In Puglia il tasso di disoccupazione generale ha raggiunto nel 2017 il 19.3% dato molto distante dai livelli pre crisi. Il popolo pugliese degli inattivi è pari ad 1 milione e 182mila unità. Con questi dati Gianni Ricci il segretario della Uil ha rappresentato la situazione della Capitanata nella fase congressuale del sindacato che si concluderà domani. “L’Italia ha bisogno dei sindacati ed è per questo che hanno provato in tutte le maniere a metterci la sordina e a chiuderci in un angolo. Tanti hanno pensato ad un’Italia senza di noi, qualcuno voleva l’estinzione dei sindacati ed è sparito dalla scena politica”, ha osservato Ricci nella sua relazione davanti ad iscritti, dirigenti, omologhi CISL e Cgil i confindustriali Gianni Rotice, Eliseo Zanasi, l’assessore regionale Raffaele Piemontese e l’onorevole Pd Michele Bordo.
28mila iscritti nel 2017 laddove nel 2010 erano 23mila; 21 dipendenti dell’Ital e 10 in sede al centro servizi, 14mila punti statisticati. Questi alcuni numeri tracciati da Ricci, che ha evidenziato la “crescita vertiginosa” della Uil.
“Siamo una squadra, un gruppo di amici che ha saputo fare del ricambio generazionale e della competenza la propria forza. La Uil Puglia è la prima in Italia grazie ad Aldo Pugliese“.
Tanti i temi della sua relazione. Dalla lista degli attentati, cresciuta ancora con l’ulteriore ammazzatina di Vieste, ai progetti esecutivi da cantierizzare su cui le imprese hanno investito, fino alla cellula Isis scovata a Foggia. I sindacati hanno accolto positivamente
Ricci ha ricordato l”importanza di avere la sede distaccata della Corte di Appello.
“Abbiamo tutti il dovere di comprendere che ognuno ha il dovere di dare il buon esempio. Legalità e sicurezza, andiamo incontro ad una società multietnica, la Uil gestisce uno Sprar ad Ischitella, una eccellenza in Italia”.
Snellimento della burocrazia e sicurezza del territorio ha chiesto il presidente di Confindustria Rotice, ricordando la recente esperienza della Manfredonia Vetro.
“La nostra posizione è favorevole per alcuni settori, siamo un’area cerniera tra varie regioni, il nostro è un vantaggio logistico. Oggi la sfida non è sul costo delle materie prime, ma sul loro trasporto”, ha specificato Rotice, sottolineando “il processo trasparente” portato negli enti bilaterali insieme a Pasqualino Festa.
Netto l’onorevole Michele Bordo nel suo intervento di saluto. “Ricci ha fatto bene a sottolineare il protagonismo della Uil, abbiamo buoni rapporti, che ci hanno aiutato in molte vertenze, Ricci si merita la riconferma. Mi limito a qualche considerazione politica, ci tenevo ad essere qua per testimoniare la relazione tra politica e corpi intermedi. Siamo passati dalla concertazione alla cancellazione di ogni rapporto, la mancanza di rapporti è stata una delle ragioni della sconfitta elettorale della mia parte politica. Abbiamo realizzato delle riforme calate dall’alto, alcune delle quali vanno riviste e corrette. Sarà importante capire quale sarà il quadro politico, non c’è chiarezza, è in atto in una discussione, nessuno scenario è escluso. Sono preoccupato per il futuro per il Paese, sembra che l’unico problema sia la legge elettorale. Detto ciò penso che siamo di fronte ad un Paese che mostra i primi segnali di ripresa, che non percepiamo per niente dalle nostre parti e che tante famiglie non hanno visto. anzi è aumentata la povertà, sono aumentate le differenze tra chi aveva di più e chi aveva di meno. Penso che il governo che verrà debba avere un piano prioritario di sviluppo per il Mezzogiorno. In questi anni non c’è stata attenzione, dopo la fase degli anni novanta è mancato un piano. Noi abbiamo fatto parecchio, ma per far ripartire il Paese e il Mezzogiorno non servono solo i bonus. Abbiamo bisogno di un serio, massiccio ed importante piano di investimenti pubblici”.
Due gli argomenti secondo Bordo: da un lato il patto per la Puglia, che deve diventare concreto per le infrastrutture primarie e secondarie, con un monitoraggio puntuale al di là della “solita cabina di regia”, dall’altro il reddito di inclusione, che “va esteso” per ridurre il livello di povertà.
L’assessore regionale Piemontese dal suo canto ha elencato nuovamente le risorse investite dalla Regione. Dai 30 milioni della rigenerazione urbana alle community library, fino ai 45 milioni di euro per le strade dei Monti Dauni.
E ancora i 130 milioni di euro della Foggia San Severo, i 120 milioni per la tangenziale ovest, 40 milioni per la piattaforma logistica dell’Asi. “Sono tutte risorse che noi abbiamo messo a disposizione di questo territorio, per trasformare questi soldi in opere concrete c’è bisogno di rapporti sinergici. Abbiamo un grande rischio, che si chiama erosione delle coste. In meno di tre anni di governo regionale ho sempre lavorato d’intesa col sindacato. Abbiamo salvato 30 lavoratori di Promodaunia, donne e uomini che non avrebbero più avuto uno stipendio. Oggi i cittadini attendono risposte in modo molto più rapido, per via del sistema delle comunicazioni. Al Sud abbiamo il problema dei problemi: il voto ha dato un segnale che in molti non si aspettavano. Il tema fondamentale è quello della disoccupazione giovanile, che crea instabilità psicologica. Oggi non si intravede una prospettiva di futuro, anche per ragazzi plurimasterizzati che conoscono due o tre lingue”.
Se la prefetta per l’emergenza immigrazione e caporalato Iolanda Rolli ha confermato i piani per l’accoglienza e la formazione dei migranti stagionali nell’ex alberghiero e agrario di Tor di Lama con la messa a valore di ben 40 ettari regionali e per la realizzazione dei moduli abitativi a Lesina, Poggio Imperiale, Apricena, San Severo e Manfredonia, il sindaco Franco Landella ha introdotto toni polemici “costruttivi”, come li ha definiti, anche nei confronti di Michele Bordo e dell’assessore Raffaele Piemontese. “Il Parlamento sarà chiuso fino al 7 maggio, è bello elencare i fondi e le infrastrutture: se dovessi portare qui tutti i finanziamenti ottenuti il nostro territorio non sarebbe ricco, di più. Mi dite quale iniziativa è partita dal Patto per la Puglia? Noi abbiamo fatto la nostra parte, ma dove sta la cantierizzazione di questi progetti? Chi fa il sindaco è impegnato h24, siamo parafulmini insieme ai sindacati delle assenze delle istituzioni”. Landella non ci sta alla rappresentazione di una pianura criminale nelle campagne.
“16mila persone per la raccolta degli asparagi, questo territorio non può essere descritto come un territorio che sfrutta il lavoro. Ci sono imprenditori che per un certificato di agibilità di un fondo rustico aspettano anni. Che dire dei migranti che bivaccano per 2 anni per richiedere asilo. Il nostro è un sistema che si avvita su procedure burocratiche. La burocrazia è la vera gabbia dell’uomo, come diceva Max Weber. Per realizzare l’orbitale a Foggia sono passati 4 anni”. Condivisione di intenti dagli altri segretari, Emilio Di Conza della CISL e Maurizio Carmeno Cgil.