“Anche se me ne ha combinate di tutti i colori farò votare per Renzi”. Con questa battuta il governatore Michele Emiliano ha concluso questa mattina in Corso Giannone a Foggia una lunga conferenza stampa accanto alla candidata alle Politiche, Lia Azzarone, nella quale ha messo al centro il valore dei candidati del centrosinistra e il futuro della Puglia e del Pd. Non sono mancate stoccatine alla candidata del centrodestra foggiano appellata ancora solo come “la cognata”.
Grande l’affetto di Emiliano per Lia Azzarone, la sua è l’opzione più ardua, contro le candidate più difficili. “Gli altri hanno i membri della famiglia per la loro leadership, mi auguro che sia un’occasione per i tanti foggiani che rifletteranno su questo punto per scegliere uno dei nostri candidati, una donna, che ha lavorato sempre per il partito in tutte le maniere possibili, da attaccare i manifesti a costruire i congressi. È la prima volta che fa questo da protagonista, è sempre stata dietro le quinte”.
“Solo in un partito come il Pd io avrei potuto sopravvivere, se in Puglia avremo un buon risultato sarà impossibile per chiunque cancellare il nostro tratto. Stiamo promuovendo persone competenti”.
“C’era un alto tasso di conflittualità che non ci ha consentito di vincere a Foggia nel passato. Ma il Pd in Puglia si è compattato. Ieri LeU ha dato un segnale dall’oltretomba. Come va il rapporto col civismo Dauno? Mi chiedono. Ieri a Lecce, abbiamo testimoniato la nostra differenza: abbiamo avuto la capacità di recuperare una personalità importante come Dario Stefàno, in una città che non avevamo mai conquistato. Nel Pd c’è un permanente rinnovo della classe dirigente. Dovrebbero capirlo anche al Comune di Foggia, nell’amministrazione, ma non puoi cavar sangue dalle rape. Mi ricordano il film “Mio cognato” di Alessandro Piva, da noi una cosa così non esiste. Mai metteremmo un parente in quella posizione”.
Davanti alla coalizione e ai tanti curiosi, da Michele Ametta a Pippo Cavaliere, passando per Giorgio Mercuri, Ciccio Sisto, Pino Zichella, Gianni Mongelli, Euclide Della Vista e tanti professionisti del sottogoverno provinciale e non come il presidente Ataf Raffaele Ferrantino con il sindacalista Antonio Travisano, il governatore ha presentato i candidati presenti. Assenti i due primi posti in lista camerali, Michele Bordo e Iaia Calvio, ed Elena Gentile.
“Colomba Mongiello è una autorità nazionalmente riconosciuta. Giancarlo Caselli che ha avuto modo di conoscerla ne ha apprezzato il profilo di legalità. È l’immagine dell’agricoltura pugliese insieme a Leo Di Gioia. Hanno costruito una leadership importante”.
E ancora: “A Massimo Russo abbiamo chiesto di tutto. Ma è proprio necessario? Mi ha domandato. Ti ho visto lavorare alla riforma dei Consorzi e sei l’uomo giusto, gli ho detto. È una persona competente, i consorzi erano un buco nero e lui ha trovato una strada. L’approccio tecnico è importante.
Occorrono persone che abbiano competenze, esperienza specifica. Rosario mi ricorda Oriali o Gattuso, lo ricordate nitidamente perché senza queste persone le grandi imprese non sono possibili. I numeri 10 stupiscono ma qualcuno deve passare la palla. Ha ridotto conflitti, ha spiegato al presidente come funziona questa terra. Sarei orgoglioso di essere considerato un figlio vostro. Rosario con la puntualità di un consigliere mi informa. Riferisce le notizie importanti e si trattiene sulle questioni complicate. Mi ha chiamato Dario Vassallo, che è fortemente in polemica col Pd, si è congratulato per la candidatura di Rosario. È un amministratore che tiene in piedi la Provincia e ha saputo tenere insieme la trama dei sindaci. Ha contribuito alla nomina dell’Anci, si è guadagnato sul campo la battaglia, come Lusi che combatte nell’azienda agricola più grande di Puglia. Come Zichella, il foggiano più importante di Bari all’Arca.
La squadra non basta scriverla negli slogan. Raffaele Piemontese è del Pd ed è contemporaneamente il nuovo e il vecchio. È un termometro, man mano che le cose evolvono mi sta facendo capire dove dobbiamo andare, serviva inglobare il civismo. Le nostre non sono liste di parenti, amici o fedelissimi, andrebbero nel fuoco uno per l’altro. Di Gioia viene considerato uno attento, ma gestisce miliardi di denaro pubblico. Raffaele è stato caricato di una nuova delega”.
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Il presidente ha ricordato Stefano Fumarulo, che “si era affezionato a questa provincia”. “Mi auguro che il lavoro sia proseguito con attenzione affinché le sfide in Prefettura siano portate ad esecuzione. Il Pd ha fatto tante buone leggi, ma com’è che non siamo primi in classifica? Perché dal fare una buona legge bisogna passare alla pratica. Bisogna implementare una squadra, qui è la più forte, mi auguro che basti perché c’è un vento contrario”. C’è gente che sta cercando di inviare un messaggio a Renzi ma non vuole danneggiare il Pd e la Puglia. A loro si rivolge Emiliano: “Votate per i nostri candidati. Non pensate che per distruggere la leadership di Renzi si debba distruggere il Pd. Chiedo all’elettorato di votare per l’unico partito che ancora include e promuove classe dirigente e non si riduce a bagatelle familiari o avvitamenti sull’onestà. Per il M5S ho la stessa simpatia che ho per Berlusconi“.
Cita Kant e “l’uomo legno storto” per parlare di Rimborsopoli. “Questa comunità ha delle regole, c’è dentro il gruppo la libertà di correggere anche il capo. Si può affidare un Paese ad un movimento che non si accorge di una truffa subita? Tutti hanno capito che non sono in grado di guidare il Paese. Saranno capaci di dialogare con noi? Avevano avuto la delega all’ambiente, all’agricoltura e al personale. Non hanno voluto accettare questa sfida, mi auguro che abbiano rifiutato perché una sfida così non avrebbero potuto reggerla”, osserva ricordando l’offerta fatta a Laricchia e alle altre pentastellate.
“Agli elettori rivolgetevi con calma: e voi chi volete votare? I parenti? Perché che vi abbiamo fatto? Dovete farlo con dolcezza. Sorrideremo davanti alla banalità del male. Non possiamo lasciare la politica ai ricchi o ai disoccupati riflettiamo. Questa è la campagna elettorale di Renzi, io non posso fare la campagna elettorale solo il weekend. Non è il mio progetto di governo che è in esame”.
Poche parole sul tema scomodo dell’Udc. “Loro hanno fatto di tutto per stare con noi. Mi auguro che lo scontro sia garbato”, rimarca riferendosi allo scontro Cera-Cusmai.
“Questi candidati esprimono il meglio. Se avremo mezzo voto in più dei sondaggi avremo mostrato il valore della Puglia, se dovessimo essere trascinati cercheranno di dar fastidio anche a noi”. A l’Immediato ha spiegato il senso del suo comizio manfredoniano tra qualche ora. “Sono molto contento di andare a Manfredonia. La conferma di Michele Bordo è importante, non nascondo che la sera delle liste c’era un clima pesante, lui non è direttamente riconducibile alla mia area, ma lo abbiamo difeso insieme ad altre candidature che venivano fatte saltare come birilli, ho deciso di candidare Colomba a Bari. Il comizio è un modo per dire che abbiamo delle aree, ma il Pd è uno. Spero che lo capisca bene pure lui e comprenda che avere relazioni romane serve ma occorre essere riconosciuti dalla propria gente, che ti difende. Manfredonia è un luogo dove il centrosinistra governa da una vita. Il mondo va avanti e deve arrivare pure a Manfredonia. Prima quando andavo da loro per una manifestazione mi chiedevano il passaporto. Abbiamo lo Schengen e Michele l’ha capito”.
Insomma non si giocherà a “sfasciare”. “Gli ultimi sondaggi di Vespa dimostrano che in Puglia potremmo portare 10 o 9 deputati. 8 sono contendibili. Dobbiamo raccontare la Pugliesità prima di ogni ragionamento. Con le nostre persone potremmo frenare un trend negativo, è una campagna elettorale in salita”.