È trascorsa poco più di una settimana dal successo di pubblico, dall’impatto di emozioni e soddisfazioni ottenuto dalla prova aperta di “Assaggi di Libertà”, a conclusione del primo omonimo Laboratorio di Teatro di Quartiere organizzato ed allestito a Parcocittà. Un risultato incoraggiante che ha sancito nell’incontro di bilancio tenutosi l’altro ieri tra gli operatori teatrali e gli allievi del laboratorio una decisione importante: la volontà di continuare il percorso intrapreso attraverso la costituzione di una compagnia teatrale stabile con sede operativa nei locali dell’Anfiteatro di Parco San Felice.
Un piccolo grande sogno in concreta gestazione, a partire da questi due entusiasmanti mesi di avventura laboratoriale: e cioè quello di fare del Centro Polivalente di Parco San Felice (tra le tante funzioni che esso attualmente ricopre) anche una casa permanente del Teatro Sociale a Foggia. E ciò attraverso l’unica strada possibile che questo felice esperimento ha suggerito agli operatori coinvolti, al gruppo di allievi e a tutto il coordinamento organizzativo di Parcocittà: la fondazione della “Compagnia del Parco”, che da ottobre, dunque, inizierà a fare sul serio (a cominciare dal gruppo formatosi con il primo laboratorio): e cioè a lavorare alacremente per allestire un vero e proprio spettacolo, più complesso e articolato, sul tema della Libertà da portare, in primis, in giro per le scuole.
La prova aperta è stata infatti solo un assaggio, seppur di valore artistico e didattico, degli ambiziosi progetti futuri che si intendono realizzare con questa nuova, entusiasmante esperienza teatrale a Parcocittà. “Assaggi di Libertà” è stato concepito come un raffinato e sapiente lavoro di assemblaggio di alcune scene-quadro sul tema, appunto, della Libertà, ispirate a sommi autori e grandi opere letterarie, e allestite da alcuni dei più noti registi teatrali del territorio, che hanno collaborato alla realizzazione del laboratorio con il gruppo di allievi del corso. Ecco dunque che il saggio finale ha visto la rappresentazione collettiva del “Primo Canto del Purgatorio” di Dante Alighieri (per la regia di Lello Manna de Gli Allegri Ostinati); della poesia “Libertà” di Paul Eluard (regia di Tonio Sereno di ScenAperta); di due dialoghi liberamente tratti dall'”Antigone” di Sofocle e da “Filumena Marturano” di Eduardo De Filippo (scrittura e regia di Antonio Scopece); del monologo finale di Charlie Chaplin ne “Il grande dittatore” (interpretazione dell’attore Luigi Schiavone): il tutto interrelato dal reading corale incentrato su alcuni dei più famosi aforismi che parlano di Libertà.
Un esperimento vincente, che custodisce il ricordo, ancora vivo, nonostante siano passati oltre 20 anni, dell’indimenticabile laboratorio di Carlo Formigoni (allievo di Bertold Brecht), che portò per la prima volta a Foggia il Teatro Sociale: una fertile esperienza laboratoriale, durata alcuni mesi, da cui nacquero poi la compagnia Cerchio di Gesso e successivamente l’Oda Teatro. L’innovatività, la sperimentazione che “Assaggi di Libertà” ha voluto portare con sé sta sia nella formula del laboratorio, sia nella regia alla base del saggio finale.
Il fil rouge che ha attraversato l’incipit di questa nuova avventura teatrale promossa da Parcocittà, che certo non termina qui, ma che, come detto, lancia i semi per qualcosa di più importante in futuro, è la collaborazione e il dialogo tra i diversi operatori teatrali chiamati ad insegnare all’interno del laboratorio e che hanno aderito con grande disponibilità al progetto, dalla caratura tanto umile quanto ambiziosa. Un team di operatori teatrali provenienti dalle migliori compagnie del territorio, ognuno dei quali ha regalato (attraverso workshop intensivi di propedeutica alla recitazione) all’entusiasta gruppo di allievi (costituito, per la maggior parte, da elementi a completo digiuno della materia teatrale) la propria scuola ed esperienza scenica, la propria visione artistica, il proprio taglio poietico riflessi sull’argomento in oggetto.
Si ringraziano sentitamente, dunque, Pierluigi Bevilacqua della Piccola Compagnia Impertinante; Stefano Corsi e Mariangela Conte del Teatro della Polvere; Pino Casolaro dell’Officina Teatrale; e il filosofo Giuseppe Marrone per aver contribuito, con le loro lezioni, aderito e sostenuto in varie forme (insieme, naturalmente, agli autori del saggio già citati) la realizzazione di questo piccolo-grande sogno teatrale. Il ringraziamento più grande, infine, va all’entusiasmo, alla passione e alla dedizione profusa dal gruppo di allievi che hanno partecipato al laboratorio, interpretato la prova finale aperta al pubblico e che costituiscono, indiscutibilmente, il nucleo di partenza della nuova formazione teatrale in genesi a Parcocittà: Rosanna Dacia; Maria Assunta Imperio; Rita Labrozzi; Antonella Labrozzi; Yuri Longo; Fabrizia Papa; Caterina Pietroluongo; Gianni Trincucci; Tonino Caione; Silvana Infante. Non resta che augurare lunga vita alla appena nata “Compagnia del Parco”.