La grande fibrillazione regionale contro il Governatore Michele Emiliano sta creando sconcerti. Ha smentito l’esistenza di un intergruppo il consigliere regionale Fabiano Amati, che da mesi è dato come possibile neo assessore, ma non è stato ancora nominato.
“L’unico intergruppo che potrei promuovere nel Consiglio regionale della Puglia è quello per ridurre le liste d’attesa in sanità. Anzi, sono aperte le iscrizioni. Lo dico perché quando assumo iniziative politiche ho l’abitudine di annunciarle con chiarezza, soprattutto se finalizzate ad avanzare critiche. Insomma non ho bisogno di mezze parole per dire ciò che va detto e che in effetti dico sin dal 5 marzo scorso, e cioè il bisogno di riorganizzare il PD con creatività e brio, e occuparsi a tempo pieno dei problemi più gravi della Puglia. Non ho mai promosso alcun intergruppo tra consiglieri regionali né ho mai partecipato ad alcuna riunione. Sollecitato da numerosi giornalisti, mi sono limitato a chiarire che gli intergruppi esistono in tutte le assemblee legislative, comprendono necessariamente esponenti di diversi gruppi politici e sono legati ad argomenti di merito. Ho aggiunto che in questo momento in tutte le assemblee legislative europee ci sarebbe bisogno di intergruppi che mettano in connessione la politica e la scienza”.
Intanto queste diatribe si ripercuotono anche in Capitanata e non solo per il prossimo arrivo della monnezza romana, che con ogni probabilità sarà assorbita per la maggior parte da Foggia e per la quale tutti sono più che silenti, tra assessori e neo parlamentari grillini.
Il voto nei Comuni garganici di domenica 10 giugno darà più di una indicazione al presidente della Regione sul peso che ciascun consigliere regionale, dai due di minoranza l’azzurro Giandiego Gatta e Giannicola De Leonardis ai due assessori regionali Raffaele Piemontese e Leo Di Gioia, passando per il capogruppo Paolo Campo e per il centrista Napi Cera, ha su quell’area. Sono terminate le dichiarazioni pro M5S di Emiliano, che qualcuno vuole addirittura fuori dal Pd.
Tra Peschici e Vico, mentre il sindaco di San Giovanni Costanzo Cascavilla ha ritrovato un suo assetto con la sua maggioranza per un rinnovato patto di governo, viene data ormai per certa la nomina da parte del generale Costa Ministro dell’Ambiente a presidente del Parco del Gargano di Raffaele Vigilante di Peschici, coordinatore regionale dei NO TRIV, assai vicino ora alla consigliera regionale pentastellata Rosa Barone e dentro la terna dei nomi affidati all’ex Ministro Galletti da mesi insieme a Stefano Pecorella e Gianni Maggiano.
A San Nicandro il Movimento 5 Stelle ha la sua lista certificata, mentre sia a Vico sia a Peschici ci sono dei candidati pentastellati nelle civiche, ossia l’avvocato Nicola De Maio con Scaramuzzo, iscritto alla piattaforma, e il giovane Domenico Ottaviano con Cambia Peschici.
Non è escluso che anche il presidente della Regione Puglia dia l’ok a Vigilante, con cui ha grande familiarità per le tutte le battaglie sul mare e contro le trivelle. “Se Emiliano dà il via libera alla nomina di Vigilante sotto l’ala del Movimento succede il casino in Regione. Emiliano deve fare molta attenzione perché sta creando molti malumori tra i suoi. E poi nel vertice di maggioranza ad aprile aveva promesso di muoversi in modo collegiale”, è il commento di un insider dei gruppi consiliari regionali.