Lo scenario dell’attuazione in Puglia della legge 194 del 1978 è davvero grave. Nel resoconto della riunione della terza commissione consigliare (Sanità), avvenuta lo scorso 19 ottobre), è raffigurata la situazione provincia per provincia.
“Contrariamente a quanto sostenuto in Aula dai colleghi consiglieri del PD, delle liste civiche diretta espressione del Presidente Emiliano, del Movimento 5 Stelle e della destra – ha spiegato il consigliere di Sinistra Italiana/Leu, Mino Borracino -, la situazione rappresentata dai dirigenti delle ASL è davvero grave e proprio per questo avevo assunto una iniziativa legislativa finalizzata a farvi fronte”.
“Infatti – prosegue -, come dichiarato testualmente dalla dott.ssa Sabato, responsabile della Rete Consultoriale della ASL di Taranto, in tutta l’area jonica ‘la presenza di ginecologi non obiettori nelle strutture ospedaliere è garantita solo presso l’Ospedale SS. Annunziata con un medico convenzionato per venti ore settimanali che andrà in pensione tra circa due anni’. Ancora più eclatanti le dichiarazioni della Presidente della Consulta femminile regionale, dott.ssa Guelfi, la quale ha affermato che ‘se in Italia la media dei medici obiettori di coscienza è del 70%, in Puglia si raggiungono punte del 90%’, ricordando altresì come ‘nelle province di Lecce e Brindisi esiste la possibilità di eseguire l’IVG solo nella struttura ospedaliera di Francavilla Fontana, visto che nella struttura ospedaliera del Vito Fazzi di Lecce ci sono due medici ginecologi non obiettori di coscienza, ma spesso manca l’assistenza del medico anestesista’.
Il dott. Montanile, Direttore Medico dell’ASL di Brindisi, precisò inoltre che l’unico medico non obiettore in servizio presso l’Ospedale di Francavilla Fontana sarebbe andato in pensione a dicembre 2017, lasciando di fatto scoperta quella posizione a decorrere dal gennaio 2018.
La Dott.ssa D’Angelo della ASL di Foggia ha illustrato la situazione relativa a tutta la Capitanata chiarendo che a causa dei pensionamenti e del limitatissimo numero di medici non obiettori, ‘a partire dal 2018 la ASL di Foggia dovrà far fronte con soli due medici non obiettori su tutto il territorio’. La stessa Dott.ssa D’Angelo ebbe modo di evidenziare, in Commissione, che ‘viste le difficoltà ad effettuare le IVG spesso le donne si rivolgono fuori regione alimentando in tal modo la mobilità passiva’.
Situazione molto simile presso la ASL di Bari che presenta pochissimi medici non obiettori su tutto il territorio, al punto che (così come affermato dalla Dott.ssa Caradonna, audita in Commissione) ‘rimane scoperta tutta la zona di Altamura e Corato’.
Ebbene – prosegue – alla luce di quanto sostenuto dai rappresentanti delle diverse ASL è possibile evincere quanto siano state strumentali le motivazioni addotte dai consiglieri regionali di PD, liste civiche, Movimento 5 Stelle e centrodestra per bocciare la mia proposta di legge in materia.
La verità è che il problema (contrariamente a quanto sostenuto in Aula dai miei colleghi) esiste ed è molto rilevante, e solo un approccio ideologico e strumentale ha portato a ignorare questo tema e a volgere lo sguardo dall’altra parte dinnanzi alle giuste richieste e rivendicazioni di tutto il mondo dell’associazionismo femminile e di quello per la difesa dei diritti civili. Una ‘santa alleanza’ retrograda e oscurantista – conclude – che ha offeso la dignità di tantissime donne che vedono quotidianamente negato un loro diritto. Il Consiglio regionale ha scelto di non risolvere un problema così delicato e questa resterà come una macchia indelebile su questa legislatura”.