbizia, ma di mafia. A Foggia e in provincia di Foggia c’è una criminalità mafiosa che ho intenzione di inseguire via per via, paese per paese con tutti i mezzi legalmente permessi. Comincia un percorso che ci vedrà frequentarci parecchio nei prossimi mesi con risultati concreti il prima possibile alla mano. Gli episodi foggiani, campani e siciliani ci dicono che una immigrazione fuori controllo aiuta la mafia perché se non ci fossero migliaia di disperati da sfruttare dalla criminalità organizzata sarebbe per loro più difficile fare affari. Aver ridotto di 30mila le unità degli sbarchi da che sono ministro forse riduce anche la possibilità di fare affari in Puglia”.
Quanto ai moduli abitativi per il Ministro dovranno essere temporanei, dovranno accogliere solo i lavoratori stagionali, con grande ricambio. I migranti non potranno restare per un anno o due. Sulla criminalità organizzata e sull’anniversario della strage mafiosa del 9 agosto 2017 ha evidenziato: “C’è un tessuto criminale che dalla politica è stato sottovalutato, che non si occupa solo di caporalato ovviamente, ma che si occupa del mercato della droga, che gestisce la prostituzione, che campa di usura, estorsioni e quindi son contento delle decine di interdittive antimafia che da questa prefettura sono uscite negli ultimi tempi. La settimana scorsa abbiamo approvato un potenziamento dell’agenzia dei beni confiscati alle mafie, abbiamo triplicato il personale. Una certa politica si è concentrata ad alcuni territori dove c’erano le mafie classiche, non dando alla provincia di Foggia l’attenzione che avrebbe dovuto dare, perché purtroppo a livello di Puglia questa è la provincia di delicata e complicata a cui mi dedicherò con attenzione”.