Il governatore pugliese Michele Emiliano avrebbe sciolto il nodo sul Parco del Gargano. Secondo alcune indiscrezioni trapelate nelle scorse ore, l’ex magistrato avrebbe già inviato una lettera al ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti con il nome dell’avvocato di Peschici, Gianni Maggiano (qui l’intervista de l’Immediato sul progetto di sviluppo della più grande area protetta della Puglia). La nomina potrebbe arrivare in tempi stretti (entro la fine dell’anno) alla luce della previsione dello scioglimento delle Camere prima del voto. Il professionista garganico, vicino al parlamentare Udc, Angelo Cera, potrebbe spuntarla, dunque, nella triade di nomi composta dal presidente uscente Stefano Pecorella e dall’ambientalista peschiciano Raffaele Vigilante.
“In caso di nomina – ci disse – sposterò l’asse della governance dalla presidenza ai sindaci. Con loro farò un giro comune per comune per comprendere le priorità, il passo successivo sarà quello di recuperare le risorse necessarie per tutelare il territorio e rilanciarne l’economia. Finora, l’ente ha viaggiato come una 500 pur essendo una Ferrari. I finanziamenti europei già previsti per le aree protette sono stati un miraggio, mentre ci si è limitati al bilancio di 1,4 milioni di euro, di cui solo 700mila euro spendibili sul territorio. Questo significa prevedere 38-39mila euro per ognuno dei 18 comuni: una cifra poco incisiva per portare avanti politiche ambientali serie”.
“Puntiamo ad essere il punto di riferimento in Italia ed in Europa – spiegò ancora -, per questo proporrò un gemellaggio con l’ente più antico, Yellowstone. Con lo scambio scientifico e con i rapporti costanti con il mondo ambientalista ci daranno la spinta necessaria per determinare il salto di qualità di un territorio unico al mondo”.