Puntuale come le tasse, secondo la definizione di Walter Benjamin, ripresa nell’ultimo libro di Carlo Cottarelli, è arrivata la Renzinews. Che ne sarà del Pd col voto super anticipato? Nel partito non sembrano preoccuparsene per ora, impegnati come sono a firmare in solidarietà al Presidente Sergio Mattarella, con lo slogan “Io sto con Mattarella”. La petizione sta animando molti esponenti del centrosinistra.
“Ho già firmato. La situazione è molto difficile, scomposta, eversiva. Salvini-Di Maio sono oggettivamente alleati, la loro strategia anti istituzionale è terribilmente pericolosa. E pensare che si presentavano come difensori della Costituzione. Tempi durissimi ci aspettano”, è il messaggio dell’ex senatore Orazio Montinaro ai suoi amici, invitandoli a firmare.
“Dopo il 4 marzo noi siamo stati seri e abbiamo detto: riconosciamo la sconfitta, tocca a loro. Loro non sono stati capaci. O hanno avuto paura. Perché è facile promettere la luna in campagna elettorale, ma quando arriva la responsabilità di governare è più comodo scappare. Il disastro di questi giorni ha due responsabili: Salvini e Di Maio. Ma il conto lo pagano e lo pagheranno le famiglie italiane”, scrive Matteo Renzi in una mail inviata ai suoi fedelissimi poche ore fa e che si compone di 10 punti. “Cinque Stelle e Lega hanno passato la scorsa legislatura a inveire contro i premier non eletti. E hanno proposto un premier che non era mai stato eletto in Parlamento, in Regione, in Comune, in Europa. Mai eletto da nessuna parte, nemmeno nel consiglio pastorale (se fosse stato eletto lì, lo avrebbe sicuramente messo nel curriculum alla voce “rilevanti esperienze ecclesiastiche”). Tutto perfettamente e costituzionalmente legittimo. Ma allora perché tante polemiche in passato?”.
Al punto 7 Renzi rimarca la visione di molti: “Mattarella era pronto a firmare la nomina per il Ministero dell’Economia per il braccio destro di Salvini, Giorgetti. Ma la Lega non ha voluto. Savona ha un curriculum diverso dall’identikit del grillo-leghista: banchiere di lungo corso, uomo che ha partecipato ai convegni Bilderberg, esponente della finanza internazionale, professionalmente coinvolto in vicende come Impregilo, il ponte sullo Stretto, il Mose di Venezia. Perché Giorgetti no e Savona sì? Cosa c’è sotto? Salvini ha usato questa vicenda come alibi perché preferisce fare campagna elettorale sulla pelle degli italiani, ma non vuole governare”.
Nei circoli del Pd intanto e nelle messaggerie si sta diffondendo il volantino “Viva l’Italia! Viva la Repubblica”, in vista di un 2 giugno, che potrebbe annunciarsi molto duro. Il clima populistico è infiammato, nonostante i dubbi che serpeggiano tra i pentastellati, in parte delusi dalla scarsa leadership del suo capo politico.
“Non era mai successo in 70 anni che il Presidente della Repubblica fosse minacciato per costringerlo a violare il mandato costituzione. Il Presidente della Repubblica non è un notaio che firma decisioni prese da altri, ma è responsabile dell’interesse nazionale. Lega e Cinque Stelle hanno raccontato per settimane che il leader è il programma, che non hanno mai parlato di cognomi ma di idee, e alla prova dei fatti si sono impuntati su un nome. Volevano far fallire tutto e riportare l’Italia alle urne. Sono degli avventurieri irresponsabili e dei prepotenti. È ora chiaro a tutti dove vorrebbero portare l’Italia: fuori dall’Europa e fuori dall’Euro, hanno gettato la maschera. E a pagarne ll prezzo maggiore rischiano di essere i cittadini, i risparmiatori, le famiglie e le imprese”, si legge nel manifesto Pd.
Dalla Capitanata, molti già pensano alle prossime candidature e sorridono per gli esiti. Tutti i vecchi candidati del 4 marzo potrebbero essere spazzati via, nella maggioranza renziana sta passando il messaggio che si dovranno chiamare “a raccolta più persone possibili anche al di fuori della stretta cerchia politica”.