Occhi puntati sulla Camera di Commercio di Foggia. Mentre il 30 giugno scadono i termini per la quota di iscrizione alla Camera, il presidente camerale Fabio Porreca con una nota ha informato le organizzazioni imprenditoriali nonché le organizzazioni sindacali dei lavoratori e le associazioni di tutela degli interessi dei consumatori e degli utenti, che lunedì 11 giugno, ai sensi dell’art. 2 comma 1 del Decreto del Ministero dello Sviluppo Economico n. 156 del 4 agosto 2011, è stato pubblicato all’albo camerale e sul sito istituzionale l’avviso relativo al procedimento per il rinnovo del Consiglio dell’Ente per il quinquennio 2018-2023.
Tiene banco nel contempo la polemica sull’avviso pubblico per il segretario generale dell’Ente, sollevata dal presidente della Confesercenti, che aveva adombrato oltre alla possibile inconferibilità dell’incarico al direttore di Confcommercio e presidente del Gal Gargano Biagio Di Iasio, che tra le altre cose è stato nel precedente mandato consigliere camerale, anche degli “abusi di ufficio” del Rup nel 2013 nello svolgimento delle procedure per il rinnovo del consiglio camerale. Avevamo pubblicato i nomi di tutti coloro che avevano superato la prova e che avrebbero dovuto sostenere il colloquio il 15 giugno. Ebbene sul sito camerale il colloquio è stato rinviato a data da destinarsi in attesa del responso dell’Anac. La CCIAA di Foggia infatti ha statuito di interpellare – prima di proseguire nella procedura – l’Anac affinché valuti l’eventuale sussistenza di profili di inconferibilità in capo a uno dei candidati ammessi al colloquio (come paventato da taluni) e su eventuali incompatibilità di componenti la commissione di selezione, proprio per sgomberare ogni dubbio.
“Quella in corso è una ‘procedura speciale’ a cui sono ammessi solo i soggetti iscritti nell’elenco istituito dall’art. 20 della legge, n. 580/1993, e successive modifiche, di cui al DM 230/2012; la nomina del Segretario Generale viene effettuata dal Ministro dello Sviluppo Economico al termine di una procedura di selezione di cui è titolare esclusiva la Giunta, come – d’altronde – inequivocabilmente chiarito dalla Circolare Ministeriale 3566 del 2003, che ne disciplina i criteri generali; la Giunta – in sede di selezione – può valutare di avvalersi di una Commissione di cui possono far parte anche elementi esterni, accanto ai componenti della medesima. In tali casi, la circolare auspica l’inserimento di un rappresentante di Unioncamere, al fine di agevolare un coordinamento nazionale delle procedure”, ha spiegato il presidente Porreca in una lunga nota.
Il presidente ha aggiunto che “a questi criteri ed a queste prescrizioni la Giunta si è rigorosamente attenuta, deliberando all’unanimità di nominare una Commissione composta dal Presidente della Camera e da altri due componenti di Giunta, affiancati da un rappresentante di Unioncamere e da un professore universitario, quale esperto. Tanto nel rispetto non solo della vigente normativa ma altresì di consolidata prassi seguita da altre importanti Camere di Commercio (vedi i recenti casi di Bergamo, Milano, Treviso)”.
Ricorrere all’Anac era una scelta evitabile, ma ha precisato Porreca: “È stata assunta per superare qualsivoglia dubbio e smorzare ogni possibile polemica e per tutelare la credibilità dell’Istituzione nella consapevolezza che in alcuni casi è necessario non solo essere rispettosi delle norme, ma anche essere al di sopra di ogni sospetto agli occhi dell’opinione pubblica assicurando che la Camera di Commercio di Foggia si rimetterà pedissequamente al parere dell’Anac”. Il presidente ha definito le note degli ultimi giorni di Confesercenti, “un attacco senza precedenti, che rischia di delegittimare l’Ente in una fase delicata, coincidente con l’avvio delle procedure di rinnovo degli organi di governo”.
“Affermazioni palesemente e pesantemente diffamatorie”, quelle di Ferrara secondo Porreca, che ha minacciato querele ai danni di Confesercenti e ai media che hanno diffuso il contenuto del suo attacco. “Una asserzione tanto diffamatoria quanto priva di fondamento, poiché non solo i fatti sono stati sostituiti con le opinioni ma, come dovrebbe esser noto, sulla piena legittimità delle procedure si è pronunciata – e più volte – la giustizia amministrativa, rigettando sempre e puntualmente i ricorsi di Confesercenti tanto in sede cautelare che di merito. Di tali affermazioni, gli autori saranno chiamati a rispondere nelle competenti sedi”.
In moltissime Camere di Commercio il decreto legislativo sull’incompatibilità degli incarichi nelle pubbliche amministrazioni non viene applicato, del resto anche i concorrenti di Biagio Di Iasio siedono su numerosissime poltrone. Vige inoltre una mescolanza di ruoli, Lorenzo Tagliavanti, il presidente della CCIAA di Roma non è un imprenditore ma solo direttore CNA. Un’anomalia questa anche foggiana, se si considera che su 32 membri camerali 6 sono dipendenti delle organizzazioni. Persone competenti e validissime, ma pur sempre burocrati delle organizzazioni datoriali e non attori economici con una loro impresa iscritta nel registro dell’Ente. In questo doppio ruolo si è trovato anche Di Iasio, nel precedente parlamentino presieduto da Eliseo Zanasi, che oggi rischia di essere giudicato da due stakeholders della associazione per cui lavora, Fabio Porreca e Lucia La Torre.
“Abbiamo chiesto ad ANAC un parere tanto sui profili di incompatibilità, quanto su rilievi di incompatibilità di alcuni componenti della Commissione (Io, La Torre e De Filippo). Mi pare un modo di procedere di rigore e trasparenza meritevoli di essere sottolineati. Vedremo cosa ci dice ANAC e a questo ci rimetteremo”, aggiunge Porreca alla nostra testata web.