Le Associazioni per la tutela della salute mentale venute da ogni angolo della Regione si sono ritrovate in piazza oggi a Bari per la 180, riunite nella rete del Movimento “Rompiamo il silenzio”, per un sit in sotto il Palazzo del governatore Michele Emiliano per rivendicare i principi della 180 e la sua piena applicazione.
A 40 anni dal 1978, quando la legge fu approvata dal Parlamento Italiano il 13 maggio, ancora in Puglia la stessa non è stata applicata, anzi negli ultimi 20 anni si è andati molto indietro.
“In un ospedale in cui i malati sono legati credo che nessuna terapia, di nessun genere, biologica o psicologica, possa dar giovamento a persone costrette in uno stato di sudditanza e di cattività da chi li deve curare. Può esservi una possibilità di cura dove esso non conosce libera comunicazione tra medico e malato?”. Così si esprimeva lo psichiatra ed intellettuale Franco Basaglia, di cui quest’anno ricorrono i 40 anni della legge che porta il suo nome.
Le Associazioni e i Movimenti sono costretti a scendere in piazza per rivendicare diritti e soddisfazione dei bisogni. In particolare chiedono ad Emiliano una “inversione di tendenza nelle politiche della salute mentale regionali, da tempo fallimentari”.
Sempre di più i Servizi pubblici vanno indebolendosi giorno per giorno e mancano pratiche orientate verso la ripresa e l’emancipazione delle persone che attraversano il malessere mentale.
L’esperienza di Basaglia è stata tracciata in un testo del dottor Domenico Tancredi, che insieme ai suoi colleghi dell’Spdc di San Severo, Corrado Villella e Angela Argentino, ha avviato i servizi No Restraint, che sono quegli SPDC che si prendono cura delle persone senza ricorrere alla costrizione di porte rigidamente chiuse o alla contenzione meccanica, cioè il legare il paziente a letto mediante speciali apparecchiature , cinghie o alla contenzione farmacologica. Gli SPDC No Restraint partono dalla concezione che legare un ammalato a letto non fa parte dei trattamenti sanitari.
Sono solo 2 in Puglia i servizi dove i disagiati psichici non sono legati: San Severo e Manfredonia. Le Associazioni sottolineano che da troppi anni il flusso economico va verso strutture residenziali pesanti che tendono a cronicizzare gli ospiti.
“Eppure il Governatore con una delibera di ottobre aveva previsto la presenza delle Associazioni nel gruppo di lavoro regionale proprio per attuare pratiche innovative e rendere stabili quelle poche già attive; ma poi ci ha subito ripensato escludendo le stesse così come il consulente esperto nazionale sul budget di salute. Di cosa si è trattato? Di un improvviso e generoso slancio politico/amministrativo e di sensibilità poi immediatamente rinnegato? Per mesi ci sono state riunioni, incontri, seminari, documenti, richieste ma nulla si è mosso”, hanno denunciato gli attivisti, l’Adoc, UNASAM (Unione Nazionale Associazioni Salute Mentale), Psichiatria Democratica, Forum Salute Mentale e Libera.
Il consigliere regionale del M5S, Mario Conca ha partecipato al sit-in organizzato davanti alla sede della Presidenza regionale dalle associazioni per la salute mentale. A l’Immediato il consigliere regionale Conca conferma che “la pratica della contenzione è di larghissimo utilizzo”. “Solo a Manfredonia e a San Severo il No restraint ha preso piede, il dottor Tancredi aveva pubblicato un libro, da cui è partita una mia mozione che ancora pende all’ordine del giorno del Consiglio regionale. La settimana scorsa nell’Spdc di Gravina-Altamura si è impiccata una persona”.
Sono 15 le associazioni, tra cui anche alcune del foggiano che sono state presenti a Bari per chiedere attenzioni. “Da tempo – spiega il pentastellato – denuncio l’inappropriatezza nella gestione dell’assistenza psichiatrica in Puglia e cerco di dare voce alle famiglie degli assistiti e agli operatori dei centri di salute mentale, che non riescono a fornire prestazioni adeguate a causa dei continui tagli operati dalla Giunta. Queste strutture non sono messe in condizione di poter lavorare al meglio e non riescono a garantire né i centri diurni h12, figuriamoci quelli h24, né la terapeutica socializzazione per puntare al recupero degli ospiti, a causa della scarsità dei fondi che per la maggior parte finiscono nel privato profit”.
Conca ricorda le mozioni presentate per migliorare l’assistenza e dare la possibilità di intraprendere percorsi tesi al recupero dei pazienti, ad esempio quelle per chiedere l’istituzione di budget di salute, la modifica della lettera h della legge regionale 26 del 2006 e per impegnare la Giunta regionale ad adottare tutte le misure necessarie per arrivare all’azzeramento della contenzione nei Servizi Psichiatrici di diagnosi e cura (SPDC).
“Grazie al budget di salute – continua Conca – sarebbe possibile riconvertire le residenze ‘pesanti’ in percorsi territoriali pubblici. In questo modo si potrebbe ottimizzare la spesa sociosanitaria e restituire dignità alle persone. Una presa in carico globale che coinvolgerebbe le famiglie, gli assistiti e le cooperative sociali senza scopo di lucro, al fine di spendere meno e curare meglio i pazienti. Purtroppo, le mie mozioni non sono nemmeno mai state discusse e le promesse di Emiliano alle associazioni sono rimaste tali. Anche le residenze assistite vendoliane per pazienti psichiatrici sono rimaste solo sulla carta. Per questo domani parteciperò alla manifestazione: le associazioni vanno ascoltate e coinvolte nelle politiche che riguardano la salute mentale. Emiliano non può continuare a ignorare il grido di dolore delle famiglie dei pazienti psichiatrici: alle belle parole adesso è tempo che seguano provvedimenti concreti”.
Quest’oggi dunque c’è stato un confronto aperto in Presidenza con il movimento della salute, a seguito del sit in proclamato per due giorni (oggi e domani presso la Presidenza della Regione Puglia) dallo stesso Movimento. All’incontro hanno partecipato, per la Regione, i dirigenti regionali del Dipartimento regionale della Salute, Maria De Palma e Giovanni Campobasso, e il consigliere del Presidente per le Politiche del lavoro, Domenico De Santis. Al centro del confronto la richiesta del Movimento di partecipare al tavolo di lavoro, individuato dalla delibera regionale 1786 del 2017, che dovrà predisporre le proposte di legge e di regolamento regionale in materia.
Il Gruppo di lavoro all’interno del quale sia le associazioni che il tavolo di lavoro regionale potranno confrontarsi sulle problematiche aperte comincerà a lavorare mercoledì 11 luglio ore 15 presso la sede dell’assessorato regionale in via Gentile 52 a Bari. Michele Emiliano, oggi fuori sede per impegni istituzionali precedentemente assunti, ha dato infine la sua disponibilità ad incontrare e ad ascoltare i rappresentanti del Movimento, insieme con la tecnostruttura regionale, per giovedì 26 luglio alle ore 16.00 presso la sala Di Ieso della Presidenza della Regione Puglia (Lungomare Nazario Sauro 33/Bari).