Stangata all’Arsenio Lupin di Foggia. La Guardia di Finanza ha ripulito le tasche di Olinto Bonalumi, noto malvivente foggiano, finito al centro di numerose vicende di cronaca negli anni passati. Su tutte il furto al caveau della NP Service nel 2009. 5 milioni il bottino ma successivamente dovette fare i conti con la “Società Foggiana” in quanto agì senza il permesso dei boss.
Nelle scorse ore, Bonalumi è stato raggiunto dalle Fiamme Gialle al termine di articolate e meticolose investigazioni che hanno consentito di accertare che l’indagato, con l’ausilio di due professionisti, ha posto in essere varie operazioni bancarie tese ad occultare la provenienza di cospicue somme di denaro contante, frutto di varie attività criminose, per l’acquisto di beni mobili ed immobili intestati a prestanome. Confermata dagli investigatori la pericolosità sociale del soggetto e l’attualità della stessa, nonché la sproporzione tra il valore dei beni nella disponibilità dell’interessato e la capacità economica dichiarata dal suo nucleo familiare.
Si sono dunque realizzati tutti i presupposti per l’applicazione della misura di prevenzione di natura patrimoniale prevista dal Codice Antimafia. I finanzieri hanno avanzato una specifica proposta alla Procura della Repubblica locale che ha portato il Tribunale di Foggia ad emettere un provvedimento di sequestro finalizzato alla confisca.
La misura ablativa è stata eseguita dalle Fiamme Gialle daune, che hanno provveduto a sottoporre a sequestro beni per un valore complessivo stimabile in circa 1,5 milioni di euro, tra cui 1 villetta con annessi terreni agricoli nel Comune di Foggia, 4 appartamenti ubicati in Foggia e Vico del Gargano, 2 terreni agricoli nel comune di Foggia, 1 autovettura di grossa cilindrata e quote societarie in 3 imprese commerciali.
Il provvedimento si sovrappone ad un analogo sequestro effettuato nei confronti dello stesso pregiudicato nel 2015, in cui furono cautelati beni per circa 800 mila euro in relazione al reato di riciclaggio. L’attività di servizio si inquadra nel costante impegno profuso dalla Guardia di Finanza nella sottrazione di patrimoni illecitamente accumulati alla criminalità organizzata, comune ed economica, nella consapevolezza che solo privando le stesse delle risorse finanziarie di cui dispongono è possibile tutelare l’economia legale e impedire la prosecuzione delle attività criminose.