Dal 2008 Confcommercio e Confindustria guerreggiano in Camera di Commercio, avanzando divise sull’idea di sviluppo del territorio. Il prossimo giovedì 12 luglio alle ore 12.00, presso la Sala Consiglio dell’Ente, si terrà un incontro rivolto alle Organizzazioni imprenditoriali, alle Organizzazioni sindacali e alle Associazioni dei consumatori interessate alla procedura del rinnovo del Consiglio camerale per il quinquennio 2018 – 2023 finalizzato a chiarire gli eventuali dubbi sulla procedura.
Tutte le informazioni relative al numero di imprese iscritte per ciascuna organizzazione dovranno pervenire in Camera di Commercio entro il termine perentorio del 23 luglio 2018. Per gli scorsi rinnovi del parlamentino camerale c’erano sempre stati patti che escludevano una o l’altra organizzazione, nel 2008 Eliseo Zanasi ottenne il placet degli agricoltori e di Confesercenti, nello scorso mandato che elesse Fabio Porreca, la Confcommercio invece riuscì a “strappare” gli agricoltori ai confindustriali. Mai erano state alleate.
Ma stavolta i giochi appaiono diversi. A svelarli è il presidente dell’associazione dell’aquila Gianni Rotice, che in una nota ufficiale ha evidenziato: “Nonostante le difficoltà determinate dalla riforma delle camere di commercio e dai perduranti effetti sul piano economico e sociale di anni di profonda crisi restano immutati, ed anzi rafforzati, i ruoli della Camera di Commercio di Foggia nel coordinamento e nella promozione degli interessi generali del territorio e delle imprese dei diversi settori”.
“In questo contesto le associazioni di categoria restano i principali riferimenti delle aziende presenti sul territorio ed a loro spetta, quali corpi intermedi, tradurre in opportunità di sviluppo – di concerto con le altre parti sociali – proposte, progetti e programmi all’insegna della collegialità e della condivisione delle scelte, come pure nel rispetto del principio di rappresentanza e dell’interesse generale”.
“Per tali ragioni – ha concluso il Presidente Rotice – Confindustria ha condiviso con la Confcommercio, una visione comune di valori di base ed obiettivi strategici in grado di dare nuovo impulso alla gestione della Camera per il quinquennio 2018-2023, mediante un accordo politico di sistema al quale le organizzazioni datoriali di tutti i settori sono chiamate a dare un fattivo contributo per lo sviluppo della Capitanata e per rafforzare il ruolo della provincia di Foggia nello scenario economico regionale”.
In queste settimane più questioni, insieme agli eterni dubbi sulla concreta realizzabilità del Patto per la Puglia, che ancora langue a Bari, hanno energizzato gli stakeholders. Da un lato la selezione per il segretario generale dell’Ente camerale, contestata da Confesercenti, che ha gettato ombre su Biagio Di Iasio, uno dei partecipanti e per la quale il presidente Porreca ha richiesto un parere di legittimità all’Anac. Dall’altro l’affaire Asi, dove Porreca siede come consigliere d’amministrazione insieme a Gianni Rotice ed è stato l’unico a contestare l’attuale condotta del direttore Michelangelo Marseglia sulla delibera Anac riguardo l’inconferibilità dell’incarico ad Angelo Riccardi.
Porreca però a l’Immediato smentisce che il nuovo patto siglato dalle due associazioni di categoria possa essere legato ad uno di questi due temi. Chi sarà il nuovo presidente? Lo sceglierete insieme? I due presidenti sipontini insieme al montanaro Di Iasio del Gal hanno siglato un patto per sostenere Damiano Gelsomino? “Dipende innanzitutto dai numeri in Consiglio, che con esattezza si conosceranno solo all’esito della procedura di rinnovo degli organi- è la risposta del presidente- è anche in sospeso un chiarimento da parte del Ministero sul criterio di applicazione della norma sul limite al numero dei mandati per i consiglieri: si contano i mandati già effettuati prima dell’entrata in vigore della norma o solo quelli successivi?”
La questione è rilevante rispetto alla eventuale rieleggibilità dello stesso Porreca. L’interpretazione della norma cambierà i possibili scenari, politici ed economici, dal momento che, come è noto, Porreca, qualora non fosse più presidente dell’Ente, potrebbe essere ambìto per la candidatura a sindaco di Foggia da tutti gli schieramenti, pentastellati inclusi. “Tutte le ipotesi sono aperte. Ma allo stato non ci sono accordi ne’ impegni sulla presidenza. O almeno non che io sappia”, conclude Porreca.
Chi ne esce con le ossa rotte è Confesercenti insieme a Confartigianato, che aveva accolto i dissidenti della governance Rotice. “Auspichiamo di condividere un programma per la gestione dell’ ente che dovrebbe contribuire alla sviluppo dell’economia della nostra Provincia. Accordi a prescindere dalle cose da fare non ci affascinano. Parteciperemo senza pregiudizi e cercheremo di dare il nostro contributo sui contenuti”, è il commento di Franco Granata, direttore di Confesercenti.