“Avremo un unico aeroporto con 4 piste: Bari, Brindisi, Foggia e Grottaglie (TA)”. Il governatore pugliese Michele Emiliano semplifica così la “rete aeroportuale” presentata questa mattina a Bari. “I benefici degli scali a maggior traffico – ha aggiunto Emiliano – si estenderanno negli aeroporti che hanno numeri inferiori. La gestione unitaria, inoltre, consentirà un’armonizzazione virtuosa che permetterà la crescita della rete e la ‘protezione’ degli aeroporti più deboli dall’eventuale declassamento. Detto in altri termini, abbiamo lavorato per salvare Foggia e Grottaglie”.
“Si tratta di un prestigioso riconoscimento da parte del Ministero che consentirà una crescita integrata dei nostri aeroporti – spiega il direttore di Aeroporti di Puglia Spa, Tiziano Onesti -, con possibile specializzazione degli stessi. L’integrazione in Rete dei quattro scali determina la sostenibilità nel medio-lungo periodo anche degli scali di Foggia e Taranto-Grottaglie. La Rete pugliese è la prima in Italia ad essere designata per Decreto Interministeriale Mit-Mef. Un altro importante vantaggio sarà la riduzione dei costi, con un beneficio economico per i passeggeri e con un miglioramento dei livelli di servizio, oltre alla garanzia dei livelli occupazionali”.
Quanto al Gino Lisa di Foggia, il direttore generale di Aeroporti di Puglia, Marco Franchini, ha spiegato: “Il primo obiettivo è l’allungamento della pista, solo aumentando l’infrastruttura è possibile immaginare un futuro per i voli civili. Per il momento, si guarda alla destinazione a sede regionale della Protezione civile. Entro un anno e mezzo ci dovrebbe essere la chiusura dell’iter per l’allungamento, ma è solo una ipotesi visto che si deve concludere la conferenza dei servizi”. Tempi piuttosto lunghi, che rendono dunque davvero remota la possibilità della riattivazione dei voli civili. Sul punto, però, Emiliano si infervora durante la conferenza stampa: “Nella complessità estrema di queste vicende, che nessuno conosce e facciamo una fatica enorme a spiegare, i foggiani dovrebbero capire che se decidiamo di fare un aeroporto dedicato alla Protezione civile, è evidente che non possiamo fare gli incentivi per i voli civili, altrimenti qualcuno potrebbe sospettare che non stiamo facendo l’aeroporto sede della Protezione civile ma stiamo allungando la pista senza rispettare le norme sul divieto di aiuti di Stato. Se a Foggia questo discorso lo riescono a capire bene, altrimenti continueremo a spiegarlo finché saremo tutti convinti di quello che stiamo facendo”.