Una degustazione dopo l’altra, con workshop, incontri, presentazioni, premiazioni, show, eventi. Il Vinitaly di Verona, dove ieri si sono susseguiti i leader Matteo Salvini, Luigi Di Maio e Maurizio Martina, si sta trasformando in una vetrina nazionale non solo del vino e del Made in Italy, ma anche delle potenzialità politiche ed economiche delle produzioni del Belpaese.
La Puglia è protagonista al Padiglione 11, con un grande dispiegamento di forze pubbliche e private. La Regione quest’anno ha anche trovato un’immagine consona, col simbolo del Castel del Monte, non cadendo più nell’errore di essere rappresentata da una foto di vigneti cileni, come accaduto grottescamente nel 2017. 4388 aziende per 15.585 vini, questi i numeri del Vinitaly, di cui ben 773 pugliesi. Sono 18 le aziende della provincia di Foggia in esposizione: Agricola Ladogana, Agricole Alberto Longo, Antica Enotria, Caiaffa Vini Biologici di Cerignola, Cantina Ariano di San Severo, La Marchesa di Lucera, Cantine Losito Leonardo di Foggia, Cantine Paradiso, Casaltrinità, Coppadoro, D’Alfonso del Sordo, Dell’Erba con Cantine Le Grotte, Casa Vinicola Errico, L’Antica Cantina, Michele Biancardi Cantine e Vigne Daune, Teanum, Volpone.
Nero di Troia o Amarone? Primitivo o Soave? I vini pugliesi crescono nell’immaginario nazionale e internazionale, anche grazie all’intervento di Giacomo Moioli, Michele Bruno, Angelo Inglese, Peppe Zullo. Lo chef contadino orsarese Slow Food non si risparmia nella sua promozione territoriale.
Placido Volpone, l’etichetta di Michele Placido, con l’attrice Violante da testimonial, ha offerto la possibilità ai visitatori di fare da “degustattori”; grande attenzione invece per i vini bio, come il Sogno di Volpe della sanseverese Cantina Ariano, l’etichetta di famiglia delle due sorelle dell’Alto Tavoliere.
I vini La Marchesa confermano il loro successo, entrando nel nuovo volume Le Guide di Repubblica 2018 nella sezione “le donne del vino” con DiWine. Potere rosa per la cantiniera Marika Maggi, sempre più in alto nei gusti. Senza dubbio il suo rosato, il pluripremiato Il Melograno, si afferma come uno dei prodotti di punta della Puglia e del Sud. Non c’è più solo Five roses di Leone de Castris. “Dalle nostre prime prove il suo colore ci riportava al melograno e quindi perché non chiamarlo in questo modo, il Nero di Troia è stato rivalutato e nella fattispecie rosata è ancora più chic”, ha detto in uno dei workshop sui vini rosati Maggi.
Presente al Vinitaly per Padiglione Puglia anche Marcello Salvatori con Elda Cantine per illustrare “Vinum Apuliae” insieme ai simpatici Fede e Tinto di Decanter di Radio2. Importante successo invece per Caiaffa Vini Biologici, che con la sua originalissima etichetta per il vino rosato ha strabiliato la giuria del premio Internationl Packinging Competition, piazzandosi sul podio nazionale.
Quest’oggi non sono mancati al Vinitaly i rappresentanti politici anche dalla Capitanata. Ha incontrato le aziende il neo parlamentare e portavoce del Movimento 5 Stelle Giorgio Lovecchio, da sempre attento ai temi dell’agricoltura con l’associazione GranoSalus. Il pentastellato ha parlato con l’azienda agricola Michele Biancardi, l’azienda vitivinicola Alberto Longo, i Caiaffa vini, le Cantine Leonardo Losito e le Cantine la Marchesa.
“Abbiamo degustato la borragine, riveduta dal nostro conterraneo Peppe Zullo, il quale è stato il testimone culinario dello stand Puglia. Ho avuto modo di ascoltare le opinioni e problematiche legate al settore, incontrando anche tante eccellenze del nostro territorio. Le imprese lamentano il problema della redditività e la mancata erogazione dei PSR regionali, che ha creato uno stallo al sistema e sta mettendo in crisi molte aziende agricole. Tante imprese in maniera lungimirante si stanno spostando su una produzione bio, sempre più richiesta dal mercato internazionale”, ha spiegato il parlamentare a l’Immediato.
In Italia si consuma meno vino ma lo consumano molte più persone. Lo dimostra l’indagine sui vini di tendenza realizzata da Nomisma Wine Monitor e presentata e presentata proprio oggi al Vinitaly. Un elemento base della tavola tricolore è il vino da aperitivi, con un + 3% (49% contro 45% di 3 anni fa) grazie ai millennials che trainano anche l’irresistibile tendenza dei vini mixati e scelti da quasi 7 giovani su 10 e dal 61% del totale dei consumatori. E se i baby boomers (over 55 anni, 88%) si confermano in testa ai consumi assieme ai maschi (88%), la febbre da sparkling (74%) ossia dei prosecchi e delle bollicine supera quella di bianchi e rossi fermi (72%) e dei rosé, che però sono in risalita rispetto a rossi e neri.
La provincia di Foggia in questo contesto rappresenta un territorio fondamentale per la vendita del mosto da taglio. Tanti i cantinieri presenti a Vinitaly per il solo mosto. Tra questi Nicola Di Donna delle Cantine Di Donna, i referenti della ex cantina Cooperativa Dauva, Scopece e tantissime altre cantine cerignolane, con anche Gagliardi di San Severo, Giammarino di Borgo Cervaro e moltissimi altri. Sono milioni gli ettolitri del mosto, per circa 30mila ettari con una produzione media di 300qli/ha.
Impegnatissimo l’assessore regionale all’Agricoltura Leo Di Gioia. “Raccontare il territorio attraverso il vino, il cibo e l’artigianato, promuovendo le eccellenze agroalimentari, paesaggistiche e storiche della nostra terra. Un racconto non più settoriale, ma che metta insieme una serie di elementi peculiari della nostra regione. Perché l’agricoltura interseca comunità, persone culture, enogastronomia: tutte leve di sviluppo per una tipologia di turismo che come Regione sappiamo essere strategico e per il quale stiamo investendo, sostenendo associazioni attive sul territorio e le amministrazioni comunali”. Lo ha detto l’assessore alle Risorse agroalimentari della Regione Puglia, Leonardo di Gioia, a margine della conferenza stampa della IX edizione di Vino è Musica, organizzata dall’associazione Intersezioni (a Grottaglie, in provincia di Taranto, dal 24 al 28 luglio 2018), presentata quest’oggi, in occasione della seconda giornata del Vinitaly di Verona, nel padiglione 11 della Regione Puglia.
Domani si prosegue con la conferenza stampa di Agrinsieme e la presentazione del Consorzio tra i Consorzi di Tutela dei Doc Pugliesi, una vera rivoluzione nel mondo del vino, che si contraddistingue spesso per le divisioni e la competitività sfrenata di prossimità. Dopo i saluti del coordinatore nazionale e di quello pugliese, entrambi della provincia di Foggia, Giorgio Mercuri e Raffaele Carrabba, interverranno alle 10.30 nel Padiglione Puglia i Consorzi, Vini Castel del Monte Doc, Primitivo di Manduria, Vini Doc Gioia del Colle, Nero di Troia Tavoliere delle Puglie, Vino Doc Rosso Barletta, Vini Salice Salentino Dop e Igp, Cacc’e Mitt di Lucera Dop, Vini Doc di Brindisi e Doc Squinzano, Doc Leverano, Doc Copertino, Doc San Severo e Tutela Gravina Doc.