In almeno quattro bar di Foggia, da Via Conte Appiano alla Asl passando per Via Gramsci fino alla piccola Macchia Gialla, sono fitti gli incontri tra i maggiorenti politici, gli imprenditori e gli influencer per le prossime amministrative. Manca ancora un anno al voto in città, ma il clima fresco degli ultimi giorni, il flop regionale dell’azzurro Gino Vitali nei ballottaggi pugliesi e le presunte aspirazioni europee di Franco Landella, hanno accelerato lo scouting nel centrodestra.
Mentre la consigliera regionale pentastellata Rosa Barone è sempre più impegnata ad incontrare i giovani confindustriali, che le stanno sottoponendo proposte e idee da inviare al Governo e mentre nel centrosinistra tutto tace, nei partiti del centrodestra si cominciano a misurare i nomi dei possibili candidati.
Chi riuscirà a sopravvivere al cicaleccio dell’ombrellone sipontino e garganico e a superare le piogge autunnali, quando davvero i giochi si faranno duri? L’identikit del perfetto candidato/a per il dopo Landella è tracciato: conoscenza della città e dei suoi annosi problemi, padronanza della macchina amministrativa, profilo stimato che gode della fiducia di tutte le istituzioni, persona che piaccia, perché no, anche al mondo della Chiesa.
Insomma, qualità complesse da scorgere tutte insieme.
Ecco un primo carnet di papabili, di cui i kingmaker o aspiranti tali contemplano già virtù e debolezze.
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Un gruppo folto di persone ben nate punta ancora sull’imprenditrice e giurista Antonella Spezzati, non eletta al Senato, ma dall’ottimo profilo dialettico. “Si è presentata bene alle Politiche, è una energia da non disperdere”, osserva qualcuno non intruppato nei Fratelli d’Italia.
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Lavorano alacremente nei settori sanitari di centrodestra i sostenitori del primario di Geriatria Massimo Zanasi, un nome che si ripresenta da almeno due lustri ad ogni appuntamento elettorale, ma che oggi potrebbe essere “maturo”, dopo la sua riproposizione per la presidenza, mancata, dell’Ordine dei Medici. Amato da molti colleghi, apprezzato dai pazienti e dalle loro famiglie, Zanasi ha un piglio simpatico e carismatico. Unico neo, se tale può essere considerato, è il suo cognome, troppo altisonante per colpa o merito del fratello confindustriale Eliseo non ancora del tutto ecumenico tra gli stakeholders camerali e imprenditoriali. Il suo novello consuocero, però, ossia don Pasquale Casillo, con alcuni amici si è detto pronto ad aderire alla Lega di Matteo Salvini, sebbene sia sempre stato un democristiano. E una veste salviniana al pur moderato Zanasi potrebbe essere utilissima.
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Nella Lega, insieme ai duellanti Antonio Vigiano e Joseph Splendido, si fa spazio l’idea di una candidatura della dentista Roberta Apicella, da poco nominata responsabile Immigrazione. Famiglia di peso, nipote dell’avvocato Margherita Matrella, eccellente parlantina al contempo aulica e popolar-populista, l’opzione Apicella potrebbe essere, da destra, molto simile a quella della sindaca di Barcellona Ada Colau. In questi anni la dottoressa si è battuta per il Quartiere Ferrovia, dal basso si è spesa per i temi della sicurezza, tessendo interlocuzioni importanti con Prefettura e Forze dell’ordine con il comitato Amici del Viale. La sua leadership è riconosciuta e non sarebbe calata dall’alto dai soliti caminetti. Il suo punto debole coincide forse con la sua forza: ha un carattere molto esuberante ed indipendente, che potrebbe giocarle brutti scherzi in fase di trattative con gli alleati.
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Non sono pochi coloro che tra i centristi vorrebbero candidato il consigliere regionale Giannicola De Leonardis. La sua ampia famiglia, che include il notaio ed ex presidente della Provincia ed ex parlamentare Antonio Pepe è forse oggi un po’ troppo spacchettata politicamente, tra pentastellati e azzurri, con l’assessore Antonio Bove sposato ad una Caione. Chi lo conosce dubita di un suo impegno in prima persona né si può immaginare che la sindacatura possa essere un “rifugio” per coloro dall’incerto futuro in Via Capruzzi.
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Qualcuno avanza anche il nome della imprenditrice cooperativistica Carla Calabrese, ex assessora nella prima Giunta Landella.
Stessa sorte di De Leonardis è quella di Leo Di Gioia e con lui di tutti gli altri civici possibili, tra ingegneri e imprenditori e tecnici prestati alla politica, molti dei quali non disposti ad essere appoggiati dalla Lega di Salvini.
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Si sta muovendo a passi neanche troppo felpati il presidente del Consiglio Luigi Miranda, il cui nome resta forte in larghe fette della popolazione, ma che potrebbe incontrare ostacoli in ambienti trasversali per la sua giovane età.
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Resta in campo l’ipotesi di Tonio Ciarambino, che è stato sul punto di essere nominato capolista alla Camera con Forza Italia alle scorse Politiche, sostenuto da Ghedini e dagli ordini professionali. Al momento, il figlioccio di Paolo Agostinacchio appare quello più in grado di spostare voti e di essere determinante al ballottaggio per la sua carismatica figura, ma potrebbe avere ambizioni romane.
- C’è chi si diverte poi a fare indovinelli. “Stiamo corteggiando una magistrata d’area, 40-50 anni, che non ha mai fatto politica”, è il rumor. “Il Pd in Puglia è andato bene e credo che se si presenta con buoni candidati e un gruppo di liste civiche possa avere ancora chance, la politica è un’arte nobile. Il centrodestra unito al ballottaggio ci arriva senza problemi, ma il nostro obiettivo deve essere vincere al primo turno. Tutto è possibile”, rimarca l’ex fittiano Mimmo Verile.