Una riunione breve, dalle 12 alle 13, in cui tutti i convenuti hanno ribadito le loro posizioni iniziali senza cedere. Come se non fosse accaduto nulla dal 4 marzo in poi, fatta eccezione per l’ingresso dei tre nuovi innesti dal centrosinistra. Da un lato la Lega con il capogruppo Alfonso Fiore, il segretario Silvano Contini e il suo vice Gianfranco Fariello, dall’altra il sindaco Franco Landella. Assenti i rappresentanti meloniani. “Come dicevo ieri nella risposta a Di Pasqua è chiaro che serva un complessivo cambio di rotta”, ha ratificato a l’Immediato il coordinatore provinciale Giandonato La Salandra, che ha disertato il meeting politico del primo cittadino.
“Gli argomenti sono stati sempre gli stessi, la nostra linea politica disegnata insieme al nostro coordinatore regionale Caroppo era chiara: azzeramento della Giunta con salvaguardia degli eletti Morese, Roberto e D’Emilio e del rapporto politico con Claudio Amorese. Non si tratta di un nostro capriccio, ma della linea della Lega”, è il commento a caldo di Fiore.
Il sindaco però è stato ancora una volta irremovibile. La sua squadra non si cambia. “Continua a ripetere che un azzeramento per lui significherebbe ammettere di aver fallito dal punto di vista amministrativo. Noi pensiamo che serva un ragionamento schietto per un equilibrio nuovo, ma lui non vuole cambiare atteggiamento. D’altronde lui la maggioranza ce l’ha. Ha già i suoi 17 consiglieri, ha 17 persone che possono votare gli atti. Ci siamo presi dell’altro tempo. Aspetteremo fino a dopo questa ulteriore festività. Chiediamo un azzeramento delle deleghe”. Resta il vostro modus operandi avviato a dicembre 2017? Voterete atto per atto? “È possibile”, la risposta del capogruppo leghista. Entro maggio l’aula dovrà esprimersi sul bilancio.