Pomeriggi di grandi raduni per la Lega e per il Movimento 5 Stelle. Leghisti e pentastellati dalla Capitanata sono partiti chi alla volta di Milano in Piazza Duomo (i primi) chi al Teatro Palazzo a Bari (i secondi). Bagni di folla per entrambi, sia per Matteo Salvini sia per Luigi Di Maio. Nord e Sud, due pezzi del Paese al confronto.
Al Nord
Il coordinatore della Lega Silvano Contini, il capolista Joseph Splendido e gli altri sono partiti di buon ora con un pullman, con loro anche l’ex contadino grillino Enzo Smacchia, campione di like sui social.
“Sono pronto a girare l’Italia, Renzi è caduto perché ha tradito e perché si è chiuso nel suo palazzo circondato dalla sua arroganza, mentre il mio ufficio da presidente del Consiglio sarà l’Italia”, ha spiegato Salvini citando il Vangelo e “gli ultimi saranno i primi”. “Mi confronterò con tutti da presidente del Consiglio, anche con chi non la pensa come me”, ha detto giurando col Rosario in mano. Sul palco con lui Luca Zaia e la candidato Giulia Bongiorno.
“La manifestazione è terminata alle 17, non c’è stato nessuno scontro in controtendenza rispetto agli allarmismi dei mezzi di informazione”, osserva Contini a l’Immediato.
Al Sud
Tutto esaurito a Bari con tantissime persone fuori dal Teatro. Le parole di Luigi Di Maio sono state nettissime.
“Votare per il centrosinistra è un voto sprecato e il vostro governatore lo ha già detto che è pronto ad appoggiare il M5S, perché sa che perderanno. Ma io di loro non mi fido, dovranno firmare il contratto”. Ha presentato sul palco il patto da far sottoscrivere a quelle forze che vorranno votare la fiducia per il governo del Movimento 5 Stelle.
Un discorso lungo quello di Di Maio, in cui ha toccato tantissimi temi, dal numero di laureati del Movimento, che doppia i secondi arrivati ai bonifici di Berlusconi a Cosa Nostra. E poi i figli di De Luca, le inchieste su rifiuti, gli impresentabili del Pd e di Forza Italia. “L’hanno governata già l’Italia, perché non l’hanno cambiata mentre la stavano governando, perché non l’hanno fatto? La questione è un’altra, loro non si percepiscono più come differenti, come forze politiche opposte, mai come in questo momento si sentono uguali. Io spero che in questa settimana ci diate il consenso a governare da soli questo Paese, me lo auguro, tutto è possibile, se non dovessimo farcela, sappiate che saremo la prima forza politica del Paese, dovremo prenderci la responsabilità di governare il Paese. Il Pd ha il 20%, Forza Italia ha a stento il 15%, non hanno più la possibilità di fare l’inciucio. Noi oggi siamo la prima forza politica del Paese e il primo movimento d’Europa. O si parla con noi oppure quei signori perderanno la poltrona e dovranno tornare a votare. Insieme a tutto il gruppo parlamentare abbiamo deciso di immaginare gli scenari. Noi la squadra di governo l’avremo già presentata. Ho chiesto l’incontro al segretario generale del Quirinale per comunicargli che noi questa settimana presenteremo la squadra dei Ministri. L’ho fatto per la prassi come cortesia. Noi vogliamo dare un governo 5 stelle a l’Italia. Proporremo una convergenza sui temi, le poltrone ve le potete scordare perché le avremo già assegnate”, ha detto rivolto ai competitor.
“La panda è cambiata, i cellulari si sono evoluti, ma Berlusconi no, lui è uguale, anzi oggi ha più capelli. Non possiamo credere che questa gente qua che ci ha già governato possa cambiare il Paese. Tutti noi abbiamo una memoria politica limitata, sembriamo tutti ai blocchi di partenza, ma qualcuno deve ricordare cosa è accaduto. Questa Flat Tax risale al 1994, non ho da fare confronti con questa gente, finirei col dire: scusate voi volete parlare di aiuti alle famiglie? Avete già avuto una opportunità per cambiare il Paese”, ha ripetuto, sottolineando molto questo tema, che un tempo era il cavallo di battaglia di Renzi ai tempi della rottamazione. “Renzi deve difendere gli impresentabili, perché è ricattato politicamente. Noi abbiamo questa libertà di poter metter fuori dalle liste chi mente. Noi abbiano delle regole non dei superuomini, chi non le rispetta viene messo fuori, non mi interessa da quanto tempo è dentro. Se qualcuno pensava che tutti erano perfetti, si sbagliava, era ovvio che nella prima forza politica qualcuno provi ad approfittarne. So che una forza politica così forte è a rischio di persone che tentano di salire sul carro del vincitore. Noi non ci teniamo queste persone solo perché portano voti. Non abbiamo un uomo solo al comando”.
Foto finale di rito con i candidati di Bari. Sul palco con Luigi Di Maio anche la candidata senatoriale Gisella Naturale del collegio Bari 1 che arriva fino a Foggia.
“Spero che i cittadini votino in massa il M5s, così da ottenere la maggioranza in entrambe le Camere del Parlamento. Nel caso in cui, invece, il M5s risultasse la prima forza politica, ma non avesse la maggioranza assoluta in una o in entrambe le Camere, mi aspetto – e spero – che il presidente della Repubblica conferisca a Luigi Di Maio l’incarico di formare il governo. In tal caso, saranno le altre forze politiche a dover giudicare il nostro programma di governo e a votare di conseguenza. Così come prevede la nostra amata Costituzione, che abbiamo difeso con i denti il 4 dicembre 2016”, ha ratificato Marco Pellegrini.