24 anni in Forza Italia, con ruoli di primo piano, compreso quello di consigliere provinciale eletto dai cittadini, e oggi la fuoriuscita dal gruppo consiliare insieme al giovane Pasquale Rignanese.
L’imprenditore alimentarista Paolo La Torre ha detto addio a Forza Italia. Entrambi legati politicamente al consigliere regionale e vicepresidente del Consiglio regionale Giandiego Gatta, i due consiglieri con la dichiarazione letta da Rignanese hanno evidenziato che serve una “rinnovata interpretazione dei bisogni della società”, pur rimanendo in una “meditazione politica rispettosa del mandato elettorale e del voto del 2014”.
Chiedono di “dare impulso al dibattito che ormai latita in Forza Italia”, lacerata da “inutile individualismo”. Per ora si “differenziano” rimanendo “indipendenti”, ma il passaggio prossimo nella Lega appare quasi scontato. “Per me è un momento di grande sofferenza – ha ammesso La Torre a l’Immediato al termine del consiglio comunale chiuso per mancanza di numero legale sui 119 debiti fuori bilancio- c’è tutta una storia per me col partito di Forza Italia, ma oggi sono mutate le esigenze dei cittadini, il nostro partito ritengo che non si sia adeguato a queste mutate esigenze e pertanto ho deciso di dichiararmi indipendente”.
Quello da indipendenti è solo un passaggio di decantazione, prima di passare nella Lega o invece è attratto dalla costruzione di un polo moderato? La Torre è ambivalente. “Sto vivendo un momento di riflessione, mi prenderò un po’ di giorni per riflettere su un eventuale percorso in un partito che più si attaglia ai miei principi”.
Mentre aumenta l’appeal della Lega, per le prossime amministrative i rumors parlano di pezzi di centrodestra moderato e centro, da Eugenio Iorio ad altri eletti e maggiorenti, che stanno corteggiando a Foggia e a Siponto più di un professionista foggiano da sempre legato agli ambienti avversi. L’obiettivo per tutti, finanziatori di campagne elettorali inclusi, è quello di evitare “la minestra riscaldata” con nomi già scotti e usurati, così come si affretta a bollare alcune esperienze di ricostruzione o altisonanti manifesti più di un osservatore d’establishment.
“Bisogna tenere conto di tutte le energie e dei professionisti e di quelle personalità che possono esserci nella società civile e politica per fare la migliore scelta, ma per quanto mi riguarda sempre nell’ambito del centrodestra”, conclude La Torre.
Intanto in Forza Italia i malumori crescono. Molti big, che non potranno mai dirsi salviniani per indole e storia, sentono odor di morte nel partito berlusconiano. “In Forza Italia si rischia di ammuffire, la nomina di Tajani è poco attrattiva, sarebbe stato meglio Giovanni Toti”, dichiara un azzurro, che ha ancora molta credibilità personale e un grande consenso popolare, ma si sente imprigionato in un partito al tramonto.
In questi giorni sono giunte alcune nomine: il presidente del Parlamento europeo assumerà la carica di vicepresidente. Adriano Galliani, neo senatore ed ex dirigente del Milan, si occuperà della riorganizzazione dei Dipartimenti tematici. Sestino Giacomoni, vicepresidente della commissione Finanze alla Camera, ridisegnerà la mappa dei coordinatori regionali con congressi provinciali e cittadini per eleggere i dirigenti locali dal basso in Forza Italia. Ma basterà a frenare l’emorragia?
“Antonio Tajani sarà determinante nel centrodestra e per l’Italia.In Europa ha avuto l’appoggio di 28 Stati membri per la sua elezione alla guida dell’Europarlamento. È un fuoriclasse della diplomazia politica internazionale. Il centrodestra tornerà al governo. E vincerà la Puglia”, dice con sicurezza Marco Trombetta.
Nel frattempo arriva l’apertura del tavolo regionale di centrodestra a Puglia popolare e ad Idea per le amministrative Bari. Luigi Vitali di Forza Italia, Andrea Caroppo della Lega, Marcello Gemmato di Fratelli d’Italia e Francesco Ventola di Noi con l’Italia si sono incontrati nuovamente negli incontri fissati per ogni lunedì. L’intento è quello di allargare e aggregare il centrodestra intorno a un progetto chiaro, vincente ed alternativo alla sinistra. Lunedì prossimo, 16 luglio, dopo il consueto vertice regionale si terrà, a seguire, un incontro con i coordinatori provinciali e cittadini del centrodestra di Bari, allargato ai consiglieri comunali, per individuare insieme un percorso che non faccia trovare la coalizione impreparata all’importante appuntamento. “È intenzione trovare un candidato sindaco che sia espressione non solo dei partiti e movimenti di centrodestra, ma radicato nella città e che rappresenti davvero una svolta rispetto agli ultimi anni di gestione di centrosinistra”, hanno detto all’unisono.