di ANTONELLA SOCCIO
Tutti a leggere i documenti diramati dal blog di Beppe Grillo questo pomeriggio per le nuove regole per la selezione dei candidati alle prossime elezioni politiche. Il Movimento 5 Stelle, come preannunciato dai giornali nazionali, apre alla società civile e anche ai non iscritti, stravolgendo il regolamento precedente, secondo cui potevano candidarsi solo esponenti già presenti nelle liste pentastellate. In queste ore chi vuole potrà aderire alla nuova associazione grillina e creare il suo pedigree, sperando di non veder bloccata la sua ambizione nel filtro successivo. Come si legge sotto il post di Luigi Di Maio a partire dalle ore 15:15 di sabato 30 dicembre 2017, e fino al termine perentorio delle ore 12 di mercoledì 3 gennaio, gli iscritti al MoVimento 5 Stelle possono presentare la propria autocandidatura per le parlamentarie che si svolgeranno secondo le modalità previste dal Regolamento (CLICCA QUI) e i tempi che saranno pubblicati sul sito.
“Tutti gli attuali iscritti per potersi candidare e per poter partecipare alle votazioni devono iscriversi alla nuova Associazione MoVimento 5 Stelle. Non è necessario fare una nuova iscrizione, è sufficiente fare login al MoVimento 5 Stelle con le proprie credenziali di accesso ed entrare nella pagina di modifica del profilo. Si aprirà una pagina per l’accettazione dell’iscrizione alla nuova Associazione MoVimento 5 Stelle. Per coloro che non si sono mai iscritti al MoVimento 5 Stelle, si possono iscrivere alla nuova Associazione. Dopo aver accettato l’iscrizione alla nuova associazione, è possibile presentare la propria autocandidatura per le parlamentarie dalla pagina di modifica del profilo”.
Le modalità di gestione delle votazioni, di convocazione degli Organi Associativi, di pubblicazione di avvisi e/o provvedimenti e/o direttive e/o decisioni saranno quelli della “Piattaforma Rousseau”.
Ebbene, secondo le nuove regole, le Parlamentarie si svolgeranno sulla base di Collegi parlamentari, equivalenti al collegio plurinominale. Ogni iscritto abilitato al voto potrà esprimere fino a tre preferenze a favore dei candidati per i collegi plurinominali.
Rosa Barone e Luigi Di MaioOgni candidato, oltre ai requisiti previsti dallo Statuto e dal Codice Etico, al momento della presentazione dell’autocandidatura, dovrà essere iscritto all’Associazione MoVimento 5 Stelle con sede in Roma, aver accettato lo Statuto ed il Codice Etico del MoVimento 5 Stelle e condividerne totalmente il suo contenuto. E in più non dovrà essere iscritto ad alcun altro partito, non dovrà aver in corso contratti di collaborazione di qualsivoglia natura e/o di lavoro subordinato con portavoce eletti sotto il simbolo del Movimento 5 Stelle e/o con gruppi di portavoce eletti sotto il simbolo del Movimento 5 Stelle (pertanto sono fuori persone come Mario Furore), a meno che non si dimetta da quel ruolo.
Non dovrà avere assolto in precedenza più di un mandato elettorale, a livello centrale o locale, a prescindere dalla circoscrizione nella quale presenta la propria candidatura, non dovrà essere iscritto ad associazioni massoniche e non dovrà aver mai partecipato a elezioni di qualsiasi livello né aver svolto un mandato elettorale o ricoperto ruoli di amministratore e/o componente di giunta o governo, con forze politiche diverse dal MoVimento 5 Stelle a far data dal 4 ottobre 2009.
Un requisito questo che chiude le porte a tantissimi giovani che si erano candidati a Foggia nelle civiche di Augusto Marasco, Franco Landella e Leo Di Gioia, ad esempio.
Il candidato o la candidata dovrà risiedere nel collegio plurinominale o metropolitano per il quale intende proporre la candidatura, mentre per la circoscrizione estero dovrà risiedere nella ripartizione territoriale per la quale intende proporre la candidatura. E infine chi avrà compiuto 40 anni di età alla data del 1 gennaio 2018 potrà proporre la propria candidatura esclusivamente al Senato. Tale obbligo non è previsto per coloro che ricoprono attualmente l’incarico di portavoce alla Camera.
TOTO-NOMI
Insomma regole molto restrittive, che chiudono il campo a parecchi avventurieri. Il totonomi è già partito in provincia di Foggia che non ha parlamentari uscenti. Luigi La Riccia sta valutando se proporsi per il Senato. Non mancano attivisti e simpatizzanti, come il giornalista Gianni Lannes, il professore universitario Claudio Nigro, il tecnico Arpa Maurizio Marrese, l’avvocato Vanni Salcuni, il creativo Gioacchino Rosa Rosa, la soprintendente Enza Zullo, l’agronomo Roberto Carchia, lo chef Ercole Santarella, l’ingegnere Marco Pellegrini, l’ingegnere Giovanni Quarato.
La portavoce pentastellata in Regione Rosa Barone si dichiara molto contenta a l’Immediato. “Chi vuole candidarsi deve abbracciare le regole e i requisiti. C’è una clausola, non so neanche se sia legale, ma la multa è una spada di damocle, incardinare un processo è sempre una rogna, è una brutta figura, è un deterrente importante. Sappiamo tutti che l’animo umano è un po’ particolare e ci possono essere quelli che tradiscono. Ma in qualche modo è chiaro che si devono abbracciare gli ideali del Movimento, chi non ha lavorato bene sarà visibile. Chi sceglie di candidarsi si troverà davanti una platea che lo giudicherà per come ha lavorato in città e in paese”. Non sono escluse, spiega Barone, delle possibilità di filtro successive. Forse verranno controllate le pagine social dei selezionati e più votati.
Barone non ha persone da indicare o incoraggiare. “No, non ho nomi, non lo dico per dire, spero che siano i militanti a scegliere, sono fiera dal metodo, nessuno di noi può influenzare i cittadini. Sarà una prova a tutto campo su quanto hai lavorato nel tuo ambito, potrebbe essere anche pericoloso, ma alla fine gli iscritti premiano sempre il merito. Noi in Regione su 8 consiglieri, in 7 siamo laureati, siamo 3 donne, mentre gli altri non ne hanno eletta nessuna. Alla lunga vince il migliore, il metodo così aperto lo premia davvero chi vale. Certo, noi saremo piccoli all’uninominale davanti ai vari pezzi sacri del Pd e di Forza Italia. Ma dare l’opportunità ad un ambientalista, ad un ingegnere di Ischitella, dico per dire, è una forma di libertà incredibile”. Non teme il ritardo la consigliera. “Siamo l’unica lista che ha un candidato premier, siamo abbastanza in tempo, la campagna si gioca negli ultimi mesi, da noi non ci sono nomi calati dall’alto. Non possiamo rischiare di avere persone non in linea”. Secondo la portavoce dovrebbero restare fuori tutti coloro che hanno remato contro il M5S, ma i parametri che verranno usati per la seconda scrematura non sono noti.
Poter partecipare con entusiasmo senza padrini e senza spendere patrimonio è questa la diversità del M5S, aggiunge Barone. “La differenza tra noi e gli altri è abissale, per la mia campagna elettorale ho speso solo 1000 euro. Spiccioli, che mi rendono libera, non so chi mi ha votato, ma mi sento responsabile e portavoce di qualcuno in carne e ossa. E così sarà ora per le Politiche”.