Un anno perso per le osservazioni a Bruxelles. “Ma soldi non ne perdiamo, non dobbiamo dimenticare le storie, noi non abbiamo mai buttato la palla in tribuna, il presidente sono io, ma dentro il rispetto degli obiettivi, non possiamo cambiare la storia precedente. Questo è un Psr che ci siamo trovati addosso costruito da altri, questi uffici si sono dovuti trasferire a Bruxelles e rispondere a 650 osservazioni”. Così il Governatore pugliese Michele Emiliano ha difeso la struttura dell’Assessorato all’Agricoltura nella conferenza stampa di fuoco appena terminata dell’assessore regionale Leo Di Gioia e del super dirigente Gianluca Nardone.
Le critiche
Nelle ultime settimane l’assessore foggiano, prima e dopo la sua debacle elettorale, ha subito un assalto dalle forze politiche e dalle associazioni di categoria sui ritardi nell’attuazione del Psr. Si sono espresse le diverse Coldiretti territoriali. “A distanza di 4 anni dall’avvio del PSR, al netto delle difficoltà delle fasi di partenza, strutturali e strumentali, da noi denunciate già nel giugno del 2017, la spesa resta ai minimi termini. Stiamo perdendo competitività, perché sono bloccati da 2 anni i primi 120 milioni di euro per bandi pubblicati nel lontano 2016”, hanno detto da Taranto.
“E’ finito il tempo dei proclami – ha denunciato il presidente di Coldiretti Lecce, Pantaleo Piccinno – delle promesse, a cui non seguono i fatti. I due bandi del PSR Puglia che potrebbero dare un minimo di ristoro alle imprese agricole salentine restano ancora opere incompiute, quando, invece, avrebbero dovuto essere già abbondantemente definiti. L’alibi della mancata pubblicazione del decreto del ministero delle Politiche agricole sulle “Misure di emergenza per la prevenzione, il controllo e l’eradicazione di Xylella fastidiosa (Well et al.) nel territorio della Repubblica italiana” che consente il reimpianto nell’area infetta, non regge più. Il Decreto è già pronto, addirittura è stato firmato dal Ministro, mentre il bando relativo alla Misura 4.1C sugli investimenti dedicati all’area infetta per il miglioramento fondiario non è ancora stato completato. Per cui rischiamo che l’attimo dopo la pubblicazione del Decreto, non avremo lo strumento confezionato e pronto ad aprire le procedure”.
La Coldiretti Lecce ha scritto agli 83 sindaci salentini. “Se i Comuni non chiuderanno l’istruttoria delle domande entro marzo 2018 e non saranno spese tutte le relative risorse entro il 3 agosto 2018, gli 11 milioni di euro destinati alle imprese agricole salentine, rimaste senza reddito da 4 anni per colpa della Xylella, dovranno essere restituiti allo Stato, una inaccettabile beffa per i coltivatori che hanno subito un danno superiore al 30% della produzione lorda vendibile”.
Infine è tornata sull’argomento anche la Copagri regionale annunciando un ricorso all’Autorità anticorruzione (Anac) e all’Autorità Garante della Concorrenza (Agcm) per il bando del Psr per l’affidamento del “Fondo di garanzia”, per il quale nonostante siano stati soltanto 3 i soggetti che hanno presentato l’offerta tecnica, l’aggiudicazione appare dubbia, dal momento che la società che si è classificata prima ha presentato un’offerta con la minore compartecipazione al Fondo, avendo un bilancio in perdita negli ultimi 2 anni di oltre 8 milioni di euro e con il rischio quindi di un esposto alla Procura e alla Corte dei Conti. Le accuse sembrano abbastanza gravi.
La difesa e l’”operazione verità”
Di Gioia si è difeso, definendo fortemente impropria la posizione di Copagri. “Se Copagri ritiene che vi siano degli imbrogli, lo dica, senza legare questa attività al Psr. A novembre si è fatta l’aggiudicazione di una gara. Confondere i due piani e sviluppare un giudizio e politico e associazionistico è inopportuno. È un fatto non giusto nei confronti di chi firma e lavora e qui ci mette retoricamente la faccia e il cuore per far funzionare un settore strategico e vitale. Mi auguro che ci sia la possibilità di chiarire questa vicenda, ma costituisce un vulnus relazionale difficile da sanare. Siamo al livello di attenzionare anche l’associazione nazionale su questo punto”. Di Gioia ha ammesso le sue difficoltà e il suo nervosismo in un assessorato incandescente per l’economia pugliese. “Faccio fatica a stare dietro tutte le attività a mezzo stampa e alle critiche e censure che vengono mosse, qui ci sono le carte, spero che una stampa libera e autorevole possa illustrarle”, ha rimarcato.
Il Tribunale amministrativo regionale ha rinviato al 10 maggio la data dell’udienza relativa ai ricorsi presentati sul criterio del bando del Psr Puglia 2014-2020 relativo agli investimenti strutturali delle aziende agricole, ovvero della Misura 4.1A. Un criterio che riguarda anche il bando dedicato alle attività extra agricole, Misura 6.4, e il bando Pacchetto Giovani. I ricorsi mettono in discussione i criteri applicati per la definizione delle successive procedure finalizzate all’erogazione dei sostegni ai beneficiari.
“L’unico impegno politico che assumiamo è continuare a finanziare le eccellenze. Sono 600 le domande ammesse a finanziamento e 2600 in graduatoria senza risorse per la prima misura e 1000 domande e più di 4000 non finanziabili per la seconda. Da un punto di vista tecnico non potevamo fare di più, ci impegniamo a rimodulare i bandi”. Alla distribuzione amplissima attesa, non si può rispondere senza avere risorse. “C’era una radice sbagliata che abbiamo tentato di raddrizzare, questo non è un gioco dove vince chi dimostra di chi è la colpa”, ha ricordato Emiliano. “Con la pazienza dell’agricoltore stiamo tentando di risolvere i problemi che si trovano soprattutto nella applicazione informatica, abbiamo messo mano ad InnovaPuglia, anche quella ce l’hanno data due anni e mezzo fa, ci vogliono capacità informatiche, che solo il mercato libero ti può offrire. Dai singoli alle grandissime centrali agricole, lo scopo della conferenza era evitare che qualcuno se la cavasse con il capro espiatorio. Dove si deve combattere, io ci sono e combatto”. Insomma Emiliano è al fianco di Di Gioia, ma non ha dimenticato i suoi governati. “Gli agricoltori pugliesi stanno soffrendo, questa sofferenza va allentata col lavoro e l’ascolto specifico. Il nostro è un invito alla pacificazione, la quantità di contraddizione che hanno dovuto gestire in assessorato è enorme”.
Per tre ricorsi si rischia di bloccare 600 domande. A Di Gioia le conclusioni: “Abbiamo chiesto un consiglio monotematico su questa materia, stiamo immaginando una serie di assemblee itineranti provincia per provincia per ascoltare e spiegare, inizio a pensare che qualcuno abbia creato troppe aspettative e che qualcuno abbia sotto-raccontato il lavoro sulla Xylella, siamo l’unico ente che mette i soldi in ricerca, monitoraggio”.
Dalla stampa regionale sono arrivate alcune domande. Come pensate di raggiungere gli indici di spesa? “Non si può cambiare l’organo erogatore, anche il livello nazionale è definito, i pagamenti sono stati crono programmati da Agea, le graduatorie sono pubblicate con i dettagli. Nei prossimi giorni ci sarà la determina sul pacchetto giovani e sugli agriturismi. E poi si arriverà alle istruttorie secondo i bandi. Siamo fiduciosi che il Tar possa dare ascolto alla nostra posizione. Se ci sono aziende che hanno sopravvalutato le proprie performance, vanno punite. Sulle aree interne stiamo sperimentando delle priorità con l’area Gal, sono sopraggiunge altre aree interne, vedremo se sono integrabili. Per quanto 1,650 miliardi sembrano enormi, sono invece pochi: abbiamo richieste per 10 miliardi. La Regione si impegna a spendere entro il 2020, 200 milioni sono stati già assegnati nel 2018 Ne abbiamo a pagamento 270 milioni a superficie. Siamo disciplinati e controllati”.
I numeri
Sono 14.510 le domande presentate in totale per un valore di 2.418.860.825,14 euro di molto superiore alle somme disponibili.
Il blocco dei pagamenti da parte di Agea, effettuato negli ultimi mesi del 2017 a causa delle problematiche relative alla certificazione antimafia, è stato superato, hanno spiegato dalla struttura. “Infatti con successivi decreti, a partire dal 24 gennaio 2018 e sino all’ultimo decreto del 23 febbraio 2018, Agea ha liquidato gli elenchi trasmessi dalla Regione. Sono stati altresì autorizzati dall’O.P. gli elenchi trasmessi dalla Regione sino alla data del 1 marzo 2018”.
I pagamenti previsti a valere sulle misure a superficie (misure 10 e 11) attivati nel 2016 e nel 2017, di concerto con le somme previste per la transizione (specialmente quelle riferite alla ex misura 125 del PSR 2007 -2013) assicurano il raggiungimento dell’obiettivo N+3 al 2018.
“Il PSR Puglia non è fermo da 20 mesi ma la Regione sta aspettando gli agricoltori”. Secondo l’assessorato la spesa avanza al 9,93% al 31.01.2018 (più di Campania, Lazio, Liguria, FVG, Marche, Abruzzo e Mipaaf – Dati AGEA) (vedi All. 1), sono stati pubblicati la quasi totalità dei Bandi e la gran parte delle misure procede come da cronoprogramma.