Il presidente Sergio Mattarella ha appena sciolto le Camere in anticipo. A comunicarlo lo stesso Quirinale sul profilo ufficiale twitter alle 18.25. Questo atto dovrebbe essere accompagnato da una deroga che fa cadere i vari vincoli per le candidature, come quello per i sindaci delle città con più di 20mila abitanti: in caso di fine naturale della legislatura avrebbero dovuto dimettersi sei mesi prima del voto, adesso, invece, la norma sarà “cancellata”. Una deroga che favorisce molti primi cittadini a cominciare da Nicola Giorgino di Andria. C’è chi aveva ipotizzato anche una candidatura del sindaco di San Severo Francesco Miglio, chiamato a dare sostanza al centrosinistra, che secondo i sondaggi rischia di perdere tutti i collegi uninominali pugliesi.
Ma il politico sanseverese e presidente della Provincia di Foggia a l’Immediato smentisce. “La gente non capirebbe perché uno che fa il sindaco sceglie di candidarsi anche ad un altro ruolo”.
Il suo bilancio del 2017 si chiude con molte soddisfazioni. “Il momento più difficile dell’anno che sta per concludersi è stato quando hanno sparato alla camionetta della polizia. Non sembri azzardato il mio paragone, ma per ritrovare eventi analoghi dobbiamo risalire agli anni di piombo. In quei giorni si aveva la sensazione che si fosse lanciato il guanto di sfida dell’Antistato allo Stato. Un balordo sfida il potere statuale, in quei giorni ho pensato che si fosse arrivati ad un punto di non ritorno. Quello è stato un campanello di allarme molto forte, fino ad allora c’era stata una sottovalutazione generale dei fatti di Capitanata, li si derubricava a reati predatori, ma dopo questo accadimento e la sparatoria della stazione, si è assunta una consapevolezza nuova. Sono stati i momenti più critici della vertenza criminalità in Capitanata e a San Severo”.
Dopo il 10 agosto e l’arrivo del Ministro Marco Minniti, secondo Miglio sono cambiate molte cose. “Gli impegni assunti in quella audizione si sono realizzati, sono state fatte molte operazioni con l’impiego di uomini e mezzi. Quel dinamismo e controllo serrato promessi ci sono stati. Dove ancora manchiamo è nella individuazione dei responsabili, per questo il lavoro encomiabile dei due magistrati a Bari è ottimo, ma non è sufficiente, serve una equipe che lavori qui, con una presenza stanziale continua e permanente”.
Anche la comunità ha percepito il cambiamento, a detta del sindaco. “Dal mio punto di vista ho notato che la gente è stata contenta che il proprio sindaco si sia esposto correndo anche dei pericoli. La gente ha apprezzato il mettersi in prima linea. La sicurezza è una premessa indefettibile, se non c’è, un territorio non è appetibile per gli imprenditori e gli investitori. Dopo quei fatti e il nostro impegno, è successo che le statistiche del secondo semestre del 2017 ci dicono che c’è stata una riduzione cospicua dei reati. Eravamo arrivati a 3 furti al giorno. Oggi numericamente c’è una flessione e l’istituzione del Reparto anticrimine migliorerà le cose, perché porterà 50 unità sul territorio e molte saranno a San Severo”.
Gli uomini in divisa però non sono tutto. Serve un cambiamento culturale e sociale nel 2018. “Il sanseverese ama fare una narrazione sempre in negativo della sua città, ma abbiamo un centro storico bellissimo, il teatro, le chiese e le tradizioni sono di primo livello. Passi da gigante sono stati fatti nell’enologia e tra gli olivicoltori. Non c’è più solo D’Araprì, anche gli altri con le loro cantine producono un buon vino. Noi come amministrazione non ci stiamo risparmiando, sul piano culturale e produttivo. Le nostre stagioni sono di altissimo livello. Il 9 dicembre abbiamo festeggiato gli 80 anni del Verdi, lo abbiamo riportato a nuovo. E c’è una prevenzione attiva nelle scuole con delle belle attività. Il Treno della Memoria porterà 5 nostri ragazzi di San Severo ad Auschwitz, al ritorno racconteranno agli altri cosa hanno visto, aumenterà la coscienza civica”.
Un passo “falso” nel 2017 è stato quello sui rifiuti. L’amministrazione Miglio non ha fatto comprendere la bontà dell’impianto di compostaggio. “Come amministrazione non abbiamo nessuna prerogativa. È una impiantistica che serve al territorio, per la fase critica che viviamo in estate, quegli impianti non sono ecomostri, anche se c’è stata la polemica pubblico/privato. La provincia di Foggia ha posto una serie di prescrizioni molto rigide dopo una prima bocciatura. Io mi sento di difendere l’operato del Settore Ambiente della Provincia”.
Quali saranno i primi atti e le prime azioni del 2018? Miglio non ha remore nel rispondere. “A breve avremo l’implementazione della videosorveglianza, arriverà un finanziamento da 350mila euro. Stiamo lavorando alla nuova sede del commissariato, che oggi è in un immobile di un privato. Ho messo a disposizione un terreno di parte pubblica, che si trova tra l’attuale caserma e il giudice di pace in via Terranova: l’amministrazione ha ricevuto per il tramite della Prefettura questa offerta, che dovrebbe essere accolta”.
Arriveranno circa 3milioni per il nuovo commissariato. “Siamo ben incamminati anche per interrare il cavidotto fonte di patologie molto gravi”.