È arrivata anche a Foggia all’Ucronía l’assemblea territoriale di #poterealpopolo, la lista di base di Rifondazione comunista e di tutti quei movimenti che non si riconoscono in Liberi e Uguali.
Costruire un megafono per le istanze del popolo. Non occupare la poltrona. Ma continuare la lotta, per dare voce a chi dal basso vuole proseguire la militanza dei territori. Potere al popolo ha oggi il suo nucleo consistente a Napoli, dove la pubblicizzazione dell’acqua e dei servizi da parte del Comune ha innescato una organizzazione orizzontale.
Virginia Amorosi, la dirigente a livello nazionale, ha rivendicato la bontà e la genuinità e la necessità di un progetto di sinistra radicale che vada oltre i micro progetti. “Abbasso lo snobismo, non voglio convincervi a votare alle politiche, ma compagni dobbiamo unire le forze, altrimenti ognuno resta nel suo micro territorio con le proprie battaglie”.
Nello spazio sociale studentesco aperto da Link e Uds, anche Antonello Soccio il segretario di Rifondazione: “Dobbiamo partire dal basso, non c’è la falce e il martello con potere al popolo, ma la stella. Finalmente ci siamo liberati dei compagni scomodi. Ci siamo liberati del Pd e di tutti quelli che hanno votato il Jobs Act e la Buona Scuola. Erano zavorre mentali e psicologiche. Dobbiamo lanciare poche idee ma precise. Abbiamo chiarito l’equivoco, non abbiamo bisogno di D’Alema, non dobbiamo pensare alle elezioni, ma ad un movimento di lunga durata”.
Ripartire il 5 marzo tutti insieme, raccogliere le firme, parlare alla gente. Questi i passi a breve.
Pino Saggese un comunista di lungo corso è apparso colmo di scetticismo.
“Mi interessa capire l’organizzazione, se è piramidale, non fa per me. Le battaglie elencate sono quelle classiche, non dobbiamo parlarci addosso, bisognerebbe esportarle fuori. Molti hanno votato M5S oppure a Napoli ci sono movimenti territoriali come quello di De Magistris. Farei un discorso più culturale, oggi l’attacco della destra è culturale, se 3 consiglieri passano alla Lega e hanno seguito è perché ingaggiano una guerra tra poveri e al diverso. I compagni come me sono sfiduciati, non votano. Io mi voglio impegnare ma a determinate condizioni”. Appassionato l’intervento di Rosa Pecchia e Angelica Placentino, due studentesse Unifg. “C’è una battaglia da fare, ci sono studenti che vogliono fare un percorso culturale e non si accontentano della festa di Natale. Dobbiamo farci sentire: ci sono ragazzi che con l’alternanza scuola lavoro vanno a fare esperienza al McDonald’s”.