Nel MoVimento 5 Stelle le posizioni sulla presidenza del Parco del Gargano sono tutt’altro che univoche. Uno vale sempre uno? Forse, ma tutti si sentono più uguali degli altri e più puri degli altri. Lo “staff comunicazione” coordinato da Nunzio Lops risponde alle dichiarazioni rilasciate alla nostra testata web dal Comitato elettorale insediato nella sede dell’ex Singer, presieduto dall’attivista rodiano Vincenzo D’Errico, il quale gode della fiducia della base grillina, che lo vedrebbe- perché no- come perfetto presidente del Parco.
Lo staff comunicazione però fa sapere che gli attivisti stanno dalla parte dei portavoce (non tutti perché la deputata Francesca Troiano non ha firmato il comunicato insieme ai colleghi Marco Pellegrini, Rosa Menga, Gisella Naturale e Marialuisa Faro e la consigliera regionale Rosa Barone). Piena sintonia per l’individuazione del vertice istituzionale con criteri meritocratici, per ridare slancio al territorio da gestire con competenza e autorevolezza, scientifica e manageriale, osserva lo staff e aggiunge: “Una fantomatica “base” di un altrettanto misterioso “direttivo” avrebbe deciso il nome di Vincenzo D’Errico per la presidenza del Parco del Gargano mentre gli attivisti del Meetup Unico, cioè l’assemblea sovrana, l’unica a poter esprimere il pensiero del Movimento degli iscritti 5 Stelle a Foggia, è assolutamente in linea con i portavoce, parlamentari di Camera, Senato e Regionale, che si sono già espressi sull’argomento. Nessun identikit del nuovo vertice dell’ente garganico ma totale sintonia con l’esigenza di individuare l’importante ruolo istituzionale attraverso criteri di selezione, assolutamente meritocratici e capaci di ridare slancio al territorio, che ha necessità di essere gestito con competenza e autorevolezza, scientifica e manageriale”.
Lo staff pone alcune domande.
La prima: “Non essendovi stato alcun confronto con la Base sull’argomento”, come è possibile smentire i portavoce? La seconda: “gli attivisti foggiani iscritti al Movimento 5 Stelle, si sono sempre battuti per la meritocrazia, la trasparenza nei metodi di selezione dei vertici istituzionali, il riconoscimento delle capacità, quindi per quale motivo questo “direttivo” potrebbe mai segnalare autonomamente, senza alcuna legittimazione e scavalcando addirittura quanto espresso dai parlamentari e le prerogative ministeriali, un nome per la presidenza del Parco?”.
La terza: “Come si può pretendere che i giornalisti, prima di pubblicare le dichiarazioni dei portavoce (peraltro congiunte in questo caso), debbano chiedere se le dichiarazioni sulla vicenda del Parco del Gargano siano state rilasciate a titolo personale, visto che l’espressione degli eletti (che, tra l’altro, si coordinano tra loro e con i vertici di Governo) appartiene al livello Istituzionale?”
E infine si precisa: “l’unica fonte “ufficiale” del Movimento 5 Stelle, in Italia e nei territori, è prerogativa degli eletti, che possono spendere il nome e il logo del Movimento, non esistono organismi di secondo livello autorizzati, addirittura ad esprimere nomi di vertici istituzionali. Pertanto, gli attivisti del Meetup Unico che, tra l’altro, in una assemblea dello scorso mese di giugno hanno affidato a uno ‘Staff comunicazione’, coordinati da un giornalista, il compito di comunicare il pensiero della base, smentiscono categoricamente che ci siano divergenze di vedute con i Portavoce 5 Stelle parlamentari di Camera, Senato e Regionale e rilevano che le rettifiche inviate successivamente dal famoso “direttivo” non smentiscono quanto espresso, come riferito, “da un singolo attivista” ottenendo l’effetto di una inopportuna conferma”.
Insomma il M5S a Foggia e provincia almeno nelle sue espressioni più militanti appare parecchio diviso sulla vicenda Parco del Gargano. Chi la spunterà?